Anna Karenina |
Lev Nikolaevič Tolstòj
IL LIBRO – Questo è un romanzo sulla progressiva e irrimediabile perdita di nessi tra i frammenti d'una sfera non più organica e unitaria: la sfera sociale dell'aristocrazia russa della seconda metà dell'Ottocento, macrocosmo ormai scisso, in frantumi, di cui la famiglia è il microcosmo omologo. La scrittura di Tolstoj scopre le più intime e arcane connessioni del reale; con grande sensibilità essa assume, inghiotte e rispecchia la contraddittoria molteplicità del reale in una visione mai univoca, attenta agli infiniti e impercettibili sfasamenti tra apparire e essere, pensiero e comportamento, volontà e azione. DAL TESTO – "Vrónskij seguì il capotreno nella carrozza e, all'ingresso dello scompartimento, si fermò per cedere il passo alla signora che ne usciva. Con il tatto abituale all'uomo di mondo, un solo sguardo all'aspetto di quella signora bastò a Vrónskij per stabilirne l'appartenenza all'alta società. Si scusò e fece per entrare nello scompartimento, ma sentì il bisogno di darle un'altra occhiata: non perché fosse molto bella, non per l'eleganza e la grazia modesta che erano palesi in tutta la sua figura, ma perché nell'espressione del viso attraente, quando essa gli era passata accanto, c'era qualcosa di particolarmente carezzevole e tenero. Quando si voltò a guardarla anche lei volse il capo. I suoi occhi grigi, scintillanti, che parevano scuri a causa dei folti sopraccigli, si fermarono in modo amichevole e attento sul viso di lui come se essa lo riconoscesse, ma poi si portarono subito sulla folla che si avvicinava come per cercare qualcuno. In quel breve sguardo Vrónskij riuscì a notare una vivacità contenuta che guizzava sul viso e si librava fra gli occhi scintillanti e un sorriso appena percettibile che increspava le labbra vermiglie. Come se ci fosse in lei qualcosa che sovrabbondava, che riempiva talmente il suo essere da esprimersi al di fuori della sua volontà, ora nello scintillio degli occhi, ora nel sorriso. Volutamente lei spense la luce negli occhi, ma essa continuava a risplendere contro il suo volere nel sorriso appena percettibile. L'AUTORE – Lev Nikolaevič Tolstòj (Jàsnaja Poljana, 1828-1910), di famiglia nobile, si staglia nella storia della letteratura come un riferimento assoluto. La sua tensione morale, la sua religiosità tormentata e il suo afflato epico sono incarnate in capolavori come "Guerra e pace" (1863-1869), "Anna Karenina" (1873-1877), "La confessione" (1879-1882), "La morte di Ivan Il'ic" (1887-89), "Sonata a Kreutzer" (1889-1890), "Padrone e servitore" (1895), fino all'ultimo romanzo, "Resurrezione" (1889-1899). |