Neofascisti Stampa E-mail

Angelo Abis – Giuseppe Serra

Neofascisti
Le origini del Movimento sociale italiano in Sardegna
(1943-1949)


Pietro Macchione Editore, pagg.196, € 20,00

 

abis neofascisti  IL LIBRO – Gli anni che vanno dal 1943 al 1949 hanno rappresentato per la Sardegna l'inizio di una nuova stagione politica effervescente e dinamica, ricca di tensione morale, fatta di aspri scontri e di dure polemiche, ma solo marginalmente coinvolta nel dramma del la guerra civile, non ancora del tutto cessata, col suo strascico di vendette, rancori e rivalse, che si fece sentire, soprattutto in alta Italia. L'interesse che coinvolse, per la prima volta nella sua storia, pressoché la totalità del popolo sardo, si polarizzo intorno a tre date: il 2 giugno 1946, data del referendum sulla repubblica, il 18 aprile 1948, data che sancì la schiacciante vittoria della DC sul fronte social-comunista e, infine, le prime elezioni regionali, a coronamento dell'istituzione della Regione Autonoma della Sardegna, l'8 maggio del 1949. In questo triennio post-bellico operarono nell'isola un gran numero di forze politiche, tutte, in qualche modo, ben radicate nel territorio e tutte portatrici di istanze, idee e progetti che trovavano eco fra la popolazione e che avevano modo di esprimersi attraverso una miriade di organi stampa. Di quella stagione, politicamente feconda, è sopravvissuto solo il Partito Sardo d'Azione. Tutti gli altri o sono estinti o hanno mutato pelle sì da rendersi irriconoscibili. Per chi, poi, volesse approfondire quel periodo, salta evidente all'occhio, come la storiografia regionale si sia soffermata in maniera compiuta solo sul PCI, la DC e il Partito Sardo d'Azione. Quasi ignorati i partiti socialisti, il partito liberale, i monarchici, i qualunquisti, per i quali ha posto rimedio Giuseppe Serra pubblicando nel 2010 il volume "Le origini della destra in Sardegna. Il partito dell'Uomo qualunque (1945-1956)". Da qui l'esigenza di scrivere una delle non poche pagine lasciate in bianco nella storia della Sardegna contemporanea. Questo volume racconta la fondazione del Movimento Sociale Italiano nell'isola a partire dai primi mesi del 1947, la sua partecipazione alle elezioni politiche del 1948 e alle regionali del 1949. Ma al di là della veste partito, ciò che viene messo in rilievo è la storia di un mondo umano, composto soprattutto da ex combattenti, definiti neofascisti, che pur non volendo assolutamente rinnegare il proprio passato, non senza contrasti e contraddizioni, si inserì nel nuovo contesto democratico e autonomista.
  "Dopo la interessante e ampia ricerca di Abis sulla partecipazione dei Sardi nella Repubblica Sociale – scrive il Prof. Giuseppe Parlato nella Prefazione -, dopo il suo saggio sul fascismo clandestino in Sardegna, dopo la ricerca di Serra sull'Uomo Qualunque nell'Isola, i due autori di quelle ricerche, Angelo Abis e Giuseppe Serra, si cimentano in un'altra ricerca che costituisce in qualche modo il quarto volume di un ideale percorso storiografico sulla destra sarda o, per meglio dire, su quella parte di opinione pubblica che si collocava al di fuori di quello che poi verrà chiamato "arco costituzionale": contro il ciellenismo, contro la sconfitta, contro il cedimento al comunismo."

