Guerra all'ISIS |
Aldo Giannuli
IL LIBRO – Aldo Giannuli, tra i maggiori esperti italiani di intelligence e geostrategia, si cimenta in un'inchiesta sull'ISIS: un «mostro» che tutti dicono di voler combattere, alcuni cercano di pilotare a proprio vantaggio (finanziandolo o contrastandolo timidamente) e, soprattutto, pochi dimostrano di aver compreso a fondo. DAL TESTO – "Il problema più serio è rappresentato dagli attentatori dell'esercito regolare» dell'ISIS, coordinati in una catena di comando precisa e continua, in grado di eseguire una precisa programmazione di attentati, con una regia psicologica molto efficace e con armamento adeguato. Però hanno un punto debole: sono organizzati. Quello che si guadagna in efficacia, si perde in termini di anonimato e clandestinità. E, infatti, in questi casi i servizi segreti di tutto il mondo e in ogni epoca hanno sempre lavorato per individuare il singolo insospettabile allo scopo di svelare tutta la rete o la maggior parte di essa; in questo erano bravissimi quelli dell'OVRA. Il principio è che il terrorista individuato e che non si sospetti tale porterà ai suoi complici esattamente come se fosse un confidente. Attraverso le sue frequentazioni, telefonate, mail, consuetudini cospirative, rivela al servizio che lo ha individuato i nomi dei suoi amici, i codici di criptazione (che si potranno studiare con calma), le tecniche cospirative del gruppo, gli eventuali dibattiti interni ecc. Poi, tramite i suoi contatti si identificheranno altri soggetti che porteranno ad altri contatti e così via risalendo verso la sommità della rete. Dunque, in questi casi, mai arrestare prematuramente gli individuati. Peraltro, conoscere, eventualmente, l'addetto al reclutamento permetterebbe di infiltrare agenti del servizio a carrettate. Nel caso poi si debba procedere di urgenza per prevenire attentati ormai in procinto di verificarsi, meglio far fallire l'azione con altri metodi: simulare un incidente d'auto, un arresto per reati comuni e senza particolare enfasi, provocare uno scontro con gruppi rivali, ecc. I servizi segreti di buon livello (come ce ne erano in anni diversi da questi) hanno sempre puntato al «colpo grosso» dell'azzeramento della rete, mai allo stillicidio di arresti. E seppure la rete non fosse debellata nella sua interezza e restassero a piede libero una serie di terminali non in collegamento fra loro, per ricomporre la prima ci vorrebbe diverso tempo, anche perché fra i superstiti ci sarebbe il timore d'essere ricercati, o che magari gli arrestati possano averli tiranti dentro ecc. In ogni caso, ci sarebbe un effetto demoralizzazione che avrebbe il suo peso." L'AUTORE – Aldo Giannuli è ricercatore in Storia Contemporanea all'Università degli Studi di Milano. Per diversi anni consulente delle Procure di Bari, Milano (strage di piazza Fontana), Pavia, Brescia (strage di piazza della Loggia), Roma e Palermo, dal 1994 al 2001 ha collaborato con la Commissione Stragi. Per Ponte alle Grazie ha pubblicato una serie di inchieste dedicate al ruolo dell'intelligence nella società dell'informazione e alle sfide poste al mondo contemporaneo dalla globalizzazione e dalla crisi dei processi di modernizzazione: "Come funzionano i servizi segreti" (2009), "2012. La grande crisi" (2010), "Come i servizi segreti usano i media" (2012), "Uscire dalla crisi è possibile" (2012). È inoltre autore di "Papa Francesco fra religione e politica" (2013). INDICE DELL'OPERA – Introduzione. Perché stiamo perdendo la guerra con l'ISIS - 1. Cosa vogliono gli jihadisti? (La vulgata corrente - L'Islam: un «continente culturale» - Coscienza senza coesione - Il Califfato e il disegno della «grande potenza islamica» - I termini reali dello scontro - Cosa vuole l'ISIS e qual è la posta in gioco?) - 2. Gli errori storici dell'Occidente (Il peso del passato - L'Islam fra modernità e ortodossia - L'Islam nella Guerra fredda e il nodo di Israele - Il caso egiziano - Dall'invasione russa dell'Afghanistan all'11 settembre - Dalla prima guerra del Golfo alla seconda guerra dell'Afghanistan - La seconda guerra del Golfo e la guerra civile irachena) - 3. Lo scenario attuale (L'occasione persa della Primavera araba - Veti incrociati, alleanze trasversali, doppi giochi e trappole reciproche: perché nessuno combatte l'ISIS - Perché gli USA non intervengono? I dolori del giovane Obama - Il gioco dei russi) - 4. L'ISIS e il Califfato (Una riflessione sul fondamentalismo - Abu Musab al-Zarqawi - Da AQI al Califfato - La struttura militare dell'ISIS: perché non funziona la guerra aerea? - I finanziamenti - Le forme di terrorismo dell'ISIS - ISIS e Al Qaeda, un confronto) - 5. Gli errori dell'intelligence occidentale (Gli errori culturali di partenza - L'ideologia antiterrorista - Gli errori dell'analisi - Gli errori informativi - Il cuore del problema: la mancanza del contrasto psicologico e politico – Gli errori operativi - La mancata realizzazione dell'Eurointelligence - Un bilancio) - 6. Le fragilità dell'Occidente (La fragilità costitutiva del mondo globale e il paradosso del «vantaggio dell'arretrato» - Le fragilità dell'Occidente - Come è cambiata la guerra - Le «carte» dell'ISIS: la strategia della «Fitna» e l'operazione «Daquib» - Cosa significherebbe un superstato islamista) - Conclusioni. Tirando le fila (Se ne può uscire? - Un ordine di priorità) - Note - Indice dei nomi |