Indro Montanelli. Una biografia (1909-2001) Stampa E-mail

Sandro Gerbi – Raffaele Liucci

Indro Montanelli
Una biografia
(1909-2001)


Hoepli Editore, pagg.XVIII-574, € 34,90

 

gerbi-liucci montanelli  IL LIBRO – Sarà per l'insolente facilità di scrittura o per il temperamento sulfureo o per le vicende avventurose come inviato speciale nelle zone più calde del pianeta (la Spagna della guerra civile, l'Europa invasa da Hitler, l'Ungheria del '56): fatto sta che Indro Montanelli è stato certamente il più famoso giornalista italiano del Novecento ed è tuttora oggetto di animate discussioni e di appropriazioni indebite.
  Purtroppo, però, le biografie a lui dedicate hanno avuto un carattere in prevalenza aneddotico, basate come sono sulle sue discordanti testimonianze. Questo libro, pur nel taglio piacevolmente narrativo, affronta Montanelli attraverso l'esame della sua sterminata produzione giornalistica, delle sue opere a stampa e di una miriade di fonti archivistiche finora inesplorate.
  Tra luci e ombre, emerge un personaggio per molti versi inedito e sorprendente, la cui vita movimentata si staglia sullo sfondo dell'intera storia politica e culturale dell'Italia novecentesca: da Mussolini a Berlusconi, da Prezzolini a Longanesi, dal "Corriere della Sera" al "Giornale". Senza dimenticare le sue battaglie "controcorrente", sia laiche (divorzio, eutanasia) sia ambientaliste (Venezia).
  Questa nuova edizione, minuziosamente rivista con centinaia di ritocchi, correzioni, tagli e aggiunte, ci restituisce la biografia definitiva di Montanelli, storicizzandone il mito.

  DAL TESTO – "La vena irriverente è peraltro solo uno dei tanti aspetti della poliedrica personalità montanelliana. Ragion per cui non è affatto agevole metterne a fuoco la figura, soprattutto a causa dell'incontenibile vena mitopoietica, sostenuta da un «io» spesso debordante. Ormai è assodato: sempre pronto a parlare di sé, il principe del giornalismo italiano si è fabbricato nel corso degli anni un'autobiografia 'favolosa', alimentandola con infinite variazioni.
  "Non per nulla, estremamente soggettivi sono anche i suoi due capisaldi professionali, ribaditi a ogni piè sospinto. Da un lato, la convinzione che solo chi abbia materialmente assistito a un fatto, degno di notizia, sia autorizzato a scriverne. «Io c'ero» è uno dei suoi canoni preferiti, frutto anche di una cultura giornalistica d'altri tempi, mutila di televisione. Onde alcune forzature ed errori interpretativi. Come la trentennale diatriba con lo storico del colonialismo, Angelo Del Boca, reo di avere documentato le tonnellate d'iprite lanciate dagli aerei italiani sul nemico etiope.
  "D'altra parte, una millantata testimonianza oculare - pur violando i più elementari princìpi di etica professionale - può a volte trasformarsi in un peccato veniale, se il giornalista è un riconosciuto fuoriclasse. Spesso, infatti, lo si potrà solo imputare di aver fabbricato «audaci menzogne» (così Evelyn Waugh): come il romanzesco Wenlock Jakes, che nel 1915 realizzò lo scoop del secolo «con una cronaca dal vivo dell'affondamento del Lusitania quattro ore prima che [i tedeschi] lo affondassero con un siluro».
  "Quasi a conferma del vecchio motto giornalistico, secondo cui la verità non è un solido, bensì un fluido."

  GLI AUTORI – Sandro Gerbi, storico e giornalista, è autore di "Tempi di malafede" (II edizione, Hoepli 2012), "Raffaele Mattioli e il filosofo domato" (2002), "Mattioli e Cuccia" (2011) e "Giovanni Enriques dalla Olivetti alla Zanichelli" (Hoepli, 2013). Collabora alle pagine culturali del "Corriere della Sera".
  Raffaele Liucci, studioso di storia contemporanea, ha tra l'altro pubblicato "Spettatori di un naufragio. Gli intellettuali italiani nella seconda guerra mondiale" (2011). Collabora al supplemento culturale del «Sole 24 Ore».

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione – Ringraziamenti - Elenco delle abbreviazioni - Parte prima (1909-1943) – I. «Noi giovani» - II. Mal d'Africa – III. «Sotto il segno del camaleonte» - IV. Capriccio spagnolo – V. Estonia felix - VI. Al «Corriere» di Aldo Borelli – VII. Inviato di guerra: a Tirana, Berlino, Varsavia, Helsinki e Oslo – VIII. Nell'Europa in fiamme: Romania, Grecia e ancora Finlandia – IX. Il campo di concentramento – X. Prima della rivoluzione - Parte seconda (1943-1957) – I. Helvetia infelix - II. L'Italia di Antonio Bianchi – III. Ritorno in via Solferino – IV. Una grande firma – V. Il «borghese» - VI. Il «sovversivo» - VII. Marx e case chiuse – VIII. Norimberga, inutile vendetta – IX. America amara – X. Budapest 1956: reazione o rivoluzione? – XI. Addio a Longanesi - Parte terza (1958-1973) – I. La doppia anima – II. Mattei, pericolo pubblico – III. Reporter e maître à penser – IV. Sessantotto in chiaroscuro – V. Divorzio, caso Cederna e Serenissima – VI. Tra Spadolini e Ottone – VII. Lo scisma – VIII. Transfughi al lavoro - Parte quarta (1974-1994) – I. Un «Giornale» liberalconservatore – II. «Votate Dc, turandovi il naso» - III. Il crepuscolo degli anni Settanta – IV. Licio Gelli, cospiratore da operetta – V. Bettiza, guerra e pace – VI. Marx in soffitta – VII. Partiti addio – VIII. Il migliore dei padroni – IX. Al diavolo i padroni - Parte quinta (1994-2001) – I. «Voce dal sen fuggita» - II. «Corriere», ultimo amore – Cronologia - Bibliografia delle opere di Indro Montanelli - Indice dei nomi