Costantino il Grande a 1700 anni dall'"Editto di Milano" Stampa E-mail

a cura di Giuseppe Cuscito

Costantino il Grande a 1700 anni dall'"Editto di Milano"

Editreg, pagg.400, € 50,00

 

cuscito costantino  IL LIBRO – Il 78° numero della rivista «Antichità Altoadriatiche» raccoglie gli Atti della XLIV Settimana di Studi Aquileiesi dedicata al XVII centenario dell'"Editto di Costantino". Nonostante le gravi difficoltà finanziarie che attanagliano il nostro Paese, il volume è uscito grazie al contributo della Fondazione Aquileia e all'attenzione da parte dell'Assessore regionale alla cultura Gianni Torrenti, convinti del lavoro svolto e dell'impegno profuso dal Centro di Antichità Altoadriatiche per promuovere l'immagine di Aquileia nell'ambito della comunità scientifica nazionale e internazionale.
  A conferma di questo laborioso impegno nel corso degli anni, vi è l'ampia adesione alle settimane di Studi Aquileiesi e l'assidua partecipazione ai lavori nel più assoluto volontariato da parte di collaudati studiosi di antichistica che qui giungono dall'Italia e dalle nazioni contermini.
  E anche questo volume delle «Antichità Altoadriatiche» rimarrà pilastro nel mondo scientifico!
  Arnaldo Marcone nelle sue Conclusioni scrive infatti: "Va riconosciuto a merito degli organizzatori di questa Settimana di Studi Aquileiesi ... di aver vinto una sfida di non piccolo conto, vale a dire quella di aver saputo organizzare un ciclo di lezioni costantiniane, che si segnalano per un alto grado di specificità e innovatività scientifica, proprio in quest'anno 2013 in cui il giubileo dell'editto di Milano è occasione di una serie impressionante di convegni, seminari, incontri di studio".

  DAL TESTO – "[...] dall'età costantiniana il cristianesimo si appresta a diventare la religione vincente e come nuovo segno identitario si diffonde il monogramma cristologico (chrismon) o la croce monogrammatica (staurogramma), che intreccia le lettere iniziali della parola Christos (Chi-Rho) traduzione greca dell'ebraico Messia, segno ricco di suggestioni salvifiche e di poteri contro i nemici anche per la lettura veicolata dalla grande epopea delle visioni costantiniane, da tempo oggetto di dibattito fra gli studiosi. In effetti, durante la sua discesa in Italia, Costantino, dopo l'entrata trionfale in Milano, l'assedio di Verona e quello di Aquileia presto consegnatasi alla sua clemenza (indulgentia), si appresta ad affrontare Massenzio nella capitale non senza fiducia nella vittoria a lui presagita da una visione o da un sogno premonitore, che Lattanzio prima, già probabilmente nel 315, ed Eusebio poi, accurati raccoglitori di documenti, narrano con particolari non del tutto coincidenti, se non addirittura inconciliabili, o in riferimento a due prodigi diversi, uno manifestatosi sulle rive del Reno tra la fine del 311 e la primavera del 312, durante i preparativi della spedizione mentre andava maturandosi la scelta di Costantino per il Dio dei cristiani, e l'altro sulle rive del Tevere, il giorno prima della battaglia decisiva: quest'ultimo prodigio non è recepito da Eusebio, che, secondo la proposta di Giorgio Bonamente, avrebbe contrapposto con sguardo retrospettivo alla pur fortunata formula di Lattanzio (commonitus est in quiete) la propria versione all'origine del labarum, versione ritenuta autentica in quanto assunta direttamente da Costantino molti anni dopo e confermata da giuramento."

  IL CURATORE – Giuseppe Cuscito è docente di archeologia cristiana, presidente della Società istriana di archeologia e storia patria e collaboratore del Centro ricerche storiche di Rovigno.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione ai lavori. Diario - Elenco degli iscritti - Giuseppe Cuscito: Costantino fra editto di tolleranza e vocazione cristiana: i riflessi sull'ambiente di Aquileia - Rita Lizzi Testa: Le forme della cristianizzazione nell'Italia settentrionale in età costantiniana - Sergio Tavano: Aquileia nelle celebrazioni costantiniane del 1913 - Françoise Thelamon: Costantin religiosus princeps. La contruction d'un modale sans l'Histoire ecllésiastique de Rufin d'Aquilée - Rajko Bratoz: Costantino tra l'Italia nordorientale e l'Illirico (313-326) - Umberto Roberto: Aquileia tra Massenzio e Costantino: l'assedio della tarda estate 312 - Andrea Pellizzari: Tra adventus imperiali e bella civili. L'Italia settentrionale e Aquileia nei Panegyrici Latini di età tetrarchico-costantiniana - Alfredo Buonopane, Piergiovanna Grossi: Costantino, i miliari dell'Italia settentrionale e la propaganda imperiale - Claudio Zaccaria: Costantino ad Aquileia: tra epigrafia e retorica - Giorgio Bonamente: Dalla Gallia a Roma: Costantino e l'assedio di Verona - Robert Matijasic: La fine di Crispo prole oppidum Polam (Amm. Marc. 14, 10, 20) - Paola Ombretta Cuneo: Alcune Costituzioni di Costantino emanate ad Aquileia - Cecilia Ricci: Protendere per proteggere. Considerazioni sul carattere della presenza militare ad Aquileia tra Massimino e Costantino - Michele Asolati: Tradizione ellenistica nella moneta di Flavio Costantino e persistenze "flavie" nella moneta altomedievale: segni di un'eredità - Antonio Sartori: L'età tetrarchia o della fine dell'epigrafia - Francesca Ghedini, Alessandra Didoné, Marta Novello: L'edilizia privata in età tardoantica in Cisalpina; gli aspetti strutturali e le decorazioni pavimentali e parietali - Michele Bueno, Vanessa Centola: Le domus di Aquileia e le loro evoluzioni architettonico-funzionali in età tardoantica: i casi delle domus delle Bestie ferite e di Tito Macro presso i fondi ex-Cossar - Monica Salvadori, Cristina Boschetti: "Lavorare stanca": la disorganizzazione di una bottega di mosaicisti in età tardoantica. Il caso del mosaico delle Bestie ferite - Gemma Sena Chiesa: Costantino a Milano. Riflessioni su una mostra recente - Elisabetta Gagetti: Trasparente bellezza, oscure identità. Un ritratto rilavorato di dama in cristallo di rocca - Arnaldo Marcone: Costantino il Grande a 1700 anni dall'"Editto di Milano": conclusioni