I futuristi e la Grande Guerra |
Roberto Floreani
IL LIBRO – "I futuristi e la Grande Guerra" è il nuovo saggio dedicato da Roberto Floreani al Futurismo: dopo "Ubaldo Serbo aero-poeta futurista", nella medesima collana, "Futurismo Antineutrale" in occasione del centenario del Movimento, la postfazione dedicata a Quirino De Giorgio (volume XVI del Circolo di cultura Trevisan di Pordenone), la "Scultura futurista" e i testi sugli artisti futuristi Gerardo Dottori e Carlo Erba. La prefazione è autobiografica e narra dell'infanzia passata dall'autore tra Borgo Floreani, in provincia di Udine e l'Altopiano di Asiago, zona di aspri combattimenti nel corso della guerra e permeato, ancor oggi, di diffusissime memorie belliche. Il saggio, dedicato alla memoria del prozio Leonardo Floreani, combattente sul fronte della Grande Guerra, inserito sul Ruolo d'Onore del Distretto Militare di Udine, nella prima parte analizza in modo dettagliato le ragioni interne e internazionali che portano all'entrata in guerra dell'Italia, nel maggio del '15, prendendo spunto dai saggi più aggiornati pubblicati sull'evento, in Italia e all'estero, in occasione del centenario. Vengono così analizzate le differenti modalità interventiste di quel periodo (anche negli altri Paesi), con attenzione particolare al ruolo dei Futuristi e alla situazione sociale italiana di quel tempo, focalizzata anche sul ruolo della donna. La seconda parte, ricchissima di aneddoti e testimonianze dirette di Marinetti e Boccioni, è interamente dedicata all'esperienza bellica vissuta, sui differenti fronti, dai Futuristi, fin dalla loro partenza come volontari nel Battaglione Lombardo Volontari Ciclisti Automobilisti, nel '15. La terza parte è un'ampia selezione, relativa agli autori italiani e delle altre nazioni che partecipano al conflitto, riservata agl'intellettuali che combattono al fronte, lasciandoci le loro preziose memorie: da Ungaretti a Gadda, da Campigli a Soffici, da Céline a Jünger, da Remarque a Hemingway. Il dettaglio delle opere scritte al fronte dai moltissimi autori citati può rappresentare un prezioso vademecum per chi volesse approfondire l'argomento bellico, esaminato dai versanti più differenti, così come, per il Futurismo nei suoi vari aspetti, la stesura della bibliografia ragionata. DAL TESTO – "Oltre alle eroiche Serate Futuriste che misero a soqquadro i teatri di tutta Italia dal 1910 al '14 e alle travolgenti esibizioni dell'intonarumori di Luigi Russolo, sul versante modernità-violenza, vale ricordare anche l'esperienza artistica di Nivasio Dolcemare, nome d'arte di Alberto Savinio, fratello di Giorgio De Chirico. Nel maggio del '14 tiene un concerto a Parigi, nella sala delle Soirées de Paris, sede dell'omonima rivista dell'amico Guillaume Apollinaire (che l'anno precedente aveva pubblicato il Manifesto "L'Antitradition futuriste"), dove eseguirà brani di musica che chiamerà "sincerista". È uno spettacolo di violenza inaudita, dove il musicista in maniche di camicia, si dimena e urla percuotendo a sangue (letteralmente) i tasti del pianoforte: musica inascoltabile, efferata, di una spietatezza timbrica mai sentita fino ad allora. Dopo il concerto, tutti i tasti del pianoforte dovranno essere sostituiti. Apollinaire prevede che Nivasio distruggerà tutti i pianoforti di Francia nel giro di due anni, ma la guerra deciderà per loro, in altro modo. Ma la ribellione musicale aveva segnato già la sua traccia profonda nella memorabile serata del 29 maggio 1913, "Passata alla storia come lo scandalo più clamoroso dell'intera storia della musica" (Zubin Metha). Al novissimo Théâtre des Champs-Elisées, una serata di gala dedicata ai balletti russi diviene infatti una bolgia scatenata dal pubblico contro le novità sonore di