Moralis philosophia Stampa

Ruggero Bacone

Moralis philosophia
Traduzione italiana con testo latino a fronte
a cura di Paola Bernardini, Carla Casagrande, Chiara Crisciani, Roberto Lambertini, Cecilia Panti, Michela Pereira, Anna Rodolfi e Silvana Vecchio


Sismel - Edizioni del Galluzzo, pagg.V-509, € 72,00

 

bacone moralis  La presente edizione di "Moralis philosophia" a cura di un collettivo di studiosi rappresenta un'importante pietra miliare nel panorama degli studi su Ruggero Bacone, in particolare riguardo alla sua concezione della filosofia morale. La traduzione italiana, che si affianca al testo latino a fronte, rende accessibile al pubblico moderno un'opera fondamentale, non solo per il pensiero di Bacone, ma anche per la storia della filosofia medievale. La "Moralis philosophia", ultima sezione dell'Opus maius, è una proposta sistematica che il celebre francescano inglese indirizzò a papa Clemente IV nel 1267. Essa si presenta come una riflessione complessa sul ruolo della morale nella gerarchia delle scienze e sul suo rapporto con la salvezza dell'anima.

  Ruggero Bacone è una figura che si inserisce nel crocevia tra il pensiero cristiano e le scienze naturali, un ponte tra la scolastica medievale e un rinnovato interesse per la filosofia antica, in particolare per i testi di Aristotele e dei pensatori stoici. La "Moralis philosophia" è innanzitutto un'opera che, pur radicata nel contesto teologico medievale, prende le distanze dalla tradizione esegetica cristiana, proponendo un'etica che riscopre, sotto l'influenza di Seneca e degli altri filosofi antichi, la centralità della praxis, ossia dell'azione morale intesa come via principale per la salvezza dell'individuo. In questa visione, la morale si configura come la "regina delle scienze", un primato che Bacone rivendica contro una tradizione che aveva subordinato la morale alla teologia e alla lettura dei testi sacri.

  L'aspetto che emerge con maggiore forza dal testo è la centralità che Bacone assegna alla morale nel sistema delle scienze, contrastando apertamente la visione tradizionale che poneva la teologia come scienza regina. Bacone sostiene che la morale, per svolgere correttamente il suo ruolo di guida per l'uomo, deve fare tesoro delle lezioni dei filosofi antichi, in particolare di Seneca, il quale rappresenta per Bacone il modello di virtù e di saggezza pratica. Questo approccio si allontana dalla visione prevalentemente astratta ed esegetica che dominava all'epoca, proponendo una morale che risponda alle esigenze concrete dell'uomo e che si distingua dalle visioni speculativo-religiose.

  La critica che Bacone muove alla cultura cristiana del suo tempo non è tanto una condanna della fede, quanto piuttosto una messa in discussione della tradizione ecclesiastica che aveva esaurito il suo potenziale nell'interpretazione scolastica dei testi sacri. Bacone accusa i commentatori scolastici, in particolare quelli che si rifacevano all'interpretazione aristotelica, di aver trascurato il valore pratico della filosofia morale, enfatizzando eccessivamente le questioni metafisiche e teologiche. In questo senso, l'opera di Bacone si presenta come un tentativo di restituire alla filosofia morale la sua dimensione vitale, intesa come un'attività che deve concretamente orientare l'agire umano.

  Una delle caratteristiche salienti dell'opera è la multidisciplinarità con cui i curatori del volume affrontano il pensiero di Bacone. Ogni traduttore, con la propria sensibilità disciplinare, ha contribuito a rendere la complessità del testo accessibile e chiara, rispettando nel contempo la profondità filosofica e la ricchezza delle fonti. Le note di commento, che accompagnano la traduzione, svolgono un ruolo fondamentale nell'illustrare i riferimenti alle fonti teologiche, metafisiche, astrologiche, storiche, retoriche e giuridiche che Bacone utilizza per costruire il suo sistema morale. Questo approccio interdisciplinare riflette il metodo stesso di Bacone, il quale, pur nel contesto medievale, si sforzava di creare un sistema filosofico che abbracciasse molteplici ambiti del sapere umano.

  In particolare, il recupero delle tradizioni filosofiche antiche, a cominciare dalla scuola stoica, è uno degli aspetti più innovativi dell'opera. Bacone utilizza le opere di Seneca non solo per argomentare a favore di una morale laica, ma per dimostrare che la filosofia antica, lungi dall'essere in contrasto con la fede cristiana, può offrire degli strumenti preziosi per comprendere la condotta morale, soprattutto in un contesto storico e culturale in cui la pratica religiosa sembrava essersi allontanata dalla vita quotidiana.

  La traduzione italiana, curata con rigore filologico dalle studiosi italiane, si distingue per l'accuratezza e la capacità di rendere in modo fluido e comprensibile il pensiero di Bacone, mantenendo però la struttura e il lessico originale. Il confronto tra il testo latino e la traduzione permette al lettore di confrontarsi con la lingua originale, apprezzando al contempo la chiarezza della resa italiana. Il lavoro dei curatori non si limita alla mera traduzione: le note esplicative, le introduzioni e gli approfondimenti fanno di questo libro una risorsa importante per avvicinarsi al pensiero di Bacone e alla filosofia medievale in generale. La ricerca seminariale che ha condotto alla pubblicazione del volume è evidente nell'impianto rigoroso e nello spessore teorico che permeano l'opera, tanto nelle scelte traduttive quanto nell'analisi critica delle fonti.

  Le riflessioni di Bacone sulla morale, sull'azione e sulla salvezza umana, pur inserite in un contesto storico e culturale distante, continuano a stimolare interrogativi di grande attualità sulla natura della filosofia morale e sulla sua relazione con la vita pratica. La cura editoriale del volume testimonia il rigoroso impegno accademico dei curatori, offrendo una traduzione che non solo riproduce il contenuto dell'opera originale, ma ne restituisce anche la vitalità e la complessità teorica.