Luca Tedesco
L'America a destra L'antiamericanismo nella stampa neofascista dal Patto Atlantico alla seconda guerra del Golfo
Le Lettere, pagg.101, € 16,00
IL LIBRO – Il volume illustra le diverse anime dell'antiamericanismo neofascista italiano: da quello delle origini, in cui prevalenti sono l'intonazione nazional-patriottica e il rifiuto sdegnato del Trattato di Pace, a quello degli anni Sessanta e Settanta, quando il fascismo storico viene indicato come modello di nazionalismo «popolare» e «rivoluzionario» cui le ex colonie europee avrebbero dovuto ispirarsi per sfuggire agli imperialismi americano e sovietico. La Nuova Destra, invece, avrebbe inserito l'antiamericanismo in un più ampio discorso culturale antioccidentalista e antiuniversalista mentre la corrente giovanile rautiana degli anni Ottanta, nella battaglia volta a contendere alla sinistra i consensi nel mondo giovanile, si distinse nella delegittimazione dell'antiamericanismo del Pci, accusato di partecipare dello stesso humus culturale materialista e 'sviluppista' d'oltreoceano. In seguito, poi, al naufragio dell'antiamericanismo missino in occasione dell'adesione di Rauti all'intervento internazionale contro l'Iraq, quella bandiera, funzionale al discorso nazional-identitario, sarebbe divenuta appannaggio di cerchie e correnti politico-culturali sempre più ristrette.
DAL TESTO – "Le varie corde dell'antiamericanismo neofascista variarono quindi da una forma assai debole di atlantismo nell'immediato dopoguerra al suo netto rifiuto da parte delle correnti di sinistra all'inizio degli anni Cinquanta. Poi, parallelamente all'emarginazione di queste, l'antiamericanismo sarebbe stato sostituito dall'anticomunismo e dall'atlantismo debole o addirittura negato si sarebbe passato a quello forte. La spinta a far assumere al Msi la contrapposizione comunismo/anticomunismo come strategicamente centrale e a sostituirla alla frattura fascismo/antifascismo sarebbe stata favorita ancora una volta anche da motivazioni di politica interna; dalla progressiva meridionalizzazione del partito, confermata ad ogni scadenza elettorale, alla necessità di evitare che la legge Scelba contro la ricostituzione del partito fascista, approvata nel 1952, potesse colpire il Msi. "Come la stampa neofascista, anche il Movimento sociale italiano, come accennato, ispirò inizialmente la propria linea di politica internazionale alla logica della contropartita. Al secondo punto dei primi Orientamenti programmatici del partito si auspicava una «politica estera ispirata unicamente agli interessi concreti e contingenti della Nazione». Il manifesto elettorale del 1948 recitava che «una vera e propria politica internazionale in funzione italiana non è compatibile fino a quando la piena parità dei diritti in tutti i campi non sia riconosciuta all'Italia» e chiedeva un'«urgente revisione del Diktat»."
L'AUTORE – Luca Tedesco, ricercatore confermato in Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi Roma Tre e docente Erasmus presso l'Interdisciplinary Centre for Historical Anthropology della Freie Universität di Berlino, ha già pubblicato diversi saggi sull'antiamericanismo neofascista in Italia su «Nuova Storia Contemporanea». Queste pagine si presentano allora come un lavoro d'assieme sul tema.
INDICE DELL'OPERA – Introduzione - I. L'antiamericanismo neofascista delle origini (Dall'equidistanza alla scelta occidentale e atlantica – La mitica Terza Via e le prosaiche esigenze della ricostruzione - La devastazione morale tra «civiltà hollywoodiana» e «cieca fede nel tecnicismo») - II. Contro gli imperialismi americano e sovietico. Il nazionalismo «popolare» e «rivoluzionario» dell'«Orologio» di Luciano Lucci Chiarissi - III. "Le Americhe" della Nuova destra italiana (Non una ma più Americhe (e non tutte da buttare) - Etno-nazionalismo versus occidentalismo e il suo "epicentro" americano - Il «populismo conservatore» di Ronald Reagan come ennesima variante dello spirito mercantile americano - Ma un'altra America era pur esistita: l'antimaterialismo di Jack Kerouac e la «radiografia dall'interno del "male americano"» - «Sviluppo autocentrico» e «autarchia dei grandi spazi» versus mondialismo. La proposta (non solo culturale) più ambiziosa della Nuova destra) - IV. Il naufragio dell'antiamericanismo neofascista: Pino Rauti e il Fronte della Gioventù degli anni Ottanta (Pino Rauti e il colonialismo «plutocratico» occidentale - Il Fdg e «la sindrome occidentalista», vera e propria «tara infantile della democrazia italiana») - V. Il «Kosovo è per la Serbia come il Campidoglio per Roma». «Rinascita» e l'ultima bandiera "etnonazionalista" - Indice dei nomi |