L’ultimo fucilato Stampa E-mail

Luca Fazzo

L'ultimo fucilato
Fascisti, partigiani, giudici e voltagabbana nell'Italia della Liberazione


Mursia, pagg.204, € 15,00

 

fazzo fucilato  IL LIBRO – Carcere di San Vittore, 7 febbraio 1946. Il capitano Giovanni Folchi, fascista della prima ora, ufficiale del Battaglione Azzurro della RSI, affronta il suo destino: condannato per collaborazionismo dalla Corte d'Assise straordinaria, viene fucilato al poligono della Cagnola. È l'ultima sentenza capitale eseguita a Milano. Come in una cronaca giudiziaria, sulla base di documenti d'archivio, sono ricostruiti i fatti, il contesto, le accuse, la difesa, il processo e il verdetto. Dagli atti giudiziari emerge una pagina di storia che riporta alla luce il clima confuso e convulso che seguì la Liberazione: regolamenti di conti tra partigiani e fascisti, ma anche tra membri della Resistenza, processi sommari, giudici e funzionari pubblici voltagabbana, vittime in cerca di vendetta, carnefici in cerca di capri espiatori. La vicenda del capitano Folchi è fosca e avvincente, piena di personaggi che incarnano vizi e virtù nazionali degli italiani, eternamente sospesi tra eroismo e tirare a campare.

DAL TESTO – "Giovanni Folchi era uno che aveva fatto la sua scelta. Era un ufficiale di Aeronautica. Aveva giurato fedeltà prima al Re e aveva combattuto in Grecia. Dopo l'armistizio dell'8 settembre, aveva fatto un altro giuramento: stavolta alla RSI. Fu una scelta che pagò con la vita: fu lui, la mattina del 7 febbraio 1946, l'ultimo fucilato di Milano. Nei diciannove mesi della guerra civile, la strada di Folchi attraversò la vita di molti che avevano fatto scelte opposte alla sua. Ribelli, come si chiamavano tra di loro, prima che la storiografia ufficiale coniasse la definizione di partigiani. Anche per molti di loro era una strada senza uscita. Ma uno dei ribelli che incrociò Folchi era ancora vivo, a settant' anni di distanza, quando questo libro ha iniziato a prendere forma. Non è stato facile convincerlo a raccontare il suo pezzo di storia. Era un ragazzino di sedici anni, quando finì faccia a faccia con Folchi. Da vecchio viveva da solo, in una casa dove alle pareti si sarebbe cercata invano una traccia del suo incredibile passato. I ricordi erano custoditi m qualche raccoglitore in fondo a un cassetto, e nella mente lucida del vecchio partigiano. Si chiamava Enzo Galletti. Da partigiano si faceva chiamare «Bruno»: «Ma questa cosa dei nomi di battaglia mi ha sempre fatto un po' ridere, tanto in giro sapevano tutti qual era il mio vero nome»."

  L'AUTORE – Luca Fazzo è nato a Milano nel 1959. Giornalista, dal 1986 si è occupato di cronaca nera e giudiziaria per Radio Popolare, «l'Unità», «la Repubblica» e Mediaset. Attualmente è inviato di cronaca giudiziaria per «Il Giornale». Insieme a Piero Colaprico ha pubblicato "Duomo Connection. Indagine sulla fine della capitale morale" (1991) e "Manager Calibro 9. Vent'anni di criminalità a Milano nel racconto del pentito Saverio Morabito" (1993).

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Mario Cervi - Prologo - Capitolo Primo. Quando tocca scegliere - Capitolo Secondo. Il racconto di Galletti - Capitolo Terzo. I luoghi della tortura - Capitolo Quarto. Nelle celle di San Vittore - Capitolo Quinto. Vagando tra le macerie - Capitolo Sesto. Il cerchio si stringe - Capitolo Settimo. La parola del pentito - Capitolo Ottavo. Un aguzzino alla sbarra - Capitolo Nono. L'appello - Capitolo Decimo. Cella numero 19 - Capitolo Undicesimo. Le memorie di don Pontiggia - Ringraziamenti