Francesi sull'Altopiano dei Sette Comuni Stampa E-mail

Andrea Vollman - Francesco Brazzale

Grande guerra
Francesi sull'Altopiano dei Sette Comuni


Edizioni Gino Rossato, pagg.168, € 19,00

 

vollman francesi  IL LIBRO – "Quando il ciclista mi ha detto: "Poulot, partiamo per l'Italia", ero contento anche se non era la contentezza che avevo prima di sapere che saremmo andati. Dopo tante dicerie, ora ci andiamo veramente. Ci vorranno almeno tre settimane per raggruppare i soldati, ma questo tempo senza sentir fischiare gli obici non può dispiacere a un onest'uomo.
  "Sarà un cambiamento, le trincee dell'Argonne, della Champagne e delle Fiandre in fondo sono tutte uguali e vedremo dunque qualcosa di nuovo. Non sono nemmeno dispiaciuto di poter assaggiare il vino di quella terra. Forse sarà migliore e in ogni caso a un prezzo inferiore al nostro.
  "E quando si dice che l'Italia è il più bel paese al mondo (dopo la Francia!) staremo a vedere."
  L'emblematica figura di Poulot testimonia l'enigma esistenziale del singolo "gettato nella Storia", di cui una guerra è il caso limite. Il fante-contadino, nerbo dell'Esercito Francese, vestito dell'uniforme color Bleu Horizon, con il suo bagaglio di pregiudizi e saggezza, mette piede in Italia per aiutare l'alleato in difficoltà dopo Caporetto, nell'ultimo anno di guerra. Dal Monte Tomba al Grappa e poi sull'Altopiano dei Sette Comuni nel saliente di Pennar, a Zocchi, Bertigo, Sisemol, Camporossignolo e per molti il cimitero di Conco; nomi di luoghi che rappresentarono, allora, una parte di un tragico e titanico scontro fra nazioni. Dopo "Britannici sull'Altopiano dei Sette Comuni", Vollman e Brazzale concludono la ricerca storica e umana sulla presenza delle forze Anglo-Francesi in Italia durante la Prima Guerra Mondiale.

DAL TESTO – "Al ritmo di 10 treni ogni 24 ore, le unità del XII Corpo d'Armata sono dirette sia verso Briançon dove scendono, passano il Monginevro e risalgono a Susa, nel caso dei reparti ippo od auto trasportati, sia verso Nizza per salire il Col di Tenda in camion e .riprendere il treno a San Dalmazzo di Tenda, nel caso della fanteria. Da Ventimiglia, le unità di fanteria sono avviate verso le rive del lago di Garda, nella zona di Peschiera, per esser distribuite nelle località intorno a Verona come Bussolengo, Castelnuovo, Sommacampagna e Desenzano. In un messaggio del 27 novembre, il generale Fayolle prevede la fine degli sbarchi del XII Corpo per il 2 dicembre. La lontananza del fronte italiano crea gravi problemi per l'applicazione del sistema delle licenze. Le nuove modalità sono recenti, risalendo al 16 settembre 1917 e prevedono per ogni soldato una licenza di 10 giorni nell'arco di quattro mesi. Sono previsti tre turni per anno: febbraio-maggio, giugno-settembre, ottobre-gennaio. In Italia, il generale Fayolle, in una nota del 30 novembre 1917, tenta di armonizzare l'organizzazione delle licenze con la nuova situazione. Riconosce i tempi lunghi per il trasporto fra i due paesi e ritiene che non tutti gli uomini potranno approfittare della loro licenza nei tempi previsti, od anche che l'assenza contemporanea di molti soldati rischia di indebolire la forza degli effettivi. Al fine di rimediare a questi inconvenienti, propone di sostituire a quello adottato in Francia un sistema che comprenda una licenza di quindici giorni ogni sei mesi. Fra i soldati cresce il malumore dato che dall'11 novembre 1917 sono state sospese le licenze. Abituati a questo genere di eventi, gli uomini si sono rassegnati, ma dopo l'arrivo in Italia attendono la ripresa dei permessi con legittima impazienza. Così un vero sospiro di sollievo accoglie la ripresa della concessione delle licenze. È unanime il lamentarsi, da parte dei soldati, della carenza di comfort nei treni, non riscaldati, al punto che talora degli uomini hanno avuto i piedi gelati. L'esasperazione è conseguenza della lentezza dei mezzi, delle soste prolungate nelle stazioni, durante le quali si muore di freddo e le autorità sono spesso chiamate in causa per la loro imperizia ed incuria. Conseguentemente i soldati tornano dalle licenze spesso stremati, intirizziti, depressi fisicamente e moralmente. Gli stessi ufficiali possono constatare, con una punta di amarezza, la cura dedicata dall'esercito britannico al trasporto delle truppe in licenza e le carenze dell'organizzazione francese."

  GLI AUTORI – Francesco Brazzale (Calvene, 1953), è cresciuto tra la piazza del paese e il versante sud dell'Altopiano. Ha curato vari lavori sui paesi d'origine e di residenza tra cui "Dal Pian del Toto a la Val de Fonte - Calvene, la vera storia di un paese del pedemonte dal Neolitico ai nostri giorni" (AgoràFactory, 2007), "Quando la Banda passò... - I cent'anni del Corpo Bandistico di San Giorgio di Perlena, 1909-2009", (AgoràFactory, 2009). Sul tema "Grande Guerra" ha pubblicato "1918: I Britannici a Fara Vicentino e nel pedemonte" (Comune di Fara Vicentino, 2011) e, con Andrea Vollman, "Britannici sull'Altopiano dei Sette Comuni" (Gino Rossato Editore, 2012); con Roberto Sperotto ha da ultimo dato alle stampe "1915-1918. Ferrovie di guerra nel Vicentino" (Edizioni Grafiche Leoni, 2014). Vive a Fara Vicentino e sopravvive alle Poste. E-mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .
  Andrea Vollman è nato a Padova, nel 1957. Laureato in Filosofia, si interessa di Storia e Letteratura. Ha pubblicato alcune raccolte di poesia per le "Edizioni dei Dioscuri" di Angelo Bellettato. Affascinato dalla vicenda umana dei fratelli Brittain, con Francesco Brazzale ha dato alle stampe "Britannici sull'Altopiano dei Sette Comuni" (Gino Rossato Editore, 2012), e con Marco Crestani, "Freya e Vera, la forza delle donne" (Priamo Editore, 2013). Si divide fra la città natale e Lusiana, sull'Altopiano dei Sette Comuni, dove collabora col Museo Diffuso. E-mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

  INDICE DELL'OPERA – Premessa - Antefatto - Dalla Francia all'Italia - Frammenti - I francesi del parroco - Monte Tomba: un caso esemplare di strategia militare - In viaggio con il nonno, di Roberto Bobbio - Ali di Francia, di Luigino Caliaro - Albert Leroy - Luciano Cremonini, un medico prestato alla storia, di Marco Crestani - Zibaldone - Conclusione - Ripasso di storia - Apparati