Nuove energie Stampa E-mail

Giuseppe Recchi

Nuove energie
Le sfide per lo sviluppo dell'Occidente


Marsilio Editori, pagg.160, € 13,00

 

recchi energie  IL LIBRO – La storia dell'energia è la storia del mondo. Abbiamo bisogno di energia per vivere, ma hanno bisogno di energia anche tutti gli strumenti, necessari o futili, che accompagnano la nostra vita. La ricerca di questa fonte che mette in moto le nostre industrie, muove le nostre automobili, carica i nostri cellulari passa attraverso scoperte e imprese che raccontano l'evoluzione della società. Da metà Ottocento, quando vennero perforati i primi pozzi petroliferi, ai tempi di John D. Rockefeller, dall'avventura di Enrico Mattei fino ai giorni nostri, la storia dell'energia è stata una continua sorpresa. Al dunque, la mossa decisiva l'ha sempre fatta l'innovazione tecnologica.
  Giuseppe Recchi ripercorre le vicende dell'energia nel mondo moderno con la consapevolezza che il futuro è costruito sulle intuizioni del presente. Al centro del dibattito, la rivoluzione dello shale gas, che sta trasformando gli Stati Uniti - fino a qualche anno fa destinati a un futuro da acquirenti di risorse energetiche - in paese esportatore. Quali saranno le conseguenze di breve e lungo periodo per l'economia mondiale? E perché l'Europa sembra fuori dai giochi? Così come l'energia a basso costo sta diventando una fondamentale leva di sviluppo per gli Usa, lo stesso potrebbe avvenire da noi, se solo le regolamentazioni si confrontassero con il progresso e con le nuove necessità dei tempi. Come racconta questo libro, l'ingegno dell'uomo ha saputo modificare il rapporto tra domanda e offerta. Nessun destino è già scritto. Le scelte che faremo oggi determineranno lo stile di vita del nostro domani e di quello dei nostri figli. Vale la pena, dunque, continuare a discutere e a confrontarci, per costruire insieme il futuro.

  DAL TESTO – "La Russia di Putin sembra avere un peso geopolitico sempre più rilevante: così è stato, per esempio, nel caso della crisi siriana. Difficile pensare che possa rimanere immune dalla rivoluzione dello shale in corso nel resto del mondo se continuerà con la velocità dimostrata finora. I progetti di risanamento finanziario della Russia sono infatti in massima parte legati agli introiti derivanti dalla vendita del gas naturale. Tuttavia, il sopraggiungere di una nuova tecnologia come lo shale porterebbe, naturalmente, all'abbassamento dei prezzi. Gli operatori energetici europei stanno già rinegoziando al ribasso gli onerosi contratti di fornitura a lunga scadenza, i cosiddetti take or pay, stipulati per assicurare forniture occidentali prima del fenomeno dello shale gas [...].
  "Ma è soprattutto la Cina che potrebbe avere un'occasione importante per estendere la propria influenza sul Medio Oriente. Secondo le previsioni dell'Agenzia internazionale per l'Energia dell'Ocse (Iea), i paesi del Medio Oriente esporteranno in futuro il 90% del proprio petrolio in direzione dell'Asia.
  "La Cina, seppur dotata di rilevanti riserve di shale, sembrerebbe al momento non potersene avvantaggiare, perché priva delle risorse idriche necessarie per la tecnica estrattiva nelle regioni dove i geologi ipotizzano si trovino le massime riserve di questo gas.
  "È da tener presente che già il massiccio uso di acqua utilizzata nel solo ciclo produttivo del carbone ha innescato forti proteste tra la popolazione di zone che hanno a disposizione scarse risorse idriche. Nella regione del Sichuan le maggiori società petrolifere sono comunque impegnate nella verifica del potenziale produttivo dell'area.
  "Lo shale gas a bassissimo prezzo ha dato, dà e darà un fortissimo impulso alla competitività industriale americana. Sta tirando fuori l'economia statunitense dalle secche della recessione iniziata con la crisi del 2008. L'immagine di un progressivo appannarsi del primato americano economico e militare inizia ad apparire un incubo sbiadito. A fare la differenza, ancora una volta, è l'energia."

  L'AUTORE – Giuseppe Recchi (1964) dal 2011 è presidente dell'Eni. Laureato in ingegneria al Politecnico di Torino, inizia la sua carriera nell'azienda di famiglia, attiva nella costruzione di grandi infrastrutture internazionali. Nel 1999 entra in General Electric (GE), società nella quale ha ricoperto negli anni numerosi incarichi, tra cui responsabile delle acquisizioni industriali in Europa e, da ultimo, presidente e ceo per il Sud Europa. Ha fondato e presiede il Comitato Investitori Esteri di Confindustria, che collabora con il Governo italiano nel favorire l'attrattività del paese per gli investimenti esteri. È co-chair della Task Force on Improving Transparency and Anti-Corruption del b20 e membro dell'Advisory Board del mit Energy Initiative a Boston e dell'European Advisory Board di Blackstone. Nel periodo 2004-2006 è stato professore a contratto presso la facoltà di Economia dell'Università di Torino. È sposato e ha tre figli.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Sergio Romano - Nuove energie – Introduzione - L'innovazione dal signor Drake al signor Shale (La tecnologia sconvolge gli scenari - Condannati al pessimismo? - La rivoluzione «non convenzionale» - Più energia per tutti) - Quando il petrolio diventò una scelta strategica (Energia vitale - La corsa per Baku - Fifty-fifty - L'ospite indesiderato - Il boom e le avvisaglie della resa - Le riserve strategiche di petrolio - L'importanza delle cattive esperienze - Come cambia la concorrenza - La conquista dell'indipendenza energetica) - L'Europa e le occasioni mancate (L'improbabile rivoluzione shale gas europea - I sussidi alle rinnovabili mettono in crisi il mercato dell'energia - Leggere il mercato del gas - Il costo dell'energia è determinante per l'industria - L'importanza delle reti - Il momento delle decisioni difficili) - Un mondo di idrocarburi (Il petrolio, presenza costante nella nostra vita - L'età petrolchimica - La contestazione agli idrocarburi - Per un'ecologia sostenibile - Sostenibilità uguale responsabilità: il caso Eni - La miglior energia disponibile) - Conclusioni