Pietro Chesi, il ciclista in camicia nera |
Mauro Parrini
IL LIBRO – L'epopea del ciclismo degli anni eroici e l'Italia popolare del Ventennio rivivono attraverso il ritratto di due temperamenti e di due destini opposti: quello di Alfredo Binda, il campione invincibile di Cittiglio, grande protagonista del ciclismo tra le due guerre, e Pietro Chesi, detto Pelo, oscuro indipendente, o diseredato, come lo definivano le cronache sportive dell'epoca, che, fuori dalle corse, abbracciò l'ideologia fascista indossando la camicia nera. Mauro Parrini ricostruisce le vicende di Binda e Chesi (coetanei, classe 1902) alternandole in un'avvincente narrazione, una corsa di coppia contro il tempo, come una volta si correva il Trofeo Baracchi. Tra i due la differenza di valore era abissale, ma a Pelo riuscì l'impresa di trionfare alla Milano-Sanremo del 1927 davanti al fuoriclasse varesino, vincendo la sua prima e unica competizione importante. Terminata l'attività agonistica, dopo l'armistizio divenne un milite della RSI. Accusato di delazione e collaborazionismo, fu catturato dai partigiani e fucilato a Firenze nel 1944. La fine di un'esistenza sempre vissuta al limite del traguardo. DAL TESTO – "Pietro Pelo Chesi viene condotto in una delle stradine vicino a Palazzo Vecchio, dove il sole non batte quasi mai. Nei giorni di Ferragosto c'è più fresco, e non ci si sta male. Lo mettono al muro e lo fucilano. Una chiazza di sangue si allarga sotto il suo corpo caduto. L'AUTORE – Mauro Parrini, nato a Carmignano (Prato) nel 1961, vive tra il Piemonte e la Lombardia, ma le sue radici sono toscane, in una terra ricca di storie e di ciclismo come poche altre al mondo. Prima di questo libro ha pubblicato la raccolta di aforismi "A mani alzate" e "Cento e lode", un dizionario-pamphlet in cento voci sulla scuola italiana. INDICE DELL'OPERA – Prologo – I – II – III – IV – V – VI – VII – VIII – IX – X – XI – XII – XIII – XIV – XV – XVI – XVII – XVIII – XIX – XX - Epilogo |