Le razze in provetta |
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Nicoletta Giove | ||||
Il Poligrafo, pagg.160, Euro 16,53 | ||||
IL LIBRO – Il razzismo è oggi fenomeno di crescente portata su più piani, dalla politica all'opinione comune. Le diversità vengono vissute sempre più negativamente, come motivo di lotta e di opposizione, mentre prende vigore il tema della “sopravvivenza del più adatto”. Si tratta di un razzismo per certi versi nuovo, che non si richiama semplicemente ai temi del sangue o del colore della pelle, un razzismo moderno che, per i suoi scopi, non esita ad appellarsi alla ricerca scientifica, aprendo inquietanti orizzonti. Rileggere criticamente Georges Vacher de Lapouge, eclettico studioso francese di fine Ottocento, sostenitore del darwinismo sociale, tra i primi e massimi esponenti del razzismo biologico con pretese di “scientificità”, aiuta ad approfondire alcuni aspetti del razzismo, offrendo numerosi spunti per capire meglio un fenomeno, anche oggi, di grande impatto sociale. Avvalendosi della craniometria e insieme del metodo statistico, nella convinzione che la storia delle società umane sia il risultato combinato di leggi di selezione sociale e naturale, Vacher de Lapouge giunse a ipotizzare la possibilità di intervenire (anche in laboratorio) sulle razze più evolute per potenziarle e correggerne il patrimonio biologico, in nome di una storia di “selezione artificiale” che preservasse dalla diffusa e pericolosa mediocrità, generata, a suo dire, dall'incivilimento. DAL TESTO – “La specie umana si diversifica per certe caratteristiche fisiche trasmesse geneticamente (razze) e per certe differenze o tratti culturali acquisiti (etnie), ma dal punto di vista biologico è assolutamente corretto riconoscere l’esistenza di quel “continuum” che è proprio delle variazioni genetiche e che non permette di stabilire demarcazioni fisse e definitive tra i gruppi umani, come pure l’inesistenza di caratteristiche neurobiologiche in grado di motivare le differenze di sviluppo che hanno segnato i diversi popoli della storia. Se le diversità fisiche sono l’esito dell’isolamento e si possono spiegare abbastanza facilmente attraverso la genetica e l’antropologia fisica, non è altrettanto diffusa la consapevolezza che le diversità culturali fra individui e fra civiltà non sono il prodotto di differenze innate, bensì il risultato storico di accidenti geografici e biogeografici, ovvero il risultato storico dell’interazione fra ambiente naturale – cioè presenza di materie prime, disponibilità di risorse vegetali ed animali, assenza di barriere geografiche – e frequenza di contratti con genti dall’esperienza quanto più diversificata. Non c’è popolo che goda di potenzialità intellettive maggiori o minori, perché vi è una identità mentale di base che è propria dell’intera specie “Homo sapiens sapiens”, non c’è popolo che possa dirsi assolutamente privo di influenze straniere, poiché sempre e ovunque le idee si sono propagate a prescindere dalle barriere etnico-linguistiche: le civiltà si sono diversificate a seguito delle differenti occasioni di contatto, nel tempo e nello spazio, che hanno avuto con i propri simili o, se si vuole, a seconda del tipo e della quantità di relazioni instaurate con il mondo esterno (ambientale e sociale)”. L’AUTORE – Nicoletta Giove si è laureata in Filosofia all’Università Ca’ Foscari di Venezia e ha conseguito, nello stesso Ateneo, il titolo di Master sull’Immigrazione. Si occupa di storia delle ideologie razziali, di fenomeni migratori e di relazioni interculturali. È responsabile della Segreteria didattica del Master sull’Immigrazione e fa parte del Laboratorio Immigrazione del corso di laurea in Servizio Sociale dell’Università di Venezia. INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Pietro Basso – Introduzione – Parte Prima. Esistono davvero le razze umane? – 1. Il concetto di razza dal punto di vista biologico – 2. L’antropologia di Buffon – 3. L’antropologia di Rousseau – 4. Il “discorso” del conte Gobineau – Parte Seconda. Georges Vacher de Lapouge fra Antropometria e Darwinismo – 1. Paul Broca, l’iniziatore 2. Darwin e Vacher de Lapouge: primi confronti – 3. Cos’è il darwinismo sociale? – 4. Una scienza necessaria: l’antroposociologia – 5. I fattori che determinano la storia dei popoli – 6. Il peso dell’eredita biologica – 7. Prevalenza della selezione sociale sulla selezione naturale – 8. La selezione economica – 9. Intervenire sistematicamente per correggere gli squilibri biologico-sociali – 10. L’Homo Europaeus - Osservazioni conclusive – Bibliografia – Indice dei nomi |