Il Messia militante Stampa E-mail

Arthur Mandel

Il Messia militante
ovvero la fuga dal ghetto
La storia di Jacob Frank e del Movimento frankista


Archè Edizioni, pagg.280, € 18,00

 

mandel arche  IL LIBRO – All'epoca in cui questo libro (nell'edizione originale) andava in stampa, il mondo venne scosso dalla notizia del suicidio in massa nella Guayana degli appartenenti di una setta. Veniva dimostrato così il potere che uno pseudo-messia può avere sui suoi seguaci. L'argomento del presente studio concerne un caso dello stesso tipo. Getta luce su un angolo oscuro del XVIII secolo e offre una nuova visione del Frankismo, questo strano miscuglio di messianismo mistico, militarismo e sesso, che ebbe origine tra gli Ebrei polacchi all'inizio della cosiddetta Emancipazione, che trovò una eco nella Rivoluzione Francese e raggiunse perfino i lidi degli Stati Uniti.
L'ascesa e la caduta di Jakob Frank, e di sua figlia Eva e del cugino Junius Frey, furono tanto sconcertanti per i contemporanei e per gli storici poiché in confronto tutti i guru del passato e del presente, i cortigiani, e i magnetizzatori politici non sembrano altro che dei maneggioni confusionari di piccolo calibro. Basandosi sia su documenti sin qui sconosciuti sia su una quantità di detti di Frank che suonano come altrettanti slogan di oggi contro l'establishment e a favore della liberazione sessuale, il Frankismo è posto qui sullo sfondo del proprio tempo e del nostro, un racconto affascinante, che infrange care illusioni, con brio e spirito.
  L'autore arrischia incidentalmente una critica del concetto hassidico di Martin Buber che si dilata geneneralmente in una Nuova Teologia, per cui "lo stesso atto che sarebbe malvagio se commesso da un uomo ordinario, se commesso da uno tsaddik è buono", un concetto che fa sorgere la domanda: "Qual era la divina scintilla in Hitler o Stalin?". È lasciato al lettore di estendere questa domanda anche ai simulatori democratici in pose messianiche.

  DAL TESTO – "Frank era il perfetto antagonista del Balshem anche nel carattere: non un bimbo quieto, introverso, ma un ragazzo indisciplinato di insolita forza, il terrore della città. Gli piaceva parlare delle sue azioni giovanili, che andavano dalle più o meno inoffensive monellerie nella sinagoga alle ruberie gravi e alle rapine a mano armata. Una notte andò di casa in casa battendo per due volte con un martello di legno contro ogni porta, il segnale abituale di un decesso in città. Tutti scesero nelle strade in camicia da notte gridando: "Chi è morto?". A dodici anni capeggiava una banda di un centinaio di ragazzi, ebrei e non ebrei, che assaltavano i viaggiatori, gettavano sabbia nei loro occhi e li derubavano perfino dell'ultima camicia.
  "La vita instabile della famiglia può aver avuto un influsso determinante in ciò. Seguace di Sabbatai Zevi, il padre di Frank era costretto a spostarsi da un luogo all'altro, finché non si stabilì a Bucarest che allora apparteneva alla Turchia. Collocò il figlio tredicenne come apprendista presso un mercante di spezie, in gran dispetto al ragazzo. Presto il giovane ebbe al suo comando una banda di adolescenti che combattevano sanguinose battaglie con altre bande e che erano il terrore dei luoghi circostanti. Un tentativo di estorsione lo portò in prigione e solo l'intervento di una "nobile signora" lo trasse fuori. Fece ritorno al magazzino di spezie, ma non vi restò a lungo. Provando a farlo in proprio, commerciò non in spezie, ma in seta e in gioielli, un traffico che lo portò, negli anni successivi, a stabilirsi a Smirne. Egli si vantava della sua fortuna con le donne, che furono non soltanto le sue migliori clienti, ma lo favorivano anche in altri modi - egli asseriva grazie ad una pietra magica in suo possesso che lo rendeva irresistibile. Una spiegazione meno magica può essere trovata nella sua virilità e nella sua forza animale, sottolineata dalla sua faccia butterata. L'elemento sessuale più tardi svolse un ruolo dominante nei riti della sua setta. Dopo le donne, la passione di Frank furono i cavalli. Era un eccellente cavaliere e una volta attraversò a cavallo le rapide rigonfie del Dniester davanti allo stupore di una folla di spettatori."

  L'AUTORE – Nato in quella parte della Slesia austriaca che toccò alla Polonia dopo la prima Guerra Mondiale, Arthur Mandel compì i suoi studi a Vienna e a Berlino e visse per qualche tempo a Parigi e a Ginevra. Dal 1942 negli Stati Uniti, insegnò storia economica europea ed americana alla Stanford University e alla University of California. Ritiratosi dall'insegnamento attivo, si è dedicato all'esplorazione dei meandri oscuri della storia, collaborando anche alla rivista "Zion" (Gerusalemme). Il presente volume è il primo frutto del suo impegno.

  INDICE DELL'OPERA – La fine - Infanzia di un Messia - Gli Ebrei polacchi - Misticismo nel ghetto - Ridimensionamento dello Hassidismo - Il Nuovo Messia – Visioni - Fine della Legge - Sesso rituale - Un enigma per Ebrei e non Ebrei - Sotto il fuoco incrociato della Chiesa e della Sinagoga - Ritorno in Polonia - Sionismo senza Sion - Il grande passo - Militarismo Messianico - Davanti al Tribunale dell'Inquisizione - Il Messia Femminile - Perché Brünn? - Dobruschka-Schönfeld-Frey - Il Messia a Brünn - Il Messia, un capitalista - I Frankisti a Praga e in America - La Nuova Gerusalemme - Goethe, Mickiewicz, Casanova – Declino - Moses Dobruschka, il Giacobino - Junius Frey grand seigneur - Junius Frey, filosofo della Rivoluzione - L'ultimo atto - Junius Frey, lo speculatore – Epilogo – Appendice – I. Le Memorie di Moses Porges sulla corte frankista di Offenbach – II. Sulle "Lettere Intime sulla Francia" - Bibliografia e fonti - Indice dei nomi di persona - Elenco delle illustrazioni (Jakob Frank - Eva Frank - Léopoldine Chabot, nata Frey - François Chabot - Frontespizio delle Lettere Intime sulla Francia - Frontespizio e dedica delle "Pastorali" - Frontespizio della Philosophie Sociale di Junius Frey - Il castello di Frank a Offenbach - La casa di Eva Frank ad Offenbach - Frank in partenza per la funzione rituale - Frank sul letto di morte)