L’assalto di Carmine Crocco a Monteverde e Carbonara |
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Edoardo Spagnuolo L’assalto di Carmine Crocco a Monteverde e Carbonara Delta 3 Edizioni, pagg.70, Euro 7,00
DAL TESTO – “Monteverde e Carbonara, situate a poca distanza dall'Ofanto, furono fin dal settembre 1860 al centro di avvenimenti di notevole rilevanza. Agli inizi del mese, infatti, centinaia di popolani di Monteverde, preceduti da notabili e sacerdoti, avevano invaso nelle vicinanze del paese una vasta tenuta boschiva, che il comune aveva da sempre rivendicato come terra demaniale. La vicenda assunse una forte valenza politica, sia perché in quei giorni qualsiasi disordine veniva a turbare quella stabilità che il nuovo regime cercava faticosamente di garantirsi, sia perché il proprietario della tenuta era Francesco Tozzoli, appartenente ad una delle famiglie più facoltose della provincia, ed esponente liberale di spicco nell'ampio circondario di Calitri. Il governo dittatoriale di Garibaldi, sollecitato con forza dal possidente calitrano, represse duramente il movimento popolare. L'immediata incriminazione di cinquantasette «naturali» finì col rafforzare quella forte ostilità popolare nei riguardi del governo usurpatore, già potentemente alimentata in paese da personalità rilevanti come i canonici Andrea Velia, Michele Cristiani e Nicola Mastrilli e da vari notabili più o meno influenti.” INDICE DELL’OPERA - Introduzione - Capitolo primo. Effetti in Monteverde della rivolta di Melfi (La fuga del sindaco di Monteverde - Alcuni particolari della rivolta di Melfi - Impotenza della Guardia Nazionale di Monteverde - L'arrivo di Crocco a Melfi) - Capitolo secondo. Sale la tensione a Monteverde (Il barone non vuole grattacapi - Un comizio del canonico Mastrilli - Una timida reazione delle autorità liberali) - Capitolo terzo. Arrivano i "briganti" (Lungo la linea dell'Ofanto - La fuga dei liberali – Preparativi) - Capitolo quarto. Crocco occupa Monteverde (L'ingresso della banda in Monteverde - Distrutte le insegne sabaude - Nel castello baronale - Si cercano volontari - «Festa Nazionale» - Scene di vita paesana) - Capitolo quinto. Case di liberali saccheggiate (D. Gennaro Freda - Saccheggio dei magazzini - Saccheggio e incendio del palazzo - Il "tesoro" del sindaco - Maltrattamenti alla maestra primaria – Saccheggio dello «spaccio privilegiato» - Tutti alloggiati a dovere) - Capitolo sesto. Un'abile manovra di Crocco (Brusco risveglio - Scontro con un reparto di Piemontesi - L'ingresso dei Piemontesi a Monteverde - Altre disavventure del barone Sangermano) - Capitolo settimo. La conquista di Carbonara (La fuga del giudice de Simone e degli altri galantuomini - Superata la debole resistenza dei militari rimasti - Liberazione dei detenuti - Nel palazzo di D. Gaetano de Feo - Un traditore - Popolazione intimorita - Saccheggio nella caserma e partenza di Crocco per Calitri) - Capitolo ottavo. L'arrivo dei Piemontesi e la repressione (Sul piede di guerra» - Il saccheggio della casa comunale - Maltrattamenti di alcuni paesani - Fucilato per errore un prete liberale - L'arresto del Sangermano, di don Michele Cristiani e don Nicola Mastrilli) - Capitolo nono. Una storia drammatica (La latitanza di Raffaele Giannetta - Il dramma di Carminella Guerrizio - L'incontro nella «contrada Foresta» - La cattura - L'arresto della madre - La fucilazione) – Appendice. Gli incriminati - Indice dei luoghi
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