Stravinskij e le straordinarie, irriguardose scenografie di Vaclav Nijnskij. Finirà con una zuffa gigantesca tra le due fazioni createsi tra gli spettatori (favorevoli e contrari) e con gli orchestrali imperterriti a proseguire nell'esecuzione, sotto una pioggia d'oggetti d'ogni foggia e tipo. Peggio era andata due mesi prima, in quello che passerà alla storia come lo Skandalkonzert, il 31 marzo '13 a Vienna, quando le musiche di Webem, Berg e Schönberg, suscitano una tale collera tra il pubblico, da consigliare l'interruzione del concerto." L'AUTORE – Roberto Floreani (Venezia 1956), artista, oltre all'invito alla Quadriennale di Roma nel 2005 e alla personale al Padiglione Italia della Biennale di Venezia nel 2009, ha tenuto oltre sessanta mostre personali sia in Italia che all'Estero. Tra i progetti individuali in spazi museali si ricordano: "La Casa e il Tempo", Musei Civici di Como, Ravenna e Zagabria, 1994-95; "Antologica 1986-1997", Casa dei Carraresi, Treviso, 1997; "Memoria", Galleria del Credito Valtellinese, Milano, 1999; "Roberto Floreani", Musei di Stato della Repubblica di San Marino, 2001; "Ritorno all'Angelo", Museo Revoltella, Trieste, 2003; Selected Works 1997-2007, Palazzo Ducale, Mantova; Neuer Kunstverein Aschaffenburg, Städtisches Museum Gelsenkirchen, Mestna Galerija, Lubiana, 2007; "Alchemica", MaGa - Gallarate, 2011; "Composizioni Astratte", MAG-Arco (Tn); "La Pietra e il Cerchio", Centro Internazionale di Palazzo Te, Mantova, 2013; "La Città ideale", Palazzo della Gran Guardia, Verona, 2014. Sue opere si trovano in importanti collezioni private e museali, in Italia e all'Estero e le monografie relative al suo lavoro sono pubblicate nelle collane dei principali editori italiani. Circa la sua passione per il Futurismo si ricordano l'ideazione e l'organizzazione delle mostre "I Gruppi Boccioni e Savarè", Basilica Palladiana, Vicenza, 1999; "Fotografia Futurista+Demanins", Sala della Provincia di Trieste; "Scultura futurista 1909/14-Omaggio a Mino Rosso", Galleria Civica Cavour, Padova e "Cordellina futurista", Villa Cordellina, Montecchio Maggiore, 2009; "Omaggio a Mino Rosso", Arzignano (Vi), 2009 e la collaborazione per la mostra "Romagna Futurista", Museo della Repubblica di San Marino, 2006; oltre all'organizzazione di convegni tematici, conferenze e svariate "Serate Futuriste" in molte città d'Italia. Ha ordinato l'archivio dell'opera dell'aeropoeta futurista Ubaldo Serbo, recuperato e restaurato la scultura "Dinamismo di una Famiglia" di Corrado Forlin. Per Campanotto Editore ha ideato e dirige la Collana "Baléni", dedicata al Futurismo. INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Roberto Floreani - Capitolo primo. Il centenario 1914-2014 (1.1. La guerra e l'innovazione tecnologica - 1.2. Le donne, la guerra, il Futurismo - 1.3. Una nuova socialità di guerra - 1.4. Concause nelle sorti della guerra - 1.5. La responsabilità delle diplomazie internazionali - 1.6. Il nodo cruciale dell'invasione del Belgio - 1.7. Celebrazione, ricorrenza, o ricordo?) - Capitolo secondo. Futurismo e interventismo (2.1. 1910: gli spiriti della vigilia - 2.2. Futurismo e Nichilismo - 2.3. Interventismo: una responsabilità diffusa) - Capitolo terzo. Le responsabilità dell'Italia nello scoppio del conflitto - Capitolo quarto. L'interventismo pre-bellico futurista (4.1. Marinetti, l'Anarchia e il Socialismo) - Capitolo quinto. I futuristi al fronte (5.1. Il Battaglione Lombardo Volontari Ciclisti Automobilisti) - Capitolo sesto. Futuristi: la guerra continua - Capitolo settimo. I futuristi e gli arditi - Capitolo ottavo. L'intellettuale e la letteratura di guerra - Capitolo nono. L'intellettuale e la guerra negli altri paesi coinvolti nel conflitto - Bibliografia ragionata |