Anna Karenina Stampa E-mail

Lev Nikolaevič Tolstòj

Anna Karenina
Traduzione di Pietro Zveteremich


Garzanti Libri, pagg.840, € 9,90

 

tolstoj annakarenina  IL LIBRO – Questo è un romanzo sulla progressiva e irrimediabile perdita di nessi tra i frammenti d'una sfera non più organica e unitaria: la sfera sociale dell'aristocrazia russa della seconda metà dell'Ottocento, macrocosmo ormai scisso, in frantumi, di cui la famiglia è il microcosmo omologo. La scrittura di Tolstoj scopre le più intime e arcane connessioni del reale; con grande sensibilità essa assume, inghiotte e rispecchia la contraddittoria molteplicità del reale in una visione mai univoca, attenta agli infiniti e impercettibili sfasamenti tra apparire e essere, pensiero e comportamento, volontà e azione.
  Anna, moglie insoddisfatta del noioso e inflessibile funzionario Karenin, si innamora del bell'ufficiale Vronskij. Rimasta incinta dell'amante, fugge con lui in Italia, ribellandosi alle convenzioni che la vorrebbero moglie fedele e asservita. Dure e inevitabili le conseguenze della sua scelta d'amore: il marito non le concede il divorzio e le impedisce di vedere il figlio nato dal loro matrimonio, mentre la società in cui è cresciuta la mette crudelmente al bando. Ad Anna, divorata da una passione senza sollievo e disperata per l'isolamento in cui viene a trovarsi, non resta alcuna via d'uscita. Storia romantica e tragica di respiro universale, "Anna Karenina" – composto tra il 1873 e il 1877 – consegna alla storia della letteratura mondiale una delle sue più intense e indimenticabili protagoniste.

  DAL TESTO – "Vrónskij seguì il capotreno nella carrozza e, all'ingresso dello scompartimento, si fermò per cedere il passo alla signora che ne usciva. Con il tatto abituale all'uomo di mondo, un solo sguardo all'aspetto di quella signora bastò a Vrónskij per stabilirne l'appartenenza all'alta società. Si scusò e fece per entrare nello scompartimento, ma sentì il bisogno di darle un'altra occhiata: non perché fosse molto bella, non per l'eleganza e la grazia modesta che erano palesi in tutta la sua figura, ma perché nell'espressione del viso attraente, quando essa gli era passata accanto, c'era qualcosa di particolarmente carezzevole e tenero. Quando si voltò a guardarla anche lei volse il capo. I suoi occhi grigi, scintillanti, che parevano scuri a causa dei folti sopraccigli, si fermarono in modo amichevole e attento sul viso di lui come se essa lo riconoscesse, ma poi si portarono subito sulla folla che si avvicinava come per cercare qualcuno. In quel breve sguardo Vrónskij riuscì a notare una vivacità contenuta che guizzava sul viso e si librava fra gli occhi scintillanti e un sorriso appena percettibile che increspava le labbra vermiglie. Come se ci fosse in lei qualcosa che sovrabbondava, che riempiva talmente il suo essere da esprimersi al di fuori della sua volontà, ora nello scintillio degli occhi, ora nel sorriso. Volutamente lei spense la luce negli occhi, ma essa continuava a risplendere contro il suo volere nel sorriso appena percettibile.
"Vrónskij entrò nello scompartimento. Sua madre, una vecchietta secca con gli occhi e i riccioli neri, strizzò le palpebre scrutando il figlio e sorridendo leggermente con le labbra sottili. Alzatasi dal divano e passata alla cameriera una borsa a sacco, diede la piccola mano secca al figlio e, sollevando la testa di lui dalla mano, lo baciò in viso."

  L'AUTORE – Lev Nikolaevič Tolstòj (Jàsnaja Poljana, 1828-1910), di famiglia nobile, si staglia nella storia della letteratura come un riferimento assoluto. La sua tensione morale, la sua religiosità tormentata e il suo afflato epico sono incarnate in capolavori come "Guerra e pace" (1863-1869), "Anna Karenina" (1873-1877), "La confessione" (1879-1882), "La morte di Ivan Il'ic" (1887-89), "Sonata a Kreutzer" (1889-1890), "Padrone e servitore" (1895), fino all'ultimo romanzo, "Resurrezione" (1889-1899).