Sergio Turone
Come diventare giornalisti (senza vendersi)
Arcadia Edizioni, pagg.320, € 18,00
Il volume di Sergio Turone, "Come diventare giornalisti (senza vendersi)", si inserisce nel solco di una lunga tradizione di riflessione sulla professione giornalistica, ma offre una visione che resta sorprendentemente attuale, nonostante sia stato scritto in un'epoca in cui Internet e i telefoni cellulari non avevano ancora permeato la vita quotidiana. In questo saggio, Turone si propone di esaminare la metodologia del giornalismo, analizzando le dinamiche interne delle redazioni, le tecniche comunicative, e le problematiche etiche e politiche che coinvolgono la stampa, con un particolare focus sulle distorsioni che corrompono il mestiere. La sua opera si distingue per un approccio critico e lucido, che, pur nella sua severità, non rinuncia a tracciare anche le possibilità positive e le potenzialità ancora esistenti nel campo giornalistico.
La struttura del libro si sviluppa attraverso una serie di riflessioni che non solo sono il frutto della lunga esperienza di Turone nel panorama editoriale italiano, ma si radicano anche nella sua formazione accademica, che lo ha visto insegnare Storia e metodologia del giornalismo all'Università di Teramo. Con una penna acuta, l'autore esplora come il giornalismo, pur con i suoi difetti strutturali e le sue storture, possa essere un mezzo di informazione utile alla collettività, laddove non venga traviato da influenze esterne, come la politica e gli interessi economici.
Il libro è scritto in un periodo che precede di molto l'era digitale, eppure il contenuto riflette, in modo sorprendente, la persistenza di problemi che ancora oggi affliggono il settore. Turone, attraverso numerosi esempi concreti, svela le "astuzie" del mestiere giornalistico: la manipolazione delle informazioni, l'autocensura, la subordinazione delle redazioni agli interessi politici e economici. La sua analisi parte dal funzionamento interno delle redazioni, dove la logica della notizia si scontra con quella dell'informazione, per arrivare a considerare le connessioni e le contraddizioni che legano il mondo dei media con il potere politico e imprenditoriale.
Un aspetto fondamentale del saggio è l'insistenza sull'importanza della responsabilità professionale del giornalista. Turone non si limita a denunciare le storture del sistema, ma propone una visione etica della professione, che, pur nella consapevolezza delle difficoltà strutturali e politiche, invita a rimanere fedeli alla ricerca della verità. Questo è uno degli aspetti più avvincenti del libro: la difesa di un giornalismo che, pur tra mille difficoltà, può ancora essere una forza di contrasto al potere, una voce indipendente in grado di offrire una narrazione alternativa rispetto a quella ufficiale.
Pur nell'analisi critica, Turone non manca di sottolineare la necessità di un giornalismo che riesca a rinnovarsi, a rispondere alle sfide poste dalla modernità senza piegarsi ai condizionamenti. Il concetto di "non vendersi", citato nel titolo del libro, rappresenta la chiave interpretativa dell'intera opera: il giornalista, secondo Turone, non deve solo possedere una solida preparazione tecnica e metodologica, ma deve anche avere una coscienza etica che lo guida nel discernere tra ciò che è informazione e ciò che è propaganda.
In un capitolo particolarmente rilevante, l'autore esplora i rischi e le opportunità legate alla professione del giornalista, fornendo uno spunto di riflessione per i giovani che intendono intraprendere questo mestiere. La figura del giornalista eticamente impegnato è proposta come modello per i giovani aspiranti, che devono imparare a orientarsi tra le insidie di un settore dove l'indipendenza può facilmente essere compromessa.
Una parte significativa del libro è dedicata all'analisi della pluralità dell'informazione, un tema che ha assunto una rilevanza ancora maggiore nell'era di Internet e dei social media. Nonostante il testo di Turone prefiguri un panorama mediatico privo delle tecnologie moderne, molte delle sue osservazioni si applicano perfettamente al contesto attuale, dove la disinformazione, la velocità della comunicazione e la manipolazione dei dati sono problematiche sempre più diffuse. L'autore, pur senza l'ausilio degli strumenti tecnologici odierni, fornisce una riflessione profonda sulla necessità di preservare la qualità dell'informazione e di combattere la tentazione della superficialità.
Turone, quindi, non solo offre una radiografia delle problematiche strutturali del giornalismo, ma fornisce anche una riflessione etica e metodologica che può fungere da guida per i giovani aspiranti giornalisti. In un mondo dove la professione giornalistica è sempre più messa alla prova da sfide economiche, politiche e tecnologiche, questo libro rimane un faro di lucidità e un invito a rimanere fedeli ai principi di indipendenza e onestà intellettuale. L'opera è un classico che ogni aspirante giornalista dovrebbe leggere, non solo per comprendere i meccanismi del mondo dell'informazione, ma anche per ricevere un importante insegnamento su come non svendere mai la propria dignità professionale.
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