L'ombra di Mosca sulla tomba di Gramsci Stampa E-mail

Luigi Nieddu

L'ombra di Mosca sulla tomba di Gramsci
e il Quaderno della Quisisana


Le Lettere, pagg.228, € 18,00

nieddu gramsci  IL LIBRO – Attorno alla morte di Gramsci aleggia l'ombra del mistero. Ci sono molti fatti incomprensibili a cominciare dalle foto della salma distesa sul letto di morte, una edita nel 1965; un'altra della stessa sospesa nel vuoto, esposta fino al 2007; quella attualmente in teca nella Casa Museo di Ghilarza, indecifrabile per ripetute manipolazioni, ma tutte senza gambe; le ciocche di capelli crespi e brizzolati scomparse assieme a chiodi anneriti della casa... Attorno al cadavere di Gramsci un girotondo di spie e di spioni spiati, di agenti segreti vestiti dei panni di commissari di polizia o di guardie cimiteriali. Luigi Nieddu, in un racconto avvincente, cerca la chiave per spiegare questi misteri, ma al tempo stesso ricostruisce la parabola dell'intera vita di Gramsci e del suo impegno nell'Internazionale Comunista chiarendo i suoi veri rapporti con Togliatti. Un testo importante e anticonformista che smonta la vulgata storiografica sull'esponente comunista e che è destinato a suscitare polemiche.

  DAL TESTO – "Le suore della Quisisana lo avevano bene accolto per il suo irreprensibile comportamento, nonostante l'inconveniente di mandar giù le suore o le educande durante la notte per aprire il cancello alle guardie che si scambiavano il turno in corridoio e nel retro dell'edificio sotto il poggiolo della sua camera.
  "Per eliminare tali inconvenienti la Questura di Roma aveva subito stabilito che la sorveglianza - sempre eccessiva rispetto a quella prescritta dal giudice di sorveglianza -, venisse esercitata da quattro, e non più da due agenti, dislocati negli spigoli del grande parco, e contemporaneamente - sollecitata da Mussolini - si era impegnata a cercare un'altra clinica disposta a ospitarlo.
  "Alla fine del 1936 soltanto la clinica Morgagni si era detta disposta a ospitarlo per 1.800 lire mensili, oltre agli onorari per i sanitari e alle cure mediche, ma la proposta veniva subito lasciata cadere, o per l'alto costo, o perché la stessa era ubicata in zona molto trafficata e richiedeva perciò maggiori misure di sicurezza, o per entrambi i motivi.
  "Il rapimento di Gramsci, forse anche per queste considerazioni, sarebbe potuto avvenire soltanto nella plurisorvegliata Quisisana visto che lui preferiva non allontanarsene neppure per osservare da vicinoi nuovi insediamenti che sorgevano nelle grandi distese della periferia romana e, tanto meno, per andare a rivedere la Città Eterna, in carrozza o col mezzo pubblico, che passava non molto lontano dalla clinica.
  "Alla Quisisana aveva sempre avuto rapporti di grande correttezza e squisita cortesia, oltre che con le suore e le educande, con i medici e col cappellano che risiedeva stabilmente nella clinica."

  L'AUTORE – Luigi Nieddu (1924) è uno dei maggiori conoscitori di Gramsci del quale si è occupato fin dagli anni Cinquanta. È autore di numerosi saggi sul socialismo, sul movimento degli ex combattenti, sulle origini del fascismo in Sardegna e sull'ordinamento autonomistico oltre che, naturalmente, su Gramsci.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Francesco Perfetti - I. Una nuova era - II. La luce viene dall'Oriente – III. I manovratori - IV. Rivoluzione e controrivoluzione - V. La ruota gira e rigira - VI. La maschera e il volto - VII. Prediche inutili senza chiavi di casa - VIII. Collaboratori di giustizia - IX. Meglio dentro che fuori - X. Circolazione vietata approdo impossibile - XI. Assistenza e controllo spionistico - XII. L'Oriente barbarico - XIII. Il fine giustifica il mezzo – XIV. Disinformacija e "ibernazione" – XV. Il mito e la storia - Inserto fotografico - Bibliografia