Il mistero della corazzata russa Stampa E-mail

Luca Ribustini

Il mistero della corazzata russa
Fuoco, fango e sangue


Luigi Pellegrini Editore, pagg.144, € 15,00

 

ribustini corazzata  IL LIBRO – La notte tra il 28 e il 29 ottobre 1955 la più grande corazzata della flotta sovietica, il Novorossiysk, a seguito di una spaventosa esplosione, affonda nelle acque gelide del porto di Sebastopoli in Crimea, provocando oltre 600 morti. Le cause dell'affondamento non sono mai state completamente chiarite e molte delle circostanze sono rimaste avvolte nel mistero. La possente nave da battaglia batteva bandiera italiana, con il nome di Giulio Cesare, fino al 1949 quando fu ceduta ai russi come risarcimento di guerra secondo quanto previsto dal Trattato di Pace. A luglio del 2013 una clamorosa rivelazione riapre il caso: un ex incursore del gruppo Gamma della Xa Flottiglia MAS nel corso di un'intervista rilasciata all'autore del libro, rivendica senza esitazione la paternità del sabotaggio. Il grande risalto dato dalla stampa russa e ucraina alle dichiarazioni dell'ex incursore della Xa MAS e l'intenzione dei reduci della corazzata di chiedere un'inchiesta internazionale, convincono l'autore ad avviare un'indagine per avvicinarsi il più possibile alla verità dei fatti. Ribustini ricostruisce quella drammatica notte, le circostanze e il contesto storico e politico nel quale maturarono scelte, alleanze, coperture nazionali e internazionali. Quasi 150 pagine di documenti recuperati da archivi militari, civili e dei servizi segreti oltre a testimonianze esclusive rilasciate da personaggi coinvolti a vario titolo nella vicenda, costituiscono la mole di fonti che comporranno la sconcertante tesi finale del libro. La storiografia sovietica si è occupata a lungo della tragedia del Novorossiysk che ancora oggi suscita dolore, emozioni e risentimenti. In Italia il silenzio: di questa storia, per anni, nessuno ha mai voluto parlare.

  DAL TESTO – "Sebastopoli, Crimea del Sud. Alle ore 18.00 del 28 ottobre 1955, la più grande corazzata della flotta sovietica entra lenta e maestosa nel porto. Dirige, come di consueto, alla boa n. 12 ma quella sera, inspiegabilmente, il Comandante della flotta Vice ammiraglio Viktor Parchomenko riceve l'ordine di ormeggiare alla boa n. 31. Era il Novorossiysk, così lo ribattezzarono i russi dopo averlo preso in consegna dagli italiani che dovettero cederlo nel 1949 come risarcimento di guerra a seguito delle clausole imposte dal Trattato di Pace.
  "Il mare è calmo e gelido. Uno specchio d'acqua scura che riflette le luci della bella città ucraina. "La piccola Italia", così gli ucraini chiamano la penisola di Crimea, è una terra fertile che domina il Mar Nero; in estate il clima è mite ma già dall'autunno le temperature diventano rigide. [...]
  "La corazzata, che gli italiani avevano chiamato Giulio Cesare in memoria del console romano, è immobile all'ormeggio a una distanza di circa 360 m in linea d'aria di fronte all'ospedale di Sebastopoli. L'equipaggio si prepara per la notte, i marinai sono giovani e piomberanno presto nel sonno profondo dei vent'anni. Dopo giorni trascorsi in mare sono finalmente a casa loro. Nessuna guerra, solo celebrazioni di magnificenza navale e addestramenti. Avventure serene e senza il rischio di rimetterci la pelle. Il porto di Sebastopoli, teatro di guerra fino a dieci anni prima ma accuratamente bonificato dalle mine, appare sicuro. La città, con le sue numerose insenature naturali alcune delle quali profonde fino ad 8 Km entro terra, è da sempre rifugio privilegiato per marinerie di ogni tempo e provenienza e grazie alla posizione strategica garantisce a Mosca l'accesso e il controllo verso Occidente nel cuore della vecchia Europa. In un articolo pubblicato dalla Military Intelligence Review nel dicembre del 1949 che riporta informazioni rese dalla Marina Britannica, e tradotto dal nostro SIOS il 10 dicembre dello stesso anno, si stima che le unità della flotta sovietica presenti in quelle acque fossero numerose."

  L'AUTORE – Luca Ribustini (Roma, 1962), giornalista e documentarista, ha lavorato per diversi periodici italiani occupandosi prevalentemente di cul tura e inchieste sulla gestione dei fondi regionali e sulla organizzazione di importanti realtà culturali a partecipazione pubblica. Ha collaborato con la RAI come consulente e membro di giuria e per diverse emittenti come giornalista, conduttore e autore. Ha svolto per lungo tempo attività di progettazione di piani di comunicazione in ambito sociale per associazioni e istituti di formazione professionale, e in ambito culturale per multinazionali del settore bancario e assicurativo sponsor di grandi eventi di spettacolo. Attualmente direttore responsabile e fondatore del quotidiano online 4ARTS. Ha realizzato documentari nel settore sociale e culturale: "In Viaggio con l'Arca, storie di lavoro in area penale minorile" proiettato a Catanzaro, al Festival della Comunicazione Sociale a Padova (edizione 2011) e a Roma, "Dalla Formazione allo stage in azienda" proiettato a Roma, "Io sono RiUscito, dal carcere e dalla strada all'impresa, i giovani a rischio e del penale si raccontano" proiettato a Pavia (2013) e all'Ischia Film Festival (edizione 2013) dove è stato selezionato tra i documentari fuori concorso. Responsabile scientifico e progettista in alcuni progetti europei (FEI ed FSE), ha pubblicato "Nuvole di memoria" al termine dell'esperienza di formatore dei docenti nel progetto FSE Nu.V.O.L.E. Accreditato presso la Regione Lazio in qualità di docente esperto per il settore della comunicazione. Dal 2004 è responsabile nazionale di un progetto di inclusione sociale rivolto ai minori in area penale, in collaborazione con il Ministero di Giustizia, Dipartimento per la Giustizia Minorile.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Avvertenza - Abbreviazioni Capitolo 1. L'affondamento del Novorossiysk - Capitolo 2. La rivelazione - Capitolo 3. La CIA, le armi e i fascisti negli anni '50 - Capitolo 4. Il colpo di scena - Ringraziamenti