La battaglia come esperienza interiore Stampa E-mail

Ernst Jünger

La battaglia come esperienza interiore
Traduzione di Simone Buttazzi


Piano B Edizioni, pagg.160, € 13,00

 

juenger battaglia  IL LIBRO – In occasione del centenario dallo scoppio della Prima guerra mondiale, Piano B edizioni presenta "La battaglia come esperienza interiore", opera inedita in Italia di Ernst Jünger, scrittore e pensatore che ha segnato il pensiero europeo del '900.
  In questo saggio breve scritto immediatamente dopo la fine delle ostilità e la sconfitta dell'Impero tedesco - l'unico lavoro rimasto inedito in Italia dello scrittore tedesco - Jünger analizza con una prosa ispirata e toccante l'esperienza e le conseguenze materiali e spirituali del disastro della Prima guerra mondiale, tema che segnerà in modo indelebile la produzione letteraria e filosofica dello scrittore e filosofo tedesco.
  Ne "La battaglia come esperienza interiore", Jünger espone infatti i punti principali della sua riflessione, che lo resero poi celebre in tutta Europa: la rivoluzione antiborghese, l'esperienza del nichilismo e il tentativo di reazione a esso e l'esperienza stessa della guerra di trincea, tutti temi che fanno di questo lavoro inedito il necessario compendio all'opera più nota di Jünger presso il pubblico italiano, "Nelle tempeste d'acciaio", toccante e struggente resoconto dello scrittore tedesco dell'esperienza della guerra, per cui Jünger fu insignito della Croce di Ferro, la massima onorificenza militare tedesca.
  "La battaglia come esperienza interiore" rappresenta un eccezionale documento inedito per lettori comuni e per i molti studiosi del filosofo tedesco, per approfondire uno dei periodi più bui della storia europea.

  DAL TESTO – "Nella lotta, nella guerra che lacera ogni intesa umana come gli stracci di un mendicante, l'animale emerge dal fondo dell'anima a mo' di mostro misterioso e s'imbizzarrisce, fiamma divoratrice, vertigine irresistibile che seduce le folle, divinità che troneggia sugli eserciti. Là dove ogni pensiero, ogni azione si lascia ricondurre a una formula, anche i sentimenti devono tornare all'origine e adattarsi alla terribile semplicità dell'obiettivo: la distruzione dell'avversario. Così sarà finché gli uomini faranno la guerra, e le guerre si faranno finché ci sono gli uomini.
  "L'aspetto esteriore non ha alcuna importanza. Se al momento dello scontro si divaricano gli artigli o si mostrano i denti, se si calino scuri appena affilate o si tendano archi in legno, o se invece si impieghi un'arte raffinatissima per procedere alla distruzione, arriva sempre il momento in cui dal biancore nell'occhio del nemico esplode un'ebbrezza rosso sangue. L'assalto a perdifiato, l'ultima mossa dettata dalla disperazione sprigiona sempre la medesima somma di sentimenti, poco importa se in mano si ha una mazza intagliata o una granata gonfia di esplosivo. E là fuori, là dove l'umanità opta per la soluzione più sanguinaria, su uno stretto valico che separa due popoli montani, sulle ampie contrade delle moderne battaglie, nemmeno tutto l'orrore, nemmeno l'accumulo delle paure più sofisticate riesce a impregnare l'uomo di terrore come l'apparizione, della durata di un secondo, del proprio ritratto in carne e ossa, che gli si para davanti col volto distorto dai fuochi della notte dei tempi. La tecnica è mera macchina, è caso, proiettile cieco, privo di volontà propria, mentre ad animare l'uomo è la volontà di uccidere mediante una burrasca di polvere da sparo, ferro e acciaio, e quando due uomini si scontrano nel turbine della battaglia, s'incontrano due creature - e solo una sopravvivrà. Queste due creature si lanciano in un confronto primigenio, la battaglia per la vita nella sua forma più cruda. In questa lotta il più debole deve restare a terra, mentre il vincitore, l'arma stretta in pugno, calpesta lo sconfitto e si spinge oltre, nel profondo della vita, nel profondo della battaglia. L'urlo che nello scontro si mischia a quello del nemico è un urlo che lacera i cuori e li trascina ai confini dell'eternità. È un urlo ormai dimenticato nel fiume della cultura, un urlo di riconoscimento, d'orrore, di sete di sangue."

  L'AUTORE – Ernst Jünger (1895-1998) ha scritto opere filosofiche e letterarie che sono punti di riferimento nella cultura europea contemporanea. Le sue opere principali sono state tradotte in italiano e tra queste ricordiamo "Nelle tempeste d'acciaio", "L'Operaio. Dominio e forma", "Oltre la linea", "Il libro dell'orologio a polvere", "Al muro del tempo", "Avvicinamenti. Droghe ed ebbrezza".

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione alla seconda edizione (1926) – Introduzione – Sangue – Orrore - La trincea – Eros – Pacifismo – Coraggio – Braccianti – Contrasto – Fuoco - Tra noi – Paura - Sul nemico - Prima della battaglia