Bolero. Una perfetta storia italiana Stampa E-mail

Carmelo Abbate

Bolero
Una perfetta storia italiana


Piemme, pagg.414, € 17,50

 

abbate bolero  IL LIBRO – In un'umida notte autunnale, due uomini salgono sul tetto di una casa di Hammamet. Uno è Craxi. L'altro si chiama Umberto. Ha due tatuaggi sul corpo: i cinque punti della malavita sul polso destro e la lettera U appena sopra il pene. È nato in un tugurio alla periferia di Roma. La sera in cui Pasolini viene ammazzato, Umberto c'è. Cresce con la voglia di farsi strada, una voglia che da quelle parti confina con la malavita, dai furtarelli alle rapine, ai traffici di grosso calibro, sempre se riesci a entrarci senza farti ammazzare, perché gira gente che metterà in piedi la Banda della Magliana, come De Pedis e Abbatino. Pezzi grossi. Anche suo zio, però, è un pezzo grosso, comanda la banda della lancia termica che svaligia banche in mezz'Europa, lo chiamano Er Bolero.
  Ma questo succedeva parecchi anni fa. Prima che accadessero tante altre cose. Prima - ma a volte anche durante - che Umberto diventasse il fotografo di Bettino Craxi, il segretario del partito socialista, il faro della politica italiana. Di più, la sua ombra. L'arma adesso è una Leica, una macchina fotografica pura. Gliel'ha regalata un gangster del clan dei marsigliesi. Da lì in poi, ci sono venticinque anni da raccontare. Perché in quegli anni è successo tutto. Pertini e Berlinguer. Frank Sinatra e John Gotti. Reagan e Lady Diana. E poi De Michelis, Martelli, Ripa di Meana - per gli intimi Orgasmo da Rotterdam. Il divo Andreotti. L'orgia del potere. Miss Italia. Stelle e stelline. Feste e festini. Attrici, cantanti, artisti, in ascesa e trombati, tutti travolti da improvvisa passione politica. Fino a quando un mariuolo non finisce nel sacco, e la piramide si crepa, e poi crolla.
È successo tutto questo, e anche molto di più.

  DAL TESTO – "Il Raphaël è l'albergo di Spartaco Vannoni, uomo d'affari del partito comunista, amico del segretario Berlinguer. Craxi all'inizio non è gradito, ogni volta che la sua segretaria chiama per una camera, non c'è mai posto. Tutto prenotato.
  "Vannoni non lo ama. Lo trova antipatico e arrogante.
  "Alto, imponente, grosso, molliccio, sempre madido di sudore, vestito male. Craxi si presenta con giacca estiva e brache invernali, scarpe marroni e pantaloni blu, per non parlare dei calzini bianchi. Vannoni non vuole quell'uomo trasandato e altezzoso nel suo albergo scavato all'interne di una palazzina del Seicento in via dell'Anima, alle spalle di piazza Navona. Un gioiello di architettura curato nei più piccoli dettagli, che somiglia più a una pinacoteca privata: stoffe color muschio alle pareti, dove appare di colpo un bozzetto di De Chirico o una ceramica di Picasso, tappeti orientali, arazzi francesi e quadri del Rinascimento al bar, antiche statue romane decapitate o smembrate sui pianerottoli fra una stanza e l'altra. Una sofisticata dimora elitaria, piuttosto costosa, per nulla turistica.
  "Ma Craxi vuole andare proprio lì, perché considera il proprietario del Raphaël una pedina importante per agganciare la rete internazionale degli affari del partito comunista. Alla fine, Vannoni gli concede una stanza al primo piano, piccola, con un letto singolo troppo corto, che appena Craxi si stende gli rimangono i piedi sospesi in aria. Ma poco alla volta il segretario socialista si allarga e trasforma il Raphaël nel suo quartiere generale. Vannoni gli mette a disposizione pure la sua stanza al piano terra dietro la reception, grande tre metri per tre, con una scrivania, dove il segretario socialista riceve i numerosi questuanti che accorrono da ogni parte d'Italia. Chi vuole parlargli e chiedere favori sa che deve andare a dormire lì, nella speranza di incontrarlo."

  L'AUTORE – Carmelo Abbate ha condotto numerose inchieste sul campo, in particolare riguardo a temi sociali. Ha fatto importanti reportage sul caporalato, sulle morti sul lavoro, sul fenomeno dell'immigrazione in Italia, sulla sanità. Si è finto marocchino e curdo per raccontare, tra vessazioni e paura, l'inferno del lavoro nero in Puglia e in Sicilia. Si è finto medico, spalancando le porte di reparti, pronto soccorso, sale operatorie, per documentare inquietanti episodi di malasanità negli ospedali del Sud. Nel settembre 2010 il suo reportage da prima pagina "Le notti brave dei preti gay", pubblicato dal settimanale "Panorama", ha fatto il giro del mondo. Per Piemme ha pubblicato, tra l'altro, il bestseller internazionale "Sex and the Vatican. Viaggio segreto nel regno dei casti" (2011), uscito con grande successo in Italia, Francia (n.1 in classifica), Belgio, Svizzera, Canada e di prossima pubblicazione in Germania. Del libro si sono occupati i media di tutto il mondo, da "Newsweek" al "Wall Street Journal," dalla Cbs al "Guardian", dalla BBC a Canal Plus, da "El Mundo" alla "Pravda", da "Vanity Fair" al "Telegraph", fino alla televisione iraniana.