ISIS. Dietro il palcoscenico dell'orrore Stampa E-mail

Souad Sbai

ISIS
Dietro il palcoscenico dell'orrore


Armando Curcio Editore, pagg.175, € 14,90

 

sbai isis  IL LIBRO – In un quadro socio-psicologico dove l'informazione è coartata e la comunicazione è obbligata dai social a diventare sempre più iconica e meno concettuale, le dottrine proselitiste che preparano e armano carne da macello trovano un terreno fertile, ma soprattutto disabitato. Per capire cos'è ISIS, chi è Abu Bakr Al-Baghdadi e soprattutto cosa verrà dopo il cosiddetto "Stato islamico", occorre ritornare a pensare. Il nocciolo fondante di questo rapido quanto apparentemente ingestibile quadro geopolitico, fra tradimenti e tardive prese di coscienza, sta tutto nell'ormai certo rovesciamento delle parti, per il quale l'Occidente ha smesso di pensare mentre il jihadismo salafita ha messo il pensiero alla base della sua strategia di conquista. Sui nostri smartphone e sulle nostre tv arriva il messaggio che l'integralismo stesso vuole veicolare, trovando la strada sgombra nella morbosa ingordigia di messaggi sensazionalistici di cui l'uomo moderno viene nutrito. Egli ride, inconsapevolmente, di se stesso e di quei valori che soli, oggi, potrebbero salvarlo: non dal jihadismo e dal terrorismo, ma dall'autodistruzione volontaria e programmata del suo essere uomo.

  DAL TESTO – "L'Unione europea è il perfetto macro esempio di come la finanza e l'economia abbiano fagocitato con destrezza ed efficacia la politica e ne abbiano preso totalmente il comando; oggi, da Bruxelles, sono le direttive finanziarie e del rigore imposto a delineare l'attività dei governi e, a cascata, della comunicazione che a sua volta forma l'opinione dei popoli.
  "In un clima nel quale sono le direttive economiche e le reprimende europee a farla da padrone, è del tutto evidente come anche il sostrato culturale e politico dei singoli Paesi membri sia profondamente cambiato, divenendo plasmabile ad ogni genere di saccheggio ideale e storico. Si, un saccheggio dei propri valori e principi storici, a partire dalla certezza del diritto e della legge di derivazione romana, passando per l'azione unificatrice della religione cristiana e finendo con la crescita culturale e umana del Rinascimento. Un percorso che ha portato l'Europa a salire sul tetto del mondo e a divenire faro della cultura mondiale. E che oggi ci troviamo a vedere come un coacervo di piccoli Stati che solo geograficamente si possono dire europei. Un continente vessato da continue predazioni straniere, da leggi autolesioniste in campo economico e dell'immigrazione, nuovamente terra di conquista da parte di concorrenti extra europei, dagli Usa all'Estremo Oriente, passando per il Medio Oriente: ogni aspetto dell'Europa è stato sostanzialmente messo in vendita, causa crisi devastante, a partire dalla sua straordinaria piattaforma valoriale e culturale.
  "Oggi l'Europa esiste, vive e si sostenta solo se lo decidono i grandi investitori stranieri. Se gli investimenti dei magnati internazionali calano, Eurolandia arranca. E come abbiamo ampiamente e con esempi calzanti descritto più sopra, assieme alle strutture comprano anche le infrastrutture culturali e sociali che da sempre sono il perno dell'esistenza stessa dell'Europa. Osmosi e contaminazione culturale selvaggia equivalgono a sopravvivere, rispetto delle regole e dei diritti inalienabili equivale a morire di fame. Questo è il ricatto a cui oggi l'Europa soggiace per continuare a sopravvivere.
  "Questo il ricatto disumano a cui tutti i Paesi aderenti, Italia in testa, devono sottostare pur di continuare a respirare: un cappio al collo insopportabile, soprattutto perché a stringerlo o allentarlo c'è la stessa mano che inietta contemporaneamente i fondi necessari e il virus del buonismo. Come una flebo che manda in circolo una soluzione mista di batteri e di farmaci. Occorre solo stabilire la dose degli uni e degli altri per decretare la vita e la morte di un corpo ormai fiaccato e indebolito."

  L'AUTRICE – Souad Sbai, cittadina italiana dal 1981, è laureata in Lettere e Filosofia con una tesi sul diritto islamico presso l'Università degli Studi di Roma «La Sapienza»; inoltre ha conseguito il Dottorato di ricerca con la tesi "Diritti delle donne e organizzazioni femminili nei paesi del Maghreb" presso la Facoltà degli Studi Politici e per l'Alta Formazione Europea e Mediterranea «Jean Monnet» della Seconda Università degli Studi di Napoli. Ha svolto attività di libera docenza in master e seminari sui temi dei diritti delle donne, dell'infibulazione, dell'immigrazione e dell'integrazione presso le università di Roma e Napoli. È caporedattrice del giornale «Al Maghrebiya» e opinionista dei giornali «Libero», «Il sussidiario», «Avvenire» e del quotidiano telematico «L'Occidentale». Si occupa principalmente della condizione delle donne arabe nel contesto dell'immigrazione in Italia, denunciando casi di sopruso ai loro danni. Come presidente dell'ACMID-Donna Onlus, Associazione delle Donne Marocchine in Italia, di cui è presidente dal 1997, nel 2005 è stata chiamata a far parte della Consulta per l'islam italiano, istituita presso il Ministero dell'Interno. Parlamentare dopo le elezioni politiche del 2008, è stata eletta nella circoscrizione Puglia e segretario della prima Commissione «Affari costituzionali». Ha ricevuto molti premi e riconoscimenti nazionali e internazionali. Ha scritto "L'inganno. Vittime del multiculturalismo" (Cantagalli, 2010), "Il sogno infranto" (Curcio, 2012), "Le ombre di Algeri" (Curcio, 2012), "Da Tunisi a Istanbul" (Curcio, 2013) e curato il libro "Ostaggi dell'integralismo" (Curcio 2014) di Mohamed M. Rashed.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Roberto Rosseti - Capitolo I. Le urne di Damasco (I.1. La presa di Baghdad - I.2. "Cittadini" del Califfato - I.3. Economia e propaganda) - Capitolo II. Il quadro geopolitico (II.1. L'Europa immobile - II.2. L'ambiguità della Turchia - II.3. I dubbi di Washington) - Capitolo III. Donne e jihadismo (III.1. A viso aperto contro Isis - III.2 L'enigma Aafia Siddiqui - III.3. Psicologia e proselitismo in Occidente e nel mondo arabo) - Capitolo IV. Le spinte verso est (IV.1. Dal baratro all'espansione – IV.2. Putin e la "cintura del Caucaso" – IV.3. Ombre cinesi)