Cina e altri Orienti |
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Giorgio Manganelli Cina e altri Orienti Adelphi Edizioni, pagg.346, € 22,00
DAL TESTO – “In realtà, un viaggio in Oriente, è non solo un'esperienza dell'anima, degli occhi, un brivido culturale, un guado dell'intelligenza, un rivolgimento degli archivi mentali: è un'esperienza del corpo. Io dispongo di un unico corpo, grasso e brizzolato; e su questo posso basare le mie osservazioni. Il viaggiatore che si avventura in terre asiatiche meridionali usi con parsimonia di quella delicata macchina che gli fu prestata all'inizio del suo destino. È probabile che la sua macchina non sia stata progettata per questi percorsi, queste temperature; potrà superarli, se avrà cautela e pazienza e riserbo. Usare le marce basse, tenersi sottocosta, spendersi con una sapiente alternanza di generosità e di avarizia. Non credere alle guide ingenue o apertamente omicide che suggeriscono variate e folgoranti esperienze con le varie cucine orientali; l'europeo che, avido di esperienze, scenderà dall'aereo e si precipiterà sui buoni cibi piccanti locali, e ci berrà sopra la buona birra locale, è assai probabilmente destinato a diventare un conoscitore di cessi malesi, un esperto di latrine da non avere l'uguale, un intenditore di luoghi di comodo.” L’AUTORE – Giorgio Manganelli fu narratore, critico, giornalista, saggista. Demistificatore, visionario. Mai solo ed esclusivamente scrittore. Nato a Milano nel 1922, quello di Manganelli, scomparso a Roma nel 1990, fu come un “ricatto dalle parole”, come egli stesso lo definì in Laboriose inezie (1986). Romano di adozione fin dal 1953, Manganelli divenne recensore e critico e collaborò con numerose riviste di quegli anni: “Il Giorno”, “L’Illustrazione italiana”, “Grammatica”, nonché la rivista “Quindici”. Manganelli fu anche traduttore, di Poe in particolare, su suggerimento e proposta di Calvino. E fu viaggiatore. Spirito inquieto che viaggia verso l’India, la Cina e la Malesia, affascinato da questi luoghi del possibile, da queste realtà collettive, mosso dalla propria curiosità verso il mondo. Tra le sue opere più importanti ricordiamo: Hilarotragoedia (1964), Agli dei ulteriori (1972), Pinocchio: un libro parallelo (1977), Centuria (1979), Angosce di stile (1981), Laboriose inezie (1986), Improvvisi per macchina da scrivere (1989), Esperimento con l’India (1992), Il rumore sottile della prosa (1994), La notte (1996), L’infinita trama di Allah. Viaggi nell’Islam 1973-1987 (2002). Le opere di Giorgio Manganelli sono in corso di pubblicazione presso Adelphi; il titolo più recente è Ti ucciderò, mia capitale (2011). INDICE DELL’OPERA – 0 - I. Cina e altri Orienti (1972-1973) (Cina - Chi ha rubato le Filippine? – Malesia) - II. Medio Oriente (1975-1987) (In Arabia con Leone - Pakistan-Kuwait – Irak) - III. Cina (1986) - IV. Taiwan (1988) - Prima appendice. Progetti e stesure alternative (Una Cina da proporre - Per un documentario sulla Malesia - Malesia. Prima redazione: paragrafi III, IV, XVI - In Arabia con Leone. Prima redazione - Duro Pakistan di diritto divino. Prima puntata del viaggio in Pakistan: versione pubblicata su «La Stampa») - Seconda appendice. Risvolti e quarte di copertina - Terza appendice. Occidente e Oriente (Da Allah a Klee - Aspettando con calma che la terra tremi - Con due cervelli di ricambio - Clandestinità di Mao - Ho spiato i giapponesi) - Viaggiare è un'esperienza passionale, di Salvatore Silvano Nigro
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