Soldatessa del Califfato Stampa E-mail

Simone Di Meo - Giuseppe Iannini

Soldatessa del Califfato
Il racconto della miliziana fuggita dall'Isis


Imprimatur Editore, pagg.192, € 16,00

 

dimeo soldatessa  IL LIBRO – I segreti dell'Isis, l'organizzazione terroristica più potente e spietata al mondo, raccontati dalla moglie (in fuga) di uno dei capi combattenti. Un libro-verità sconvolgente e drammatico che svela delitti, orrori e misteri del Califfato islamico per averli vissuti in prima persona.
  A parlarne è una tunisina che ha gestito la propaganda militare dell'Isis sui social network e conosce molto bene i segreti inconfessabili del mondo islamico. Ad esempio i bordelli dei terroristi, dove vengono utilizzate donne occidentali come schiave del sesso. Un libro che riesce ad aprire uno squarcio nell'organizzazione del Califfato che sta terrorizzando il mondo, illustrando i meccanismi in atto al suo interno: il ruolo dei social network, luoghi di reclutamento dei nuovi combattenti, di cui si occupano le donne; i canali di finanziamento (oltre ai video porno, il contrabbando di oro nero dai petrolieri vicini all'organizzazione terroristica); la caccia ai cristiani; i combattimenti e il reperimento delle armi; i contatti con i servizi segreti occidentali e arabi.

  DAL TESTO – "Un giorno fermammo un autobus per controllare che tutti i passeggeri fossero in ordine. Trovammo una donna che aveva il velo troppo corto: la costringemmo a scendere dal pullman, a tornare a casa e a sistemarsi per bene. A piedi, ovviamente. La sua abitazione distava diversi chilometri. Quando tornò, parecchio tempo dopo, ormai stremata, verificato che fosse tutto a posto, dicemmo al conducente che aveva spento i motori e atteso in religioso silenzio i nostri ordini - e con lui tutti gli altri passeggeri - di riprendere il viaggio. Nessuno osò lamentarsi.
  "Non eravamo però sempre così clementi. L'Hesba è autorizzata anche a torturare le donne nei casi più gravi, come adulterio o blasfemia. In questo caso, usavamo un attrezzo chiamato "biter", una sorta di tagliola con ferri acuminati che si applica al seno per strizzarlo e sfregiarlo. L'ultima volta che lo provammo su una cristiana, la morsa fu così violenta che, oltre al sangue, dal capezzolo iniziò a uscire anche del latte. Era diventata mamma da qualche mese, quella poverina. Il sangue da rosso era diventato rosa al contatto col latte. Rivoli di questo liquido scendevano sulla pancia e macchiavano il pavimento, mentre la soldatessa continuava a stringere la morsa.
  "Dopo il nostro "trattamento", quella sventurata non avrebbe più potuto allattare il suo bambino. Molte svenivano, altre sopportavano il supplizio piangendo silenziose lacrime."

  GLI AUTORI – Simone Di Meo (Napoli, 1980) scrive per «Il Tempo», «Panorama» e «Il Sole 24 Ore». Si occupa di criminalità organizzata, terrorismo, politica e giustizia. Ha pubblicato per Imprimatur, Newton Compton, Ponte alle Grazie e Rubbettino.
  Giuseppe Iannini, originario di Oria (Br), è laureato in Scienze giuridiche e Scienze dell'amministrazione. Vive e lavora a Napoli.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Preghiera ad Allah - Fantasmi che strisciano - La laurea e la jihad - L'ufficio reclute del Califfo - In guerra con tastiera e mouse - La sfortuna di nascere donna - La brigata al-khansaa - Gli affari (sporchi) del Califfato - Vita (d'inferno) a Raqqa - La sfida di Anonymous all'Isis - Terroristi in culla - La strage degli innocenti - Appendice. Il manuale di reclutamento dell'Isis - Il (buon) giornalismo secondo l'Isis - Lo Stato Islamico, una realtà che ti vorrebbe comunicare - Uccidere gli infedeli, ma difendere i consumatori - La sicurezza dei cittadini - Il capitalismo dello Stato Islamico – Glossario - Ringraziamenti