I canti del Littorio. Storia del Fascismo attraverso le canzoni
Emanuele Mastrangelo
Lo Scarabeo Editrice Bologna, pagg.261, Euro 22,00
 
IL LIBRO - Il Fascismo forse più d’ogni altro fenomeno politico si è espresso attraverso il canto: dalle canzoni intonate fra le trincee della Grande Guerra a quelle gridate a squarciagola durante le “spedizioni punitive” della fase rivoluzionaria; dall’innodia quasi religiosa che ha punteggiato ogni iniziativa di massa del Regime al vortice entusiastico di canzoni per l’impresa africana, per finire con il canto rabbioso e sentimentale del crepuscolo di Salò. Fu canzoniere di popolo, di regime, colto: attraverso di esso si è espressa quasi un’intera nazione, dall’umile fante col suo mandolino al grande compositore davanti ad un’orchestra sinfonica. Studiare i canzonieri del Fascismo vuol dire cercare di comprendere la mentalità, le idee, l’atteggiamento del popolo e delle elite nell’Italia del Ventennio, così come sono state messe in musica da “improvvisati poeti” o da professionisti dell’inno e della canzone.
  'Giovinezza', 'All’armi, siam fascisti!', 'Faccetta Nera', 'Le donne non ci vogliono più bene…' canti scritti da soldati per altri soldati, da squadristi per altri squadristi, da “fedeli” del Regime per altri “fedeli”, ma anche da italiani per altri italiani, in un periodo storico nel quale si era giunti quasi a far collimare la parola “italiano” con “fascista”.
 
  DAL TESTO - "Dal punto di vista numerico, anche e soprattutto per la brevità del periodo, i canti fascisti sorti durante la Repubblica Sociale non furono molti, e per giunta buona parte di essi non fu altro che un riadattamento di musiche precedenti. Emilio Cavaterra nota che la 'Canzone Strafottente', di cui avremo modo di parlare ampiamente più oltre, fu "[...] l'unica canzone veramente nuova [...] delle tante, riciclate o rielaborate, o inventate, allora in voga [...]". Vi è tuttavia l'importante eccezione della 'Marcia del Volontario' del maestro sardo Ennio Porrino, musicato per divenire l'inno nazionale della RSI, la cui esecuzione trovò entusiasti sostenitori in Stanis Ruinas e nel sottosegretario alla presidenza del consiglio Barracu, entrambi sardi, ma la cui ufficializzazione non giunse mai per la piega sempre maggiore che prese la guerra e con essa le sorti della Repubblica Sociale". 
 
  L'AUTORE - Emanuele Mastrangelo è nato a Roma nel 1977, città in cui vive. Si è laureato con lode in Scienze Politiche nel 2001, con una tesi di laurea poi divenuta questo libro. Volontario nell’Esercito presso il Reggimento “Lancieri. di Montebello” (8°), è attualmente ricercatore e cartografo storico-militare, giornalista pubblicista e condirettore del Centro Studi e Ricerche Storiche sulla Guerra di Liberazione.
 
  INDICE DELL'OPERA - Premessa - La Rivoluzione. Genesi e tematiche dei canti del primo Fascismo - Il Regime. Dal canto all'inno - La Repubblica Sociale. Il ritorno della "vecchia guardia" - Conclusioni - Appendici - Bibliografia - Indice dei nomi