Il mio grido |
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Aleksandr Solženicyn
DAL TESTO – "Quali sono dunque esattamente il posto e la funzione dello scrittore in questo mondo crudele, lacerato e sul punto di autodistruggersi? Dopo tutto, noi non abbiamo niente a che vedere con il lancio dei missili. Noi non spingiamo neppure la più umile delle carrette a mano; noi siamo già abbastanza disprezzati da coloro che rispettano solamente il potere materiale. Non è naturale per noi ritirarsi dal gioco, perdere la fede nella perennità della bontà, nell'invisibilità della verità, e accontentarsi di partecipare al mondo le nostre riflessioni amare e distaccate? Come l'umanità sia diventata disperatamente corrotta, come gli uomini siano degenerati e come sia diventato difficile, per anime nobili e raffinate, vivere tra di loro? L'AUTORE – Aleksandr Solženicyn (1918-2008), premio Nobel per la letteratura nel 1970, è il più importante e noto scrittore russo della seconda metà del Novecento. Celebrato narratore dopo il 1962 ("Una giornata di Ivan Denisovič" e altri racconti), viene espulso dall'URSS nel 1974 per le opere proscritte e pubblicate solo all'estero, tra cui "Arcipelago Gulag" e altri saggi dirompenti, oltre al ciclo storico-narrativo "La Ruota Rossa". Dopo un esilio di vent'anni rientra in Russia e si dedica a correggere e ultimare le proprie opere. INDICE DELL'OPERA – Vivere senza menzogna - Il mio grido - Un mondo in frantumi - La millenaria fede popolare - Lettera ai dirigenti dell'Unione Sovietica - Non aspirate a una vita facile |