Storia dell'Ungheria contemporanea | ||||
Antonello Biagini | ||||
Bompiani, pagg.187, Euro 9,00 | ||||
IL LIBRO - Dal primo insediamento nel bacino dei Carpazi (IX sec.) alla conversione al cristianesimo, dal re Santo Stefano all'umanista Mattia Corvino, dalla resistenza agli ottomani dilaganti in Europa alla dominazione degli Asburgo, la storia degli ungheresi si snoda attraverso le complesse vicende della più generale storia europea. Influenzata dal Rinascimento italiano, la cultura ungherese risulta tra le più vivaci nel mantenere spirito e identità nazionale che trova uno dei momenti più significativi nella rivoluzione liberale e borghese del 1848. Legata a Vienna dal Compromesso (1867) subisce, dopo la prima guerra mondiale, mutilazioni significative del proprio territorio, l'esperienza di tipo bolscevico della Repubblica dei Consigli e il regime autoritario dell'ammiraglio Horthy. Occupata dall'Armata rossa l'Ungheria, dopo la seconda guerra mondiale, diviene una democrazia popolare sotto l'egemonia sovietica. La morte di Stalin (1953) apre nuove aspettative e speranze di libertà che nel 1956 sfociano nella rivoluzione democratica e nazionale contro l'Unione Sovietica. Repressa nel sangue dalle forze armate del Patto di Varsavia, la rivoluzione rappresenta uno dei momenti più alti della storia magiara. Dopo il crollo del Muro di Berlino (1989), si apre la fase della ricostruzione democratica ed economica — la difficile transizione dall'economia pianificata a quella di mercato — che determina l'ingresso del paese nell'Unione Europea. DAL TESTO - "Malgrado i difficili appuntamenti con la storia, gli ungheresi non perdono mai il loro forte senso di identità nazionale e continuano le loro battaglie secolari per l'indipendenza, fino alla rivoluzione nazionale e democratica del 1956, quando in piena guerra fredda e con gli equilibri internazionali che vanno definendosi nella logica delle due super potenze e dei blocchi contrapposti, si impongono all'attenzione del mondo con un'azione coraggiosa rivolta alla liberazione del paese dal giogo sovietico. E' una lotta impari la loro, che pur nella sproporzione delle forze in campo riesce a infliggere un colpo al monolitismo del sistema sovietico - e di conseguenza anche alle convinzioni di una parte della sinistra occidentale". L'AUTORE - Antonello Biagini (1945) è professore ordinario di Storia dell'Europa orientale presso l'Università di Roma "La Sapienza", direttore del Centro interuniversitario per gli studi ungheresi e sull'Europa centro-orientale, delegato del Rettore per i rapporti con le organizzazioni non governative, presidente del Comitato di Roma dell'Istituto per la Storia del Risorgimento italiano, socio onorario della Società Geografica Italiana, Ofiter Ordinul National "Serviciul Credincios" della Repubblica di Romania, "Pro Cultura Hungarica" (1996). È dottore in Storia honoris causa dell'Università di Szeged (Ungheria). Ha pubblicato monografie e saggi sull'Europa centro-orientale nei secoli XIX-XX e in questa collana "Storia dell'Albania contemporanea" (1998, IV ed. 2005, premio Latina Tascabili, tradotto in lingua albanese, 2000); "Storia della Turchia contemporanea" (2002, tradotto in lingua romena 2005); "Storia della Romania contemporanea" (2004). INDICE DELL'OPERA - Introduzione - Cartine - 1. Dalle mitiche origini alla formazione dello Stato - 2. Verso la rivoluzione borghese - 3. Il primo Novecentio (1914-1945) - 4. Il socialismo reale (1945-1989) - 5. Libertà e democrazia - Indice dei nomi |