Lettere dalla Russia |
Astolphe de Custine
IL LIBRO – «Il libro più intelligente che sia stato scritto sulla Russia da uno straniero»: così Aleksandr Herzen definì la raccolta delle lettere di Astolphe de Custine, pubblicate nel 1843 e immediatamente tolte dalla circolazione in tutto l'impero per volontà dello zar Nicola I. Cento anni dopo, lo stesso giudizio veniva espresso dalla Società editrice dei detenuti ed esiliati politici, che ne aveva promosso una nuova traduzione – ancora una volta clandestina: giacché il libro, fugacemente riapparso dopo la rivoluzione, era stato subito vietato da un altro regime, quello sovietico. Un'opera decisamente pericolosa, dunque, ma che non ha mai smesso di circolare sottobanco: perché, come scrive lo storico francese Pierre Nora, l'autore «sembra aver anticipato di un secolo la critica del bolscevismo, dicendo tutto quello che occorreva dire, o quasi tutto». In queste pagine il lettore troverà una descrizione della società russa di una perspicacia stupefacente, di una chiaroveggenza profetica – e di una vivida forza narrativa: primo esempio, verrebbe da dire, di quello che oggi chiamiamo new journalism. Davanti ai nostri occhi si dispiega, con la potenza di un dipinto di Goya, la tirannide zarista con caratteri che coincidono in modo impressionante con quelli del totalitarismo staliniano e dei suoi epigoni post-perestrojka: un'oppressione che si traveste da amore per l'ordine, la segretezza che presiede a ogni cosa, il fanatismo dell'obbedienza, i millantati progressi – in breve, «il governo della menzogna, dell'inganno, della corruzione». DAL TESTO – «Qui l'assassinio calcolato si esegue secondo un ritmo; uomini danno la morte ad altri uomini militarmente, religiosamente, senza collera, senza emozione, senza parole, con una calma più agghiacciante che il delirio dell'odio. Si scontrano, si abbattono, si schiacciano, passano gli uni sul corpo degli altri come fossero meccanismi che girano regolari attorno a un perno. Questa impassibilità fisica nel bel mezzo degli atti più violenti, questa audacia mostruosa nel concepirli, questa freddezza nel mandarli a effetto, questo silenzio del furore, questo fanatismo muto è, se così si può dire, il crimine perpetrato in coscienza. Un certo ordine contro natura governa, in questo sorprendente paese, gli eccessi più inauditi: la tirannide e la ribellione seguono una cadenza e avanzano l'una sul passo dell'altra». L'AUTORE – Nato a Niderviller, in Mosella, nel 1790, Astolphe Louis Léonor de Custine morì a Saint-Gratien (Seine-et-Oise) nel 1857. I quattro volumi del suo "La Russie en 1839", apparsi nel 1843 e più volte ristampati, furono all'epoca un vero best seller. La presente edizione è una scelta, a cura di Pierre Nora, apparsa in Francia nel 1975. INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Pierre Nora - Nota all'edizione - Lettere dalla Russia – Introduzione - Ems, 5 giugno 1839 - Travemünde, 4 luglio 1839 - 8 luglio 1839, a bordo del Nicola I - Pietroburgo, 10 luglio 1839 - Pietroburgo, 11 luglio, sera - Pietroburgo, 12 luglio 1839, mattino - Pietroburgo, ancora 12 luglio 1839, sera - 14 luglio 1839 - 15 luglio - Pietroburgo, 19 luglio 1839 - Pietroburgo, 21 luglio 1839 - Pietroburgo, 22 luglio 1839 - Peterhof, 23 luglio 1839 - Pietroburgo, 29 luglio 1839 - Pietroburgo, 10 agosto 1839 - Pietroburgo, 2 agosto 1839 - Pietroburgo, 2 agosto 1839, mezzanotte - Pietroburgo, 3 agosto 1839 - Pomerania, stazione di posta a diciotto leghe da Pietroburgo, 3 agosto 1839 - Klin, piccola città a poche leghe da Mosca, 6 agosto 1839 - Mosca, 7 agosto 1839 - Mosca, 8 agosto 1839 - Mosca, 11 agosto 1839 - Mosca, 11 agosto 1839, sera - Mosca, 12 agosto 1839 - Tilsit, 26 settembre 1839 - Dalle acque di Ems, 22 ottobre 1839 - Riassunto del viaggio – Appendice – Dossier - Nota biografica - Cronologia del viaggio - Gli informatori russi di Custine - La critica |