Sgretolamento. Voci senza filtro |
Antonio Ferrari
IL LIBRO – Un'intervista può essere la radice quadrata della verità oppure un'inutile e vanitosa esibizione. L'intervista è anche un'arma formidabile nelle mani dell'intervistatore. Il quale può decidere se compiacere l'intervistato o servire e appassionare il lettore. Questo libro va oltre, perché racconta i retroscena più segreti e piccanti, quasi sempre inediti, di una serie di interviste e di incontri con alcuni fra i protagonisti della politica internazionale durante i decisivi anni '80. Gli anni che accompagnano lo sgretolamento del Muro fino al suo fragoroso crollo. Gli anni che vedono il tramonto di rapporti di forze che avevano garantito, dal dopoguerra, un sostanziale seppur cinico e spietato equilibrio. Ciascuno dei protagonisti, in questo libro, ha qualcosa da rivelare e spesso ha qualcosa da nascondere. DAL TESTO – "Ero stato in Iraq più volte, e quando ci invitavano al fronte, esattamente come avevano fatto i loro nemici iraniani, gli iracheni erano gentili e pieni di premure. A Bagdad speravano ovviamente che i nostri reportage confermassero la vittoria del loro Paese, e documentassero il fatto (le matrici in ebraico sembravano vere: le ho viste con i miei occhi) che alcune delle armi sottratte agli iraniani erano provenienti dagli arsenali dello Stato ebraico. Pasticci sicuri e ben noti, quasi un effetto collaterale dello scandalo Iran-Contras, che vedeva coinvolta anche la presidenza di Ronald Reagan. Al terzo giorno di permanenza, cercavo di scrivere da Badgad qualche articolo di analisi sulla base delle notizie che mi arrivavano dalle agenzie: agenzie che mi facevo leggere da Milano. Non esistevano né Internet né cellulari, e allora bisognava sempre trovare il modo di arrangiarsi. L'AUTORE – Antonio Ferrari, giornalista e scrittore, è nato a Modena nel 1946. Ha cominciato come cronista al «Secolo XIX» di Genova e dal 1973 è al «Corriere della Sera»: inviato speciale ed editorialista. Dopo aver seguito gli anni del terrorismo italiano, con le trame nere e rosse, è passato all'estero. Prima in Europa e nei Paesi dell'Est comunista, per approdare nei Balcani, nel Medio Oriente e in Nord Africa. Ha seguito quasi tutte le crisi di queste regioni, le guerre, i tentativi di pacficarle. Ha intervistato, nel corso degli anni, quasi tutti i leader di un'area estesa ed estremamente variegata. È membro del Comitato scientifico del CIPMO (Centro Italiano per la Pace in Medio Oriente) e di Gariwo (La foresta dei Giusti). È autore di libri: "Sami, una storia libanese" (tradotto anche in arabo); "Islam sì Islam no"; "7 aprile", e con altri autori "Morte di un generale", dedicato alla figura di Carlo Alberto Dalla Chiesa. Presso Jaca Book ha pubblicato "Altalena. Voci senza filtro" (2014). INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Sergio Romano – Introduzione - Pierre Gemayel e la grande menzogna - Helmut Schmidt si inchina all'Italia - Nicolae Ceauşescu e l'intervista più umiliante - Yasser Arafat e l'invenzione dello jogging - Re Hussein e l'incubo del registratore - Felix Fedotov, la Siria e l'ombra di Gorbačëv - František Tomášek e il coraggio della solitudine - Juro Jakubisko e l'intervista della paura - Bucarest, trappola per un'intervista – Uğur Mumcu, quando il giornalista deve morire - Alparslan Türkeş, il capo-squalo dei Lupi Grigi – Turgut Özal, fra Tex Willer e Alberto Tomba - Alberto Cavallari e quei segnali del Vaticano - Petăr Mladenov e il complotto per colpire Andropov - Giulio Andreotti e la pista bulgara inventata - Mario Rizzi e l'innocenza della Bulgaria – Haim Cohn e Gerusalemme capitale di due Stati - Nayef Hawatmeh e la crisi di identità - Simon Wiesenthal e Cristina, la dimafonista - Taha Yassin Ramadan e l'incredibile scivolata irachena – Andreas Papandreou, l'antiamericano filoamericano - Melina Mercouri, ministra fedele e devota - Mikis Theodorakis, comunista che sceglie la destra - Nikos Kouris e il Gladio greco - Amin Gemayel, il dandy verticale - Michel Aoun, l'ingenuità al potere - Farouk Al-Shara'a e la sindrome di Nerone - Walid Jumblatt, «sono una pedina, come tutti» |