Giustiniano. Il tentativo di rifondazione dell’impero |
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Georges Tate | ||||
Salerno Editrice, pagg.1024, Euro 78,00 | ||||
IL LIBRO – Mentre Roma e l’Europa subivano l’oltraggio delle invasioni barbariche, sotto il regno di Giustiniano l’Impero romano d’Oriente si affermava come la più grande potenza del mondo mediterraneo. Sino ad oggi la storiografia europea ha trascurato l’importanza dell’Impero romano d’Oriente, dimenticandone incomprensibilmente l’immenso fascino, forse per colpa del concentrarsi degli storici sull’immagine di un Medioevo decadente e oscuro che, valida per l’occidente, non può certo essere accettata per la civiltà bizantina. Giustiniano, infatti, diede impulso ad una nuova civiltà, realizzando opere che stupiscono ancora per la loro bellezza, come la Basilica di Santa Sofia, e trasmettendo ai posteri la più grande opera giuridica dell’antichità, il Codice Giustinianeo. Ma la vicenda umana di Giustiniano diviene ancor più affascinante e persino intrigante nelle descrizioni della sua celebre moglie Teodora, la cui fama di donna lussuriosa è paragonabile alla sola Cleopatra, e del suo più valente generale, Belisario, dalla sorte simile a quella di un eroe greco.
DAL TESTO – “Durante il regno di Giustiniano, l’Impero romano d’Oriente conosce un nuovo periodo di forza politica e prosperità, impensabili per il vecchio Impero dopo le invasioni del V secolo e la perdita della parte occidentale. Giustiniano intraprende con successo la conquista dell’Africa del Nord, dell’Italia e di una parte della Spagna, garantendo l’integrità del territorio sugli altri fronti. Sotto il suo regno l’Impero romano d’Oriente si afferma come la più grande potenza del mondo mediterraneo, una delle più grandi del periodo insieme all’Impero persiano e a quello cinese. Egli dà l’impulso ad una nuova civiltà, con opere che stupiscono ancora per la loro bellezza. Con la basilica di Santa Sofia di Costantinopoli, l’Impero si fregia di uno dei monumenti più eccelsi della storia dell’arte; dopo dieci secoli gli architetti ottomani, che l’hanno presa a modello, riescono ad eguagliare le prestazioni tecniche senza però superarle: la cupola rimane la più alta di tutta Istanbul. Giustiniano trasmette ai posteri anche la più grande opera giuridica dell’antichità: il Codice, che riprende in forma ragionata e con ordine logico la maggior parte del diritto romano tanto le leggi e le ordinanze imperiali quanto la produzione dei grandi giureconsulti. Introdotto in Occidente nel XII secolo, il codice ha influenzato a lungo e profondamente i concetti giuridici e politici delle monarchie della fine del Medioevo e dell’età moderna. Per il clamore e la portata di quanto venne realizzato sotto il suo regno, Giustiniano viene equiparato a personaggi quali Pericle, Augusto, i Medici e Luigi XIV, ritenuti degni di dare il loro nome ai periodi in cui vissero. D’altra parte però, né lui né il suo regno occupano il posto che meritano all’interno della produzione storica. Se si eccettua “Que sais-je?” di Pierre Maraval, nessuna opera gli è stata dedicata dalla pubblicazione del libro monumentale di Charls Diehl del 1901. Il secondo volume dell’“Histoire du Bas-Empire” di Ernest Stein tratta quasi interamente di lui ma risale al 1949. Da quella data il regno di Giustiniano viene brevemente ricordato nelle storie generali del Medioevo e nei lavori dedicati al Mediterraneo o all’impero d’Oriente fra il IV e VII secolo. Tuttavia, quando si parla del VI secolo, raramente la sua figura viene trattata in modo specifico. Se Giustiniano sembra suscitare poco interesse, Teodora la sua sposa, è una fonte di ispirazione feconda per molti scrittori: negli ultimi dieci anni le sono stati dedicati almeno tre romanzi storici. Il passato vulcanico e movimentato, la brillante ascesa e l’autorità esercitata come imperatrice la collocano sullo stesso piano di Zenobia e Cleopatra, il cui successo è clamoroso nell’ambito della creazione letteraria, teatrale e persino cinematografica. Al secondo posto viene Belisario, protagonista di almeno due romanzi di cui uno, quello scritto da R. Graves, di grande qualità”. L’AUTORE – Georges Tate è uno dei più illustri specialisti sul tardo Antico e Medioevo d’oriente. Ha pubblicato numerose e autorevoli opere su questi argomenti. INDICE DELL’OPERA – Introduzione – Giustiniano. Prologo. Il regno di Anastasio – Parte Prima. Il regno di Giustino I (518-527) – I. L’avvento di Giustino I – II. Il Governo di Giustino I e l’ascesa di Giustiniano – III. Ritorno a Calcedonia – IV. A est guerra o pace? – Parte seconda. L’impero di Giustiniano. I. L’imperatore – II. Governare e amministrare l’Impero - III. La Chiesa – IV. L’imperatore e gli Honestiores – V. L’imperatore e gli Humiliores - VI. I monaci – VII. Economia e condizione della vita quotidiana – VIII. L’emergere di una nuova civiltà – Parte Terza. Le grandi realizzazioni interne del regno (527-540) – I. Giustiniano, la sua politica e i suoi collaboratori - II. Le prefetture di Giovanni di Cappadocia: le riforme per incrementare le entrate fiscali (527-541) – III. Il governo degli animi e le contestazioni – IV. Codifica e riforma del diritto – V. Il popolo di Costantinopoli, l’ippodromo e la rivolta di Nika (532) – VI. L’Imperatore dell’Edilizia – Parte Quarta. Il periodo delle grandi vittorie (527-40) - I. Mezzi e obiettivi – II. Guerre a est (527-532) - III. La conquista dell’Africa vandale - IV. La prima conquista dell’Italia – Conclusione sul periodo (527-540) – Parte quinta. La fine del regno o le illusioni perdute (560-565) - I. La svolta del decennio (540-550) – II. La politica interna di Giustiniano fino al 555 - III. L’impossibile unità degli animi – IV. La pacificazione dell’Africa – V. Incursioni, incertezza e devastazioni nei Balcani. I Balcani sacrificati – VI. L’Impero Persiano sotto Cosroe - VII. Guerre e tregue con i Persiani. La guerra delle grandi potenze – VIII. La riconquista dell’Italia – IX. L’ultimo decennio. Disordini e turbamenti (555-565) – Conclusione – Bibliografia – Glossario – Cronologia – Genealogia – Indici – Indice dei nomi – Indice delle illustrazioni |