Memorie di un ambasciatore Stampa E-mail

Hafiz Pashayev

Memorie di un ambasciatore

Sandro Teti Editore, pagg.272, € 15,00

 

pashayev memorie  IL LIBRO – Dopo l'indipendenza del 1991, l'Azerbaigian si trova a dover stabilire, da Stato sovrano, rapporti diplomatici ed economici con altri paesi dello scacchiere internazionale. Al primo ambasciatore a Washington, lo scienziato Hafiz Pashayev, spetta il delicato compito di "inventare" la diplomazia azerbaigiana negli Stati Uniti. Il suo racconto, lucido e documentato – ma anche ironico e divertente – ripercorre tredici anni di difficoltà e soddisfazioni, vissute rappresentando gli interessi e le aspirazioni dell'allora sconosciuto Stato caucasico presso la superpotenza americana.
  Nel 1993 in una vignetta del "Washington Post" il responsabile per l'Azerbaigian alla Casa Bianca parla al telefono con sua moglie e le chiede: «Cara, ma tu sai dov'è l'Azerbaigian?». Da allora, anni di pratica del sistema politico americano e l'abile negoziazione in seguito ai fatti dell'11 settembre hanno reso l'ambasciatore azerbaigiano negli Stati Uniti, a tutti gli effetti, il rappresentante di un Paese che si fa strada sullo scenario internazionale, sempre più cosciente del proprio ruolo strategico nell'area del Caucaso.

  DAL TESTO – "[...] l'Azerbaigian nel XX secolo ha conosciuto sette anni di vera indipendenza: i primi due anni risalgono al periodo successivo alla Prima guerra mondiale, poi la libertà si trasformò in 70 anni di regime sovietico. In tutto questo, però, il desiderio di libertà e indipendenza non svanì. Il punto di svolta nella lotta del popolo azerbaigiano per la libertà nella storia più recente, che porta la data del 20 gennaio del 1990, è legato all'offensiva delle truppe sovietiche a Baku e all'uccisione di centinaia di persone. Anche se molti in Occidente non sono informati sui fatti, la portata storica di questi eventi in Azerbaigian può essere paragonata all'ingresso delle truppe in Ungheria nel 1956 e in Cecoslovacchia nel 1968. Gli altri cinque anni di indipendenza risalgono al periodo successivo al crollo dell'Urss e non furono privi di difficoltà, perché in molti avrebbero voluto ottenere il controllo sulla nuova Repubblica dell'Azerbaigian, in modo pacifico o anche con l'aiuto di mezzi economici e ideologici. Ma la verità è che, a eccezione dei paesi del Baltico, l'Azerbaigian oggi è l'unica ex repubblica sovietica che non ha nel suo territorio delle truppe straniere. È entrata in vigore la nostra moneta, abbiamo creato le nostre forze armate, ci siamo espressi in modo categorico contro l'idea che altri potessero gestire le nostre riserve naturali; abbiamo, inoltre, buoni legami con la Russia, rapporti stretti con gli Stati Uniti, con i paesi dell'Europa orientale, con l'Iran, la Turchia e con Israele. Come se non bastasse, possiamo dire inoltre che siamo entrati in tutte le prestigiose organizzazioni internazionali."

  L'AUTORE – Hafiz Pashayev nasce a Baku nel 1941. Si laurea in fisica nel 1963 e inizia a lavorare all'Istituto di fisica dell'Accademia nazionale delle Scienze dell'Azerbaigian, di cui oggi è membro. Nel 1992 viene nominato ambasciatore straordinario e plenipotenziario dell'Azerbaigian negli Stati Uniti. Attualmente è vice ministro degli Affari esteri e Rettore dell'Università diplomatica di Baku.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Alessandro Politi – Introduzione - Memorie di un ambasciatore - Aspettando il khazri - Il paese delle tre "G" - Emergenza politica e selezione del personale - La "sindrome Zarekeyvan" - Il primo incontro con la burocrazia - La fisica della diplomazia - Il mio ultimo volo con Aeroflot - L'incontro con il leader di una superpotenza - Il primo impatto con il Congresso - 1615 L Street e il nuovo stile di vita - Dove si trova l'Azerbaigian? - Diplomazia: interessi di partito o interessi nazionali? - L'autocontrollo come strumento politico - Basta con il Burkina Faso! - Sono le persone a fare la politica - Il "Contratto del secolo" - Il "dossìer Azerbaigian" sulla scrivania di Clinton - «Non sono un muallim, sono il Presidente!» - Il fattore Azerbaijan International - La Patria come madre - Il Congresso Usa e l'emendamento 907 - I difetti della democrazia vincono 2 a 1 - Il settembre: nuovo sguardo, nuovo mondo - Peripezie da lobby - Strategie e meccanismi di lobbying - La Camera di commercio americano-azerbaigiana - Pubblicità da un milione di dollari? - Una "partita di tennis in campo avverso" - Album fotografico - Visita ufficiale negli Usa - Realtà e priorità - Postfazione e discorso di commiato - Discorso presso l'Università Johns Hopkins - Appendice: articoli e discorsi - La democrazia americana e l'Azerbaigian - Una nuova tappa nei rapporti tra Usa e Azerbaigian - L'indipendenza e il conflitto - La necessità di trattative bilaterali - La situazione geopolitica nel Caucaso - Che fare? - Dinamica positiva - Petrolio e politica - Discorso presso la scuola Paul Nitze - Nuovi paesi sul mappamondo – L'Azerbaigian verso una duratura indipendenza - Gli istituti democratici - Le riforme economiche - I rapporti con i vicini - Le relazioni tra Usa e Azerbaigian - Il conflitto del Nagorno Karabakh – Conclusioni – La visita ufficiale del Presidente Aliyev a Washington - No all'emendamento 907 - La collaborazione con gli Usa - Note