  DAL TESTO – "L'MSI [...] nacque in Sardegna a ridosso delle politiche del 18 aprile e nel momento in cui si accingeva a misurare le sue forze in una competizione elettorale, tutto lasciava presagire un probabile e clamoroso successo: in ballo [...] vi era infatti una ricca eredità, quella del Fronte dell'Uomo qualunque, ormai entrato in una crisi irreversibile, dalla quale, il suo fondatore, Guglielmo Giannini, aveva cercato di uscire con il patto elettorale stipulato con i liberali nel Blocco nazionale.
  "Il compito però non era facile: in primo luogo, perché quel tipo di elettorato era del tutto estraneo ai messaggi di tipo terzaforzista che la Fiamma si apprestava a lanciare, inoltre, la campagna elettorale, a livello nazionale, stava dividendo in due la massa dei votanti, da una parte comunisti e socialisti che si presentavano uniti in una lista unica che si chiamava Fronte democratico popolare e aveva per simbolo il volto di Giuseppe Garibaldi, dall'altra la Democrazia cristiana. La campagna elettorale, inoltre, risentiva del clima della guerra fredda che aveva diviso il mondo in due blocchi: quello occidentale, guidato dagli Stati Uniti e quello orientale, pilotato dall'Unione Sovietica, così come era stato sancito a Yalta dagli accordi fra le grandi potenze vincitrici del secondo conflitto mondiale. Sia gli Stati Uniti che l'Unione Sovietica scendevano indirettamente in campo, sostenendo con aiuti economici i propri patners."

  GLI AUTORI – Angelo Abis è nato a Pula (CA) il 7 gennaio 1942. Si è laureato in Scienze Politiche e specializzato in "Studi Sardi" presso la facoltà di lettere dell'Università di Cagliari. Attualmente in pensione, ha lavorato nella sanità pubblica in qualità di statistico dirigente. Si è sempre occupato di storia contemporanea con particolare riferimento alla Sardegna. Ha pubblicato nel 2009 il volume "L'Ultima Frontiera dell'Onore. I Sardi a Salò" (Doramarkus, Sassari) e, nel 2013, "Il Fascismo Clandestino e l'epurazione in Sardegna. 1943-1946" (GIA, Giorgio Ariu Editore, Cagliari).
  Giuseppe Serra (Alghero), insegnante, ha scritto per il periodico di attualità politiche e letterarie "Diorama Letterario" ed è un consulente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice di Roma. Nel 2010 ha pubblicato "Le origini della destra in Sardegna. Il partito dell'Uomo qualunque (1945-1956)", riedito nel 2014 in formato ebook col titolo "Le origini del qualunquismo in Sardegna. Il Fronte dell'Uomo Oualunque 1945-1956". Attualmente si occupa di didattica della storia e collabora con diversi portali di informazione.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di Giuseppe Parlato - Capitolo I. I fascisti nelle fasi che precedono e seguono la caduta di Mussolini (1.1. I gruppi clandestini - 1.2. Il Movimento Sardo Indipendente dei Reduci - 1.3. L'Uomo Qualunque - 1.4. Il Partito fusionista italiano - 1.5. Il partito fusionista italiano in Sardegna) - Capitolo II. La nascita del Movimento sociale italiano in Sardegna (2.1 Le prime sezioni a Sassari - 2.2. La nascita del MSI a Cagliari - 2.3. La nascita del neofascismo a Nuoro) - Capitolo III. La stampa periodica neofascista (3.1. «Il Quarantotto», il primo periodico neofascista della Sardegna repubblicana - 3.2. «Risveglio») – Capitolo IV. Le elezioni del 18 aprile 1948 (4.1. Tra legalità e rivoluzione - 4.2. Perché siamo soli - 4.3. I risultati elettorali - 4.4. I primi congressi provinciali) - Capitolo V. Le elezioni regionali dell'8 maggio 1949 (5.1. Il secondo congresso provinciale: Gavino Pinna - 5.2. La nuova geografia elettorale - 5.3. Il viaggio di Stanis Ruinas (luglio-settembre 1949) - 5.4. I movimenti giovanili) - Capitolo VI. Figure della destra sarda (Giovanni Maria Angioy - Bruno Bagedda - Giovanni (Nino) Bianchina - Enrico Endrich - Arturo Marigo - Mario Mereu - Mario Pazzaglia - Gavino Pinna) - Indice dei nomi