Tientsin. La Concessione italiana |
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Alessandro Di Meo
DAL TESTO – "L'affermazione del Fascismo in Italia trasformò la Concessione di Tientsin in una colonia; fino ad allora, l'amministrazione del settlement era stata gestita da un municipio con un proprio statuto e un'amministrazione locale, retta da un Console e gestita da un Consiglio municipale, formato da un'assemblea elettiva di cinque membri italiani coadiuvati da tre cinesi eletti dai loro connazionali residenti nel territorio della concessione con funzioni esclusivamente consultive, l'attività politica era regolata da uno Statuto municipale, emanato dal Ministero degli Affari Esteri nel 1923. La sovranità cinese nell'area della concessione non venne mai messa in discussione, ma a essa si affiancò e infine si sovrappose quella italiana; il governo fascista sciolse il Consiglio Municipale e nominò un podestà con pieni poteri, ma l'amministrazione continuò a essere gestita in forma consiliare, seppure con notevoli riduzioni." L'AUTORE – Alessandro Di Meo (Desenzano del Garda,1988) consegue nel 2015 la laurea magistrale in Scienze Storiche presso l'Università "Sapienza" di Roma. Collabora inoltre con i periodici "InStoria - quaderni di percorsi storici" e "InStoria - rivista online di storia e informazione". INDICE DELL'OPERA – Prefazione – Ringraziamenti – 1. La Cina dei Qing (1644-1912). Dall'instaurazione della dinastia all'arrivo degli europei – 2. Il trattato tra Italia e Cina del 1866 – 3. La trattativa per San Mun – 4. La rivolta dei Boxer – 5. La Concessione di Tientsin – 6. La caduta della dinastia Manciù – 7. La situazione politica dell'Estremo Oriente negli anni '30 – 8. La guerra d'Etiopia e le sue ripercussioni nei rapporti italo-cinesi – Conclusioni – Note - Appendice documentaria – Fonti - Bibliografia |