Diamir. La montagna delle fate |
Paola Favero
IL LIBRO – Un libro unico e avvincente. Così il grande Kurt Diemberger, tra i miti viventi dell'alpinismo, ha definito il libro di Paola Favero "Diamir. La montagna delle fate", fresco di stampa per le Edizioni DBS. Il libro è il racconto, per parole e immagini, del trekking compiuto dall'autrice attorno al Nanga Parbat o Diamir, l'ultimo massiccio della catena Himalayana che s'innalza verso ovest. Ottomila metri entrati nel mito della storia alpinistica e che Paola Favero ha raccontato come nessun altro prima aveva fatto. Foto, disegni, testo: il racconto del cammino compiuto, un trekking impegnativo e affascinante che porta al cospetto delle tre grandi pareti del Nanga Parbart, è fatto su tre livelli. Con le parole, attraverso testi belli ed essenziali come i paesaggi che raccontano; con le foto, protagoniste assolute che si tratti di scenari naturali, di volti o di momenti rubati alla quotidianità delle popolazioni locali; con le immagini raffinatissime di Luisa Rota Sperti, che entrano nelle foto e talvolta vi si sovrappongono trasformandole. Diventa così esperienza tangibile per ogni lettore il passaggio continuo tra reale e immaginario che si trova a vivere chi attraversa quelle terre. Non a caso, ricorda Diemberger nella prefazione al volume, il significato della parola Diamir rievoca anche gli spiriti e i folletti. Buoni o cattivi che siano, sono un ricordo preciso per tutti coloro che lo hanno attraversato: "Le pir, ovvero le fate del Diamir – io stesso per due decenni sono rimasto legato al mondo affascinante del Nanga Parbat, ci sono stato quattro volte, e questi spiriti che si manifestino o no, che tu abbia o no un nome per loro – li ho sentiti e penso che ci siano veramente". La sfida di Paola Favero è stata provare a raccontare questi incanti, ricreando attraverso i disegni di Luisa Rota Sperti quell'incerto confine tra il reale e l'immaginario che tante volte percepisce chi s'inoltra tra le montagne, e lungo il quale cammina chi gira attorno al Nanga Parbat. "Non un trekking qualsiasi – scrive l'Autrice – ma un cammino che nel mentre diventa intuizione, incanto, emozione, dove la foto racconta quello che vedono gli occhi mentre il disegno va oltre, al di là....ma anche un trekking che sotto le grandi pareti del Rupal, del Diamir e del Rakhiot va alla ricerca, esplora la storia, si avvicina ai protagonisti che lassù hanno tracciato le loro vie e hanno resa mitica questa montagna". Le loro voci trovano spazio nella parte finale del libro. Dopo la ricostruzione della storia alpinistica del massiccio a cura di Carlo Caccia, Paola Favero intervista Eugenie Buhl, Reinhold Messner, Nives Meroi, la moglie di Karl Unterkircher, Silke, e Simone Moro. Per ognuno di loro il racconto del legame con le montagne e con la loro montagna, il Nanga Parbat. Simbolo di trionfo ma anche di sofferenza, di vita e di morte. Comunque sia, nel bene e nel male, una montagna che non si dimentica. E che a tutti è entrata nel cuore. DAL TESTO – "Lo sguardo cala dall'alto della montagna verso valle, la valle maledetta, quella che nessuno vorrebbe attraversare. Ecco, anche quassù, lontanissimi dalla civiltà, dal caos delle nostre città e dalla vita spesso piena di ingiustizia e lontana dalla Terra, anche qui la cattiveria ci sorprende. Forse non è cattiveria, forse è solo orgoglio, o sopravvivenza, o ancora ignoranza. Sono laggiù, là dove sta guardando Mateen. L'AUTRICE – Paola Favero, alpinista appassionata, scrittrice di montagna e forestale, cammina e racconta di crode e foreste, di alpinisti e pastori, di leggende antiche ed esseri fantastici. Dietro tutto una grande passione per cime pareti e valli, unita alla curiosità, all'attenzione sempre viva per l'ambiente e alla ricerca di spunti e linguaggi sempre nuovi per poter comunicare quello che si nasconde "tra le pieghe della parete". Oltre a numerosi articoli su riviste di montagna ha scritto quaderni di educazione ambientale, diari scolastici e vari libri di racconti per ragazzi e per adulti, attraverso cui cerca di trasmettere la passione e la cura per il territorio alpino, riscoprendone anche l'antico patrimonio di tradizioni e leggende che ne rappresentano l'anima stessa. Il suo libro "Il cerchio incantato" ha vinto il premio "Lunigiana terra del libro-Bancarella Sport 2002 selezione montagna" per il miglior libro sulla montagna, mentre il libro "I custodi della natura" è arrivato tra i finalisti del premio nazionale di divulgazione scientifica nel 2014. Paola Favero ha inoltre firmato libri di itinerari dove accanto agli aspetti naturalistici sono trattati quelli storici ed etnografici, come "Dentro la montagna, le Dolomiti tra leggenda e geologia", e una appassionata monografia sulla storia alpinistica della parete nord-ovest della Civetta: "Civetta tra le pieghe della parete", con la quale si è aggiudicata il premio "Marcolin" sulla letteratura di montagna. Dal 1996 è socia Accademica del Gruppo Italiano Scrittori di Montagna. INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Kurt Diemberger – Premessa, di Paola Favero - Diamir, la montagna delle fate - I disegni di Luisa Rota Sperti - La scuola di Paghora - L'anello attorno al Nanga Parbat, o Diamir: uno dei più affascinanti trekking del mondo - Storia alpinistica, a cura di Carlo Caccia - Una montagna chiamata Nanga Parbat. Interviste a: Eugenie Buhl / Reinhold Messner / Nives Meroi / Silke Unterkircher / Simone Moro - Bibliografia essenziale – Ringraziamenti - Biografie |