La bomba atomica di Hitler

Joseph P. Farrell
Profondo Rosso Edizioni, pagg.233, Euro 35,00
 
IL LIBRO – “Era tedesca la bomba atomica sganciata su Hiroshima”: con queste parole Romano Mussolini, il figlio del Duce, ha rilanciato di recente il dibattito sul modo in cui è finita la Seconda Guerra Mondiale. E subito dopo il “Corriere della Sera” ha pubblicato un significativo articolo dal titolo “Hitler e l’atomica, un disegno riapre il giallo”. Dalla caduta del Muro di Berlino, infatti, inquietanti documenti nazionalsocialisti, fino ad allora tenuti rigorosamente segreti, hanno cominciato a uscire dagli archivi dell’ex-Germania comunista: documenti del Terzo Reich che delineano un ben diverso finale per la Seconda Guerra Mondiale da quello generalmente conosciuto. La Germania di Hitler era infatti riuscita a costruire per prima l’arma atomica impiegando un team di valenti scienziati (che non erano quelli del gruppo di Heisenberg) agli ordini diretti delle SS. Ma perché allora la bomba atomica di Hitler non è stata usata ed è finita invece nelle mani degli americani, che l’hanno lanciata contro il Giappone? Questi e altri sorprendenti retroscena della fase finale della Seconda Guerra Mondiale vengono finalmente rivelati in questo libro che raccoglie anche numerosi documenti resi pubblici solo di recente dai servizi segreti russi e americani…

DAL TESTO – “La storia di ogni guerra, ormai lo si sa bene, la scrivono i vincitori, e quindi è ovvio che, di tutti i fatti accaduti, forniscono sempre e solo la versione che fa più comodo a loro. E se c’è qualcosa che sarebbe meglio non far sapere, la eliminano. Ma non sempre la verità può venire nascosta. A volte, infatti, la realtà storica viene comunque a galla: lentamente, magari dopo decenni, però alla fine a poco a poco si comincia a capire come sono andate in realtà certe cose. Lo stesso è successo con la storia della Seconda Guerra Mondiale. Siccome il conflitto è stato vinto dagli Alleati anglo-americani, la verità che il pubblico ha conosciuto sino a oggi è stata solo quella resa pubblica dagli uffici stampa di Londra e soprattutto di Washington. Ma che le cose nella realtà non si siano svolte esattamente come le raccontano quelle veline “ufficiali”, ormai lo hanno capito quasi tutti. Clamoroso, in questo senso, è stato il “caso di Pearl Harbor”. Come si sa, infatti, gli Stati Uniti d’America entrando in guerra con il Giappone…una guerra che l’opinione pubblica americana sino a quel momento era assolutamente intenzionata a non fare…perché all’improvviso e senza preavviso la mattina del 7 dicembre del 1941 stormi di aerei da bombardamento e da caccia giapponesi attaccarono proditoriamente la flotta statunitense pacificamente all’ancora nella baia di Pearl Harbor. Di conseguenza, il Presidente degli Stati Uniti fu “obbligato” a dichiarare la guerra al Giappone, e tutta la popolazione nordamericana, indignata per quel vile assalto a tradimento, appoggiò la sua scelta. Ma fu veramente “improvvisato e inaspettato” quell’attacco giapponese a Pearl Harbor? Documenti a lungo coperti dal “segreto militare” e resi noti soltanto negli ultimi dieci anni hanno fatto capire infatti che in realtà i fatti non si sono svolti proprio così. E appunto, non appena alcuni giornali americani hanno reso pubblici questi ”atti”, in America si sono scatenate non poche polemiche. La verità che oggi è affiorata dei “documenti segreti” rivela infatti tutto un altro scenario. Già da quasi un anno il Presidente degli Stati Uniti aveva autorizzato segretamente operazioni belliche sia nell’Atlantico che nel Pacifico contro le forze aeronavali dell’Asse, in particolare contro quelle giapponesi e tedesche. Ma tutti questi scontri navali armati, che ci furono, vennero tenuti rigorosamente segreti o nascosti al massimo sotto la definizione di “missioni” o di “puri interventi di autodifesa””.

INDICE DELL’OPERA – Introduzione – Parte prima. Il crepuscolo degli Dei – Prefazione – Capitolo 1. Un finale sbrigativo e scritto male – Capitolo 2. Elettricità, schiavi e la “Buna” – Capitolo 3. Il sottomarino U-234, l’Uranio 235 e lo strano caso dell’Uranio scomparso – Capitolo 4. “Al mio cappello ci son tre angoli”: I siti dei Test Atomici Nazisti – Capitolo 5. Strane mappe, voli insoliti e carichi segreti – Capitolo 6. Lo strano caso di due comandanti in capo: Il generale delle SS Obergruppenfuehrer Hans Kammler e il Generale S. Patton - Capitolo 7. Gli Onorevoli Fratelli Ariani – Capitolo 8. Perché i Nazisti non hanno impiegato subito in guerra la loro Bomba Atomica? – Capitolo 9. La farsa del “Club dell’Uranio” di Farm Hall e altri depistaggi dello stesso tipo – Capitolo 10. Conclusioni (Per ora) - La corsa verso la bomba atomica