Primo Novecento e Grande Guerra |
a cura di Giovanni Tassani
IL LIBRO – Il centenario della Grande Guerra è l'occasione, per un gruppo di studiosi forlivesi, di riflettere insieme su come Forlì si preparò, visse e attraversò quel tragico evento che cambiò geografia e destini del mondo. Il primo ventennio del Novecento - questa è l'intuizione di partenza della ricerca - va rivisitato in continuità, poiché passioni e idee d'inizio secolo paiono animare e sorreggere i forlivesi anche durante gli anni di guerra. La città era stata vissuta e "lavorata" a vario titolo da personalità di rilievo; di qui il sottotitolo: "Il laboratorio forlivese", a indicare non una storia piatta, quanto, al contrario, dialettica e tumultuosa. DAL TESTO – "A Forlì, più che in molte altre città, la spinta interventista tra i giovani, anche del popolo minuto, fu vasta, ed ebbe uno spiccato segno mazziniano e garibaldino. Si riandava alla memoria eroica del Risorgimento per estendere fuori di Romagna e d'Italia gli ideali di "repubblica" e di libertà nazionale, laddove nel resto d'Italia si reagiva, da parte degli interventisti, a quella che era vista come la mediocrità giolittiana e del suo vasto personale di governo, di un governo cioè di cui non si riusciva in alcun modo a comprendere come stesse invece consolidando industrie e commerci, in una parola l'effettiva modernità italiana. Solo nel secondo dopoguerra Gaetano Salvemini capirà la parzialità dei suoi attacchi denigratori a Giolitti. Che agiva certamente, da piemontese realista, senza il surplus di ideologie, radicali e massimaliste, che i suoi avversari mettevano in campo, politico, sindacale e culturale, a destra come a sinistra. Era, nei critici antigiolittiani, il loro modo di resistere e reagire al passaggio, in quella fase di storia italiana, "dalla poesia alla prosa", per citare Benedetto Croce, ad una qualche normalità: era perciò da loro evocata la fase eroica di un Risorgimento che doveva carduccianamente ridare grandezza a Roma e non ridurla a una piccola Bisanzio. Comune era la certezza in loro che il processo risorgimentale dovesse essere ripreso e finalmente concluso con una nuova, ultima, guerra d'indipendenza e liberazione internazionale, che abbattesse il "germanesimo" e l'Austria-Ungheria, "prigione dei popoli"." IL CURATORE – Giovanni Tassani, di formazione sociologica (Trento, 1964 - 1968), si è poi dedicato a studi di storia contemporanea. È autore di libri su: Aldo Moro, le culture politiche di destra, il movimento cattolico, la politica estera italiana. Ha collaborato a: "Il Parlamento Italiano", NCei; "I luoghi della memoria", Laterza; "La Grande Guerra", Utet. Ha curato edizioni di opere di Franco Rodano e di Gianni Baget Bozzo, autori che ha frequentato in amicizia. Dal 1993 al '99 è stato assessore alla Cultura del Comune di Forlì, impegnandosi nel recupero e destinazione museale dell'ex convento di San Domenico ed acquisendo alla città archivi, biblioteche e collezioni, tra cui: Fondo Paulucci-Dreyfus, Archivi Paulucci di Calboli, Antonio Beltramelli, Diego Fabbri, Walter Ronchi, Terzo Natalini. Ha pubblicato - anche in Francia - l'agenda 1898 di Raniero Paulucci sull'Affaire Dreyfus, curato gli scritti di Fulcieri e, con la biografia di Giacomo Paulucci, "Diplomatico tra due guerre", ha vinto il Premio Acqui Storia 2012. INDICE DELL'OPERA – Premessa, di Giovanni Tassani - Speranze e utopie del nuovo secolo - Forlì dall'inizio del secolo alla Settimana rossa, di Mario Proli - Chiesa, società e movimento cattolico, di Giovanni Tassani - Il mondo contadino all'alba del Novecento, di Elio Caruso - La vita economica fra tradizione e modernità, di Paola Mettica - La carta stampata e la sua diffusione, di Umberto Pasqui - Guerra, tragedia della modernità - La città e la Grande Guerra, di Mario Proli - Santi e miserabili. L'impegno civile e le famiglie bisognose dei richiamati, di Marino Mambelli - Ecclesia in tempore belli, di Giovanni Tassani - Antonio Beltramelli, i giovani e la guerra, di Daniela Ponti - Memorie di guerra di combattenti, di Flavia Bugani - Artisti in guerra, di Stefano Crognale - Iniziative teatrali, patriottiche e benefiche dal 1914 al 1919, di Roberta Paganelli - Ex combattenti e mutilati, di Fabrizio Monti - Cattolici oltre la guerra: Braschi, i popolari, la gioventù femminile, di Gabriella Tronconi - Segni, memorie e patrimonio culturale - Alla scoperta di nomi e luoghi, in città e dintorni, di Lieto Zambelli e Cristiano Frasca - Giovani che crescono. Gli oratori dei Cappuccinini, a cura di Giovanni Tassani - Fulcieri, l'eroe e le sue immagini, a cura di Domenico Guzzo - Appelli e polemiche sui muri. Manifesti dalle Collezioni Piancastelli, a cura di Giovanni Tassani - Appendici - Per una cronologia degli eventi storico sociali dal 1900 al 1921, a cura di Francesco Gioiello – Gli autori – Fonti e bibliografia – Ringraziamenti – Associazioni aderenti al progetto editoriale |