L'altro viaggio Stampa E-mail

Aurora Distefano

L'altro viaggio
Una nuova interpretazione esoterica della Divina Commedia


Ecig, pagg.388, € 26,50

 

distefano viaggio  IL LIBRO – L'"Altro Viaggio" nasce con il titolo "La mia Commedia", per rappresentare l'aspetto personale del viaggio intrapreso mentre l'Autrice andava cercando un terreno d'incontro fra Cabala e Alchimia, nella Tradizione. Il fatto che si ritengano esservi dei significati esoterici, nascosti "sotto il velame de li versi strani", ha stimolato la sua curiosità di valutare un'altra corrispondenza fra le Cantiche, tenendo in considerazione che l'opera alchemica si fa provando e riprovando, e che le fasi alchemiche si susseguono, su vari piani e per varie conquiste.
  La pietra, in effetti, si fa in un attimo, ma a volte e per alcuni occorre lavorare a lungo per ottenerla. Così è probabile che nella libera impresa d'interpretare un autore scomparso del calibro di Dante si possa finire col leggervi quello che si tiene racchiuso in sé, sperando d'intuire qualcosa di nuovo, in un Viaggio compiuto non da spettatori, ma da attori. E questo è il frutto di tale tentativo: un percorso a spirale per specchiarsi, come il Pellegrino Dante, negli occhi di Beatrice, per cogliere l'eterna gioia che s'ottiene nel raggiungerla, svelandola all'interno di sé.

  DAL TESTO – "L'Opera riunisce macrocosmo e microcosmo, e si crea in uno spazio che deve essere reso sacro: l'Athanor/uomo, unica fonte da cui estrarre la materia, la cui enunciazione grafica è la quadratura del cerchio. La creazione dello spazio, del cerchio magico (temenos) che nel Mutus Liber è il cerchio di rose aperto che circonda Giacobbe dormiente (e Dante entra nella selva pieno di sonno), abolisce l'impurità degli spazi eterogenei, e rende possibile l'unione fra cielo e terra.
  "Due sono le direzioni di viaggio: verticale, la direzione ascendente dell'Opera (Inferno, Purgatorio e Paradiso), e circolare (noi la chiameremo spirale, ed è la lettura alternata delle tre cantiche ), di accentramento, riunione delle forze macrocosmiche nell'uomo: "per la meraviglia della cosa sola", recita la Tavola di Smeraldo. Dante ci crea questo temenos con la cinzione del ramo di Giunco che, nella nostra visione, toglierà per richiamare Gerione, già avanti nel cammino."

  L'AUTRICE – Aurora Distefano è nata a Roma nel maggio del 1974. Conseguita la Maturità Artistica, prosegue gli studi diventando Fisioterapista, professione che svolge attualmente. Entra in contatto già nell'adolescenza con ambienti esoterici vicini all'ambito familiare, che ne stimolano l'interesse per un percorso di ricerca personale. Ciò la porta a collaborare alla rivista "Luz - Antologia di Studi Tradizionali", con l'articolo: "Il Vêdanta, l'India e la mistica dell'impersonale" e in seguito con: "'Il gabbiano Jonathan Livingston' di Richard Bach e l'Arte Sacra dell'Esperire", quando la stessa rivista Luz pubblica, nel 2006, l'annuale raccolta Tradizione & Scienza. In seguito si dedica allo studio dell'opera massima di Dante di cui è frutto questo libro.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione – Piccola guida: i principi ordinatori – Canto I - Canto II - Canto III - Canto IV - Canto V - Canto VI - Canto VII - Canto VIII - Canto IX - Canto X - Canto XI - Canto XII - Canto XIII - Canto XIV - Canto XV - Canto XVI - Canto XVII - Canto XVIII - Canto XIX - Canto XX - Canto XXI - Canto XXII - Canto XXIII - Canto XXIV - Canto XXV - Canto XXVI - Canto XXVII - Canto XXVIII - Canto XXIX - Canto XXX - Canto XXXI - Canto XXXII - Canto XXXIII - Canto XXXIV – Conclusioni (1) - Conclusioni (2) – Appendice 1. Alchemica – Appendice 2. Le Acque – Appendice 3. I Nomi Divini – Appendice 4. Il Canto XXXIV