Il Tibet tra mito e realtà Stampa E-mail

a cura di Erberto F. Lo Bue

Il Tibet tra mito e realtà
Atti del Convegno per il centenario della nascita di Fosco Maraini
(Firenze, 14 marzo 2012)
Edizione italiana e inglese


Leo S. Olschki, pagg.X-140, € 24,00

 

lobue tibet  IL LIBRO – Questo libro analizza lo sviluppo del mito del Tibet e documenta importanti aspetti della cultura tibetana contemporanea, dalle danze rituali al culto delle montagne, dalla scolarizzazione al cinema, fino alla reintroduzione di pratiche buddhiste tibetane in Cina. Esso è dedicato ai tibetani che hanno resistito all'occupazione voluta dal governo maoista cinese, ricostruendo i templi distrutti dalle Guardie rosse e mantenendo le loro tradizioni nel proprio paese. I contributi in esso raccolti sono il frutto di ricerche sul campo o di attività di sostegno svolte nel Tibet geo-culturale da studiosi, ricercatori e operatori italiani, il cui lavoro è scarsamente conosciuto in Italia.

  DAL TESTO – "[...] oggi molti lama e «tulku» tibetani parlano correntemente il cinese e sono pronti ad accogliere allievi cinesi all'interno delle strutture da loro dirette e collocate prevalentemente nel Sichuan e nel Gansu; d'altra parte, se decidono di andare in Cina, attratti dal generale risveglio del buddhismo nelle grandi città cinesi, sono soliti scegliere per le proprie attività luoghi non ufficiali, perché per risiedere nei monasteri cinesi registrati avrebbero bisogno di autorizzazioni che non sono sempre concesse. Così facendo, si assumono un impegno non indifferente, che passa dallo studio della lingua, ai viaggi in Cina e all'organizzazione di luoghi di ritiro nelle aree tibetane. Interrogati al riguardo, nominano come principale motivazione la volontà di diffondere il Dharma, sostenendo che la Cina sta imboccando la via del materialismo più sfrenato e ponendosi così come antidoto per contrastare questa tendenza. Oltre a ciò, va senz'altro menzionato anche un interesse economico: i cinesi interessati sono primariamente giovani istruiti e facoltosi residenti delle città, in grado di divenire la principale risorsa finanziaria per molti maestri o per intere strutture religiose tibetane. Infine, è probabile che in taluni casi questi maestri tibetani si muovano anche con motivazioni politiche, al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica cinese sulla questione tibetana."

  IL CURATORE – Erberto F. Lo Bue docente di Storia dell'Arte dell'India e dell'Asia Centrale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bologna.

  INDICE DELL'OPERA – Premessa, di Gloria Manghetti – Introduction, di Erberto F. Lo Bue - La rappresentazione dell'identità tibetana nella stampa cinese post-imperiale. Il caso del «Notiziario in vernacolo tibetano», di Mauro Crocenzi - Western Visions of Tibet, di Guido Vogliotti - Safeguarding cultural identity and sustainable development. ASIA's commitment to education, di Roberta Caminiti - Tense geographies. The shifting role of mountains in Amdo between religious rituals and socio-political function, di Valentina Punzi - Xizang Re («Febbre per il Tibet»). Il buddhismo tibetano tra i cinesi di oggi, di Ester Bianchi - 'Cham: le danze rituali tibetane dell'Amdo. Tradizione e memoria. Generazioni a confronto, di Federica Grassi - Restoration as a development tool. From Mustang to China, di Luigi Fieni - Searching for a (new) cinematic language in Tibet, di Mara Matta - Indice dei nomi