George Best, l'immortale Stampa E-mail

Duncan Hamilton

George Best, l'immortale

66th and 2nd, pagg.493, € 25,00

 

hamilton best  IL LIBRO – Lo chiamavano «il Quinto Beatle». Era affascinante, sfacciato, «bello come un attore di Hollywood», idolatrato dal pubblico femminile. Ma George Best era soprattutto sublime sul campo da calcio, con la sua grazia da ballerino e quei dribbling labirintici con cui stordiva i difensori e incantava i tifosi. Lanciandola con la punta del piede, era capace di infilarsi una monetina nel taschino della giacca. Una volta segnò due reti indossando uno scarpino solo. A ventidue anni, nel 1968, vinse il Pallone d'oro e realizzò un gol decisivo nella finale di Coppa dei Campioni contro il Benfica di Eusébio. Quei trionfi segnarono però l'apice e l'inizio del declino di Best, dell'atleta come dell'uomo, risucchiato troppo presto nella spirale dell'alcolismo e di una spropositata celebrità. Basandosi su materiali d'archivio mai utilizzati prima, Hamilton ripercorre la parabola tragica del campione britannico, dall'infanzia nei sobborghi di Belfast alle imprese con la maglia del Manchester United, fino alla sua prematura scomparsa, raccontandoci come un esile ragazzino irlandese sia riuscito a diventare, nel giro di poche folgoranti stagioni, il calciatore più forte del pianeta.
  Il volume è impreziosito da una ricca e approfondita bibliografia, da un inserto fotografico e dal dettaglio di tutte le partite disputate da Best per il Manchester United, l'Irlanda del Nord e gli altri club per cui militò nel corso della sua carriera.
  "Si avvicinava a ogni partita – scrive l'Autore - come a una nuova avventura e l'attraversava impettito, con la postura e l'atteggiamento di chi è superiore e non ha bisogno di nasconderlo o negarlo. Dare spettacolo e improvvisare erano i cardini della sua fede, adorava eseguire quelli che chiamava «i suoi numeri». Poteva invitare un difensore a farsi sotto, chiamandolo con entrambe le mani come un matador che sbertuccia il toro prima della carica, per poi esibirsi in un vigoroso gesto atletico e beffarlo con una veronica. Oppure si toglieva con un calcio uno scarpino e lo prendeva in mano prima di passare avanti la palla col piede scalzo, una buffonata pensata per distruggere psicologicamente l'avversario. Durante una partita, annoiato e nervoso, si era sfilato la maglia e con aria provocatoria si era messo a rotearla sopra la testa come il lazo di un cowboy. Una volta aveva
invitato alcuni amici allo stadio, ma l'incontro si stava trascinando sempre più fiaccamente e lui decise di mettere il suo sigillo, nobile quanto anticonvenzionale, sull'intero pomeriggio. Dopo aver raccolto un rinvio del portiere portò la palla a bordocampo, davanti ai suoi ospiti in prima fila in tribuna. Si fermò, li salutò e mise un piede sulla palla in attesa dei difensori. In tre puntarono simultaneamente su di lui. Seguì qualcosa di più di un gioco di prestigio: con eleganza fece rimbalzare la palla tre volte sulle loro gambe, li scavalcò con un pallonetto e gli girò intorno per recuperarla. Poi si voltò, sempre palla al piede, e fece un inchino al suoi amici. Nemmeno Houdini riusciva a liberarsi a quel modo."

  L'AUTORE – Duncan Hamilton (1958) è uno scrittore e giornalista inglese. È autore di un volume su Brian Clough ("Provided You Don't Kiss Me"), allenatore del grande Nottingham Forest degli anni Settanta, che Hamilton ha seguito a lungo come cronista del «Nottingham Evening Post». Con questo libro si è aggiudicato nel 2007 il William Hill Sports Book of the Year. Lo stesso riconoscimento ha ottenuto due anni più tardi con "Harold Larwood", la storia di uno dei più talentuosi e discussi campioni di cricket, insignito anche del prestigioso Wisden Book of the Year (2009) e premiato come migliore biografia ai British Sports Book Awards (2010). Hamilton vive negli Yorkshire Dales.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione. Che opera d'arte è l'uomo! - Prima parte. Il sabato non fu mai più lo stesso - 1. A casa, a coloro che amiamo - 2. Un bicchiere di Shandy e una partita a bingo - 3. Il gran giorno del ragazzino - 4. Faccio tutto improvvisando - 5. Banconote come coriandoli - Seconda parte. Si versano più lacrime per le preghiere esaudite - 6. Api, fiori e caramelle nuove - 7. Il mio inizio è la mia fine - 8. Scarpini d'oro e tacchetti di diamante – 9. Il premio glielo daranno postumo - 10. Lo zoo di vetro - Terza parte. Nessuno sa cosa si prova a essere me - 11. Una mongolfiera arancione - 12. Il giusto cade sette volte - 13. Dormire otto ore per notte – 14. Quant'è fastidioso essere un genio - 15. C'è sempre il sole a Margaritaville - Postfazione. Con indosso quella maglia rossa - Nota dell'autore e ringraziamenti - Crediti fotografici - Cronologia - Le partite con il Manchester United e l'Irlanda del Nord - Fonti documentali e bibliografiche – Bibliografia essenziale - Articoli di giornale - Indice analitico