Simone Dossi
La muraglia d'acciaio Le Forze armate cinesi tra cambiamento e continuità
il Mulino, pagg.232, € 22,00
Il volume di Simone Dossi, "La muraglia d'acciaio. Le Forze armate cinesi tra cambiamento e continuità", affronta una delle trasformazioni più rilevanti dell'ordine strategico globale: l'ascesa delle Forze armate cinesi (PLA) da struttura arretrata e centrata sulla difesa del territorio nazionale a strumento sofisticato di proiezione del potere e tutela degli interessi strategici globali della Repubblica Popolare Cinese.
Dossi si muove con consapevolezza teorica e padronanza empirica lungo una linea di indagine che attraversa settant'anni di evoluzione della dottrina militare, della struttura organizzativa e del pensiero strategico cinese. L'autore integra con efficacia l'analisi politologica con un'attenta esegesi delle fonti primarie cinesi – un approccio non sempre comune nella letteratura occidentale, troppo spesso ancorata a letture secondarie e filtrate. Questo rende l'opera non solo un'analisi aggiornata, ma anche un modello di ricerca metodologicamente esemplare.
Uno degli elementi di maggiore rilievo del volume è la capacità di problematizzare l'apparente linearità del processo di modernizzazione militare cinese. Dossi evita il rischio di una narrazione teleologica, preferendo evidenziare i momenti di discontinuità, le resistenze interne, le oscillazioni strategiche e le fasi di apprendimento selettivo. Ne emerge un quadro sfaccettato, in cui le riforme sono il risultato di complesse interazioni tra imperativi strategici esterni e dinamiche di potere domestiche.
Al centro dell'analisi si colloca la relazione simbiotica – e spesso tensionale – tra le Forze armate e il Partito Comunista Cinese. L'autore mostra come la subordinazione politica della PLA al Partito non sia un dato meramente formale, ma rappresenti un principio strutturante che influenza le traiettorie organizzative, le priorità operative e la formazione del personale. Il ruolo della Commissione militare centrale, il consolidamento del controllo politico e la crescente enfasi sull'"integrazione civile-militare" sono esaminati con grande attenzione, anche alla luce delle trasformazioni promosse sotto la leadership di Xi Jinping.
Sul piano operativo e dottrinale, il volume si distingue per l'analisi dettagliata delle nuove forme di guerra riconosciute ufficialmente dalla strategia cinese: la guerra informatica, spaziale e cognitiva. L'autore esplora il significato della cosiddetta "informatizzazione" delle operazioni militari e l'obiettivo dichiarato della "meccanizzazione-completa entro il 2035", offrendo uno spaccato aggiornato delle ambizioni tecnologiche e della riconfigurazione delle capacità cinesi in un contesto globale sempre più multipolare e competitivo.
L'opera si chiude con una riflessione sulle implicazioni della presenza militare cinese oltre i confini nazionali, dalle missioni di peacekeeping sotto egida ONU alle operazioni anti-pirateria nel Golfo di Aden. Dossi interpreta queste attività non solo come manifestazioni di responsabilità internazionale, ma anche – e forse soprattutto – come strumenti di legittimazione del ruolo della Cina come potenza globale, attenta tanto alla reputazione internazionale quanto al consolidamento della propria sfera di influenza regionale e globale.
Dossi offre, quindi, al lettore una chiave di lettura imprescindibile per comprendere le trasformazioni della Repubblica Popolare Cinese come attore militare di primo piano. La "grande muraglia d'acciaio", lungi dall'essere una mera metafora propagandistica, si configura nel volume come un dispositivo complesso, frutto di tensioni interne, stimoli esterni e ambizioni geopolitiche a lungo termine. Un testo di riferimento, destinato a lasciare un'impronta duratura nella letteratura accademica sul tema.
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