Scelte difficili Stampa E-mail

Hillary Rodham Clinton

Scelte difficili

Sperling & Kupfer, pagg.776, € 23,50

clinton sceltedifficili  IL LIBRO – «Ciascuno di noi si trova di fronte a scelte difficili, nella propria vita», scrive l'autrice all'inizio del suo personale resoconto degli anni vissuti al centro dei più importanti avvenimenti nel mondo. «Il senso della vita risiede proprio nel compiere simili scelte, e il modo in cui le affrontiamo definisce la nostra identità.» Dopo la sua corsa alle primarie del 2008, Hillary Rodham Clinton si accingeva a riprendere il suo posto di rappresentante dello Stato di New York nel Senato degli Stati Uniti. Con sua grande sorpresa, quello che fino a poco prima era stato il suo rivale, il neoeletto presidente Barack Obama, le offrì invece il ruolo di segretario di Stato. Questo libro è la cronaca di quei quattro storici e straordinari anni e delle scelte difficili con cui Hillary Rodham Clinton e i suoi collaboratori si sono confrontati. Il segretario Clinton e il presidente Obama hanno dovuto decidere come ricomporre alleanze incrinate, portare a conclusione due conflitti e far fronte a una crisi economica globale; insieme, hanno gestito i rapporti con un concorrente sempre più temibile, la Cina, le crescenti minacce dall'Iraq e dalla Corea del Nord, le rivoluzioni in tutto il Medio Oriente. Lungo il percorso hanno affrontato dilemmi tra i più spinosi della politica estera americana di tutti i tempi, in particolare la decisione di mettere in pericolo la vita dei propri soldati nelle zone più a rischio, dall'Afghanistan alla Libia, o nella caccia a Osama Bin Laden. Al termine del suo mandato, il segretario Clinton aveva visitato centododici Paesi, viaggiato per un milione e mezzo di chilometri e acquisito una visione davvero globale delle principali tendenze che andavano delineando il panorama del Ventunesimo secolo, dalla diseguaglianza economica ai mutamenti climatici, alla rivoluzione nei settori di energia, comunicazione e salute. Attingendo alle sue conversazioni con i leader politici e i massimi esperti mondiali, in "Scelte difficili" tratteggia la sua idea di ciò che servirebbe agli Stati Uniti per continuare a essere un Paese florido e competitivo in un mondo interdipendente. Si leva in un'accorata difesa dei diritti civili e di una piena partecipazione delle donne, dei giovani e della comunità LGBT alla vita della società. Testimone acuta di decenni di mutamenti sociali, distingue con sicurezza i cambiamenti sostanziali e duraturi dai fenomeni passeggeri e descrive con lucidità i progressi in atto, giorno dopo giorno, in ogni parte del mondo. I resoconti dei colloqui con i più alti rappresentanti della diplomazia mondiale fanno di "Scelte difficili" una vera e propria lezione magistrale sulle relazioni internazionali, nonché un'analisi efficace e unica di come impiegare al meglio lo smart power per garantire sicurezza e prosperità in un mondo in rapido mutamento... Un mondo in cui l'America rimane la nazione indispensabile.

  DAL TESTO – "Un'altra conversazione memorabile con Putin, mai trascritta negli annali, avvenne a settembre del 2012, durante una riunione della Cooperazione economica asiatico-pacifica che lui ospitò a Vladivostok. Il presidente Obama era molto impegnato per la campagna elettorale, così andai al suo posto. Putin e Lavrov si offesero per l'assenza di Obama e per le mie aspre critiche al supporto che la Russia concedeva a Bashar al-Assad, in Siria. Non acconsentirono a farmi incontrare Putin da sola fino a un quarto d'ora prima della cena. Tuttavia, secondo il protocollo, il rappresentante degli Stati Uniti, che aveva ospitato l'edizione precedente del vertice, doveva prendere posto vicino all'ospite di quell'anno, il che significava che io e Putin saremmo stati seduti a tavola l'uno accanto all'altra.
  "Discutemmo delle sfide che lui stava affrontando, del lunghissimo confine con la Cina, a est, e degli Stati musulmani ribelli che si trovavano all'interno della Russia e lungo i suoi confini. Gli parlai della mia tappa recente a San Pietroburgo, dove avevo visitato un memoriale dedicato alle vittime dell'assedio nazista della città, che a quell'epoca si chiamava Leningrado; era durato dal 1941 al 1944 ed erano morte più di seicentomila persone. Le mie parole toccarono una corda sensibile del leader russo, grande conoscitore della storia della città, il quale si lanciò in un racconto che aveva come protagonisti i suoi genitori; prima di allora non ne avevo mai sentito parlare. Durante la guerra, il padre di Putin era rientrato dal fronte per una breve licenza. Mentre si avvicinava a casa sua, vide un mucchio di cadaveri in strada e alcuni uomini che li caricavano sul pianale di un autocarro. Si avvicinò e scorse le gambe di una donna che indossava un paio di scarpe identiche a quelle di sua moglie. Si precipitò a chiedere che gli restituissero il cadavere. Dovette litigare, ma alla fine gli uomini cedettero e il padre di Putin, sollevandola tra le sue braccia, si rese conto che era ancora viva. La portò in casa e la curò finché non si riprese. Otto anni dopo, nel 1952, nacque il figlio Vladimir."

  L'AUTRICE – Hillary Rodham Clinton, celebre avvocato ed ex first lady degli Stati Uniti, eletta senatore dello Stato di New York nel 2000, ha al suo attivo varie pubblicazioni e il best-seller "It Takes A Village". Attualmente vive con la figlia e il marito tra Washington e Chappaqua, nello Stato di New York.

  INDICE DELL'OPERA – Nota dell'autrice - Parte prima. Un nuovo inizio - 1. 2008: una squadra di avversari - 2. Foggy Bottom: «smart power» - Parte seconda. Dall'altra parte del Pacifico - 3. L'Asia: il «pivot» - 4. La Cina: acque inesplorate - 5. Pechino: il dissidente - 6. Birmania: la signora e i generali - Parte terza. Guerra e pace – 7. Af-Pak: un balzo in avanti – 8. Afghanistan: per mettere fine a una guerra - 9. Pakistan: l'onore nazionale - Parte quarta. Tra speranza e storia - 10. L'Europa: un legame che unisce - 11. La Russia: «reset» e regressione - 12. America Latina: democratici e demagoghi - 13. Africa: armi o crescita? - Parte quinta. Tumulti - 14. Israele e Palestina: la difficile strada della pace - 15. Medio Oriente: la Primavera araba - 16. Libia: con ogni misura necessaria - 17. Bengasi: sotto attacco - 18. Iran: sanzioni e segreti - 19. Siria: un problema maligno - 20. Gaza: anatomia di un cessate il fuoco - Parte sesta. Il futuro che vogliamo - 21. I cambiamenti climatici: ci siamo dentro tutti insieme - 22. Lavoro ed energia: un equo terreno di gioco - 23. Haiti: calamità e sviluppo - 24. L'arte del governare nel Ventunesimo secolo: diplomazia digitale nel mondo interconnesso - 25. Diritti umani: una questione in sospeso – Epilogo – Ringraziamenti - Crediti fotografici