Le seduzioni economiche di Faust Stampa E-mail

Geminello Alvi

Le seduzioni economiche di Faust

Adelphi Edizioni, pagg.285, € 25,00

 

alvi faust  IL LIBRO – Dopo gli ultimi grandi teorici, da Keynes a Sraffa, la teoria economica sembra essersi irrigidita in un'Ortodossia che pochi vogliono mettere in questione. Da una parte si applicano tecniche di analisi sempre più sofisticate, dall'altra si dà per scontato che l'èra delle grandi proposte teoriche sia chiusa per sempre. Ma la dottrina economica, se ha provato in questi anni, al livello empirico, di non riuscire a prevedere alcunché dei processi in corso, ha anche mostrato, al livello speculativo, di usare come elementi indiscutibili categorie che sono invece peculiari concrezioni storiche. C'è dunque del marcio nel regno degli economisti...
  Pubblicato per la prima volta nel 1989, questo libro di Alvi, per la sua incisività polemica, ha fatto molto discutere. Qui, infatti, non solo si svela la pochezza e l'inadeguatezza di una certa impostazione dominante del pensiero economico, che continua pervicacemente a proporsi come «un'imitazio¬ne fallita delle scienze naturali», ma si rivelano altre vie di quel pensiero che erano state abbandonate frettolosamente e oggi potrebbero tornare a essere preziose, si tratti della scuola storica tedesca o di Sombart, di Polanyi o di Veblen, di Simmel o di Sorokin, di Perroux o di Adriano Olivetti (del quale viene rivendicata, con argomenti nuovi, l'esperienza di Comunità). E la trattazione è sinuosa, aforistica, intrecciata con quei fatti della storia e della cultura che gli economisti ortodossi sembrano dilettarsi a ignorare.

  DAL TESTO – "Il denaro può accumularsi, obbedire alla speculazione, separarsi dall'economia sostanziale e tutto questo proprio quando magari la creazione di nuove merci è più indispensabile. Perché il denaro si saldi alla creazione delle merci, e quindi all'economia sostanziale, è allora necessaria una soluzione radicale, che impedisca la possibilità di un suo accumulo e pieghi il saggio d'interesse alle necessità dell'intrapresa, all'efficienza marginale degli investimenti nel linguaggio di Keynes. Il denaro deve allora anzitutto essere distaccato dalla moneta metallica che ne favorirebbe altrimenti l'accumulo, e inoltre deve scadere: essere progressivamente tassato sino a ripagare entro un certo tempo il suo valore. Al nuovo biglietto bancario alla fine d'ogni mese va sovrapposta una marca da bollo così da costringere il suo proprietario a evitarne l'accumulo, a spenderlo o a prestarlo. L'aumento dei prestiti, che ne sarebbe derivato, avrebbe da un lato provocato la caduta al minimo del tasso d'interesse, la sua quasi scomparsa: appunto il credito gratuito di Proudhon. D'altro lato l'aumento della spesa avrebbe sostenuto la domanda di merci e quindi gli investimenti dell'intrapresa. Questa riforma di Gesell aveva già ricevuto la benedizione di Irving Fischer, quando Keynes nella Teoria generale si esercitò a calcolare l'ammontare appropriato per le marche da bollo che andavano sovrapposte al nuovo denaro: «Secondo la mia teoria esso dovrebbe essere uguale più o meno all'eccesso del saggio d'interesse monetario, a parte i francobolli, sull'efficienza marginale del capitale corrispondente a un saggio di nuovi investimenti compatibile con il pieno impiego»."

  L'AUTORE – Geminello Alvi (Ancona 1955) ha lavorato alla Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea, è stato assistente di Paolo Baffi, direttore della rivista «Surplus» per il Gruppo Espresso, editorialista de «il Giornale», «la Repubblica», il «Corriere della Sera», consulente di varie società e istituzioni, nonché membro del Consiglio degli Esperti del Ministero dell'Economia. Attualmente collabora con agi e con la Fondazione ENI Enrico Mattei. È autore di numerosi volumi tra cui: "Le seduzioni economiche di Faust" (Adelphi, 1989), "Uomini del Novecento" (Adelphi, 1995), "Il Secolo Americano" (Adelphi, 1996), "Vite fuori dal mondo" (Mondadori, 2001), "Ai padri perdono. Diario di viaggio" (Mondadori, 2003), "L'anima e l'economia" (Mondadori, 2005), "Una Repubblica fondata sulle rendite" (Mondadori, 2006), "La vanità della spada. Vita e ardimenti dei fratelli Nadi" (Mondadori 2008). Per Marsilio ha scritto la prefazione al libro denuncia di Bernardo Caprotti, Falce e carrello (20075) e Il capitalismo. Verso l'ideale cinese (20112).

  INDICE DELL'OPERA – Avvertenza - I. La retorica e la scienza - II. L'economia come pensiero - III. Creazioni economiche - IV. La necessità economica del dono - V. La terra, il denaro e l'Oriente – Note - Indice dei nomi