Il Paradigma antropologico di Arnold Gehlen

a cura di Maria Teresa Pansera
Mimesis Edizioni, pagg.203, Euro 15,00
 

IL LIBRO – Nella sua opera principale, “L’uomo. La sua natura e il suo posto nel mondo”, Arnold Gehlen si propone di tratteggiare una nuova immagine dell’uomo, ricercata attraverso un confronto costante con le scienze umane e, in special modo, con le discipline biologiche, psicologiche e sociali. Da questa analisi trae la conclusione che l’uomo è un “essere carente”, cioè non dotato di organi e funzioni “specializzati” tali da adattarlo subito e adeguatamente a un determinato ambiente naturale. La sua possibilità di sopravvivenza, invece, è legata al fatto che, unico tra gli esseri viventi, è in grado di creare un proprio ambiente socio-culturale, un “mondo artificiale” nel quale vivere e prosperare. L’elaborazione di una “sfera culturale”, la quale si presenta come una “seconda natura” autonomamente sviluppata per mezzo dell’azione, costituisce la caratteristica peculiare dell’uomo. Dove per l’animale c’è l’ambiente, sorge per l’uomo il mondo culturale, “cioè quella parte della natura da lui dominata e trasformata in un complesso di ausili per la vita”. Egli appare così come “un architetto che edifica la cultura con materiale da costruzione naturale”. Queste le linee di fondo del paradigma antropologico gehleniano che i saggi del presente volume declinano secondo angolatura e prospettive diverse, ma al contempo complementari.                   

DAL TESTO – “A cento anni dalla nascita di Arnold Gehlen possiamo affermare con certezza che l’antropologia filosofica occupa ormai un suo spazio autonomo accanto alle grandi e universalmente riconosciute correnti che caratterizzano il pensiero novecentesco: dal neokantismo allo storicismo, dall’esistenzialismo al pragmatismo, dall’ermeneutica al neopositivismo logico. Di fronte alle difficoltà e alla crisi di tutte le certezze che coinvolse la filosofia agli inizi del ‘900 e al contemporaneo progresso delle “scienze empiriche dell’uomo” dalla biologia alla psicologia, dalla sociologia alla linguistica, dall’antropologia culturale all’economia, si è avvertita l’esigenza di cogliere l’essere umano nella sua interezza, integrando e armonizzando i risultati delle indagini scientifiche per ricomporre in unità i molteplici aspetti indagati e recuperare così una visione unitaria dell’uomo. In questa prospettiva si colloca la moderna antropologia filosofica, la quale si propone di gettare un ponte tra scienze e filosofia incardinandolo sul problema dell’uomo, al fine di costruirne un’immagine globale. L’antropologia filosofica non si presenta più come una “spontanea filiazione” rispetto al corpo di una filosofia sistematica, ma al contrario si manifesta come una “reazione della filosofia all’evento di quelle scienze che le contendono l’oggetto o addirittura il buon diritto ad occuparsene”. Collocata in una posizione intermedia tra la teoria e l’empiria, essa definisce il proprio compito disciplinare “nell’interpretazione filosofica dei dati scientifici”, come “interpretazione teoretica dei risultati empirici”, tanto che diventa possibile stabilire il momento della sua nascita a partire dallo sviluppo della scienza dell’uomo, all’antropologia biologica, alla psicologia, alla sociologia”, vera e propria condizione perché ne sorgesse il “bisogno”: “tali discipline sorte per reazione non affrontano più l’impresa della philosophia prima, non fondano più le scienze, ma le elaborano, non le fanno più scaturire da principi metafisici superiori, ma dovevano ammettere che esse siano date””.

INDICE DELL’OPERA –: Introduzione, di Maria Teresa Pansera – Parte prima. Le coordinate Antropologiche – Totemismo e raffigurazione imitativa. Su alcuni aspetti della “teoria delle istituzioni” di Arnold Gehlen, di Andrea Corsari – Antropologia negativa e identità relazionale: L’uomo precario di Gehlen, di Michele Farisco – Sul significato di una dottrina dell’origine del linguaggio per l’antropologia di Gehlen, di Mario Marino – Arnold Gehlen: natura umana e azione, di Vallori Rasini – Parte seconda. Il confronto con la filosofia -– Motivi assistenziali nell’opera di Arnold Gehlen. La categoria chiave della “Personalità”nell’antropologia e nella teoria sociale di Gehlen, di Karl-Siegbert Rehberg –Arnold Gehlen e la rinascita di Schopenhauer, di Amedeo Vigorelli – Parte terza. I contesti applicativi – Arte e natura. Su alcuni propositi di Arnold Gehlen, di Ubaldo Fadini – Prospettive etiche dell’antropologia gehleniana, di Maria Teresa Pansera – Il ruolo della tecnica nell’antropologia gehleniana, di Federico Sollazzo