Avvicinamenti. Droghe ed ebbrezza
Ernst Jünger
Guanda Editore, pagg.412, Euro 19,50
 
IL LIBRO – Nel 1969 Ernst Jünger scrive un lungo saggio intorno al tema dell'ebbrezza, tracciando nel contempo il bilancio delle proprie multiformi esperienze con alcol e droga. Si tratta della ripresa di un lavoro dedicato l'anno prima a Mircea Eliade, ma la trattazione ben presto si dilata per accogliere nuove suggestioni. Nasce così "Avvicinamenti", sorta di fenomenologia degli stati alterati di coscienza in cui l'Autore rievoca le imprese giovanili con la birra, l'etere, il cloroformio, l'hashish e la cocaina, per poi giungere alla fase più matura dell'indagine, segnata dall'avvento dell'LSD e dalla conseguente sperimentazione di arrischiati «furti prometeici» in compagnia di Albert Hofmann, lo scopritore della dietilamide dell'acido lisergico.
  Sono pagine lucide, di grande forza icastica, che fondono il racconto autobiografico in un dialogo a più voci con i giganti del pensiero - Nietzsche su tutti - e con gli scrittori più avvezzi alle situazioni estreme: Baudelaire, De Quincey, Dostoevskij, Maupassant, Poe. Con loro, e con altri scrutatori dell'abisso, Jünger rende omaggio alla vita avventurosa, ben sapendo che nell'ebbrezza "porzioni di tempo vengono anticipate, amministrate in modo diverso, prese in prestito; e questo prestito va restituito". 

  DAL TESTO – "Non si può considerare la mescalina come una sostanza priva di pericolo, come fa Huxley. E' vero che i danni che si possono sospettare sono poco rilevanti se messi a confronto con quelli provocati dall'alcool, dal tabacco, dalle pillole. Ma bisogna pensare che essa rinforza la posizione iniziale e che questa può essere debole o sbagliata. Così un bambino, come l'apprendista stregone, potrebbe acquisire una forza che egli è incapace di dominare […]. Anche l'insignificante potrebbe essere potenziato, come nel caso della dattilografa che vedeva montagne di panna montata".  

  L’AUTORE – Nacque a Heidelberg nel 1895 (il 29 marzo). Volontario nella prima guerra mondiale, ha idealizzato la guerra come prova di coraggio e presa di coscienza di ignote dimensioni psichiche. Si veda il diario di guerra Nelle tempeste d'acciaio (In Stahlgewittern, 1920), nei racconti di Fuoco e sangue (Feuer und Blut, 1925), Ludi africani (Afrikanische Spiele, 1936), e nei saggi "La lotta come esperienza interiore" (1922) e "Il cuore avventuroso" (Das abenteuerliche, 1929; una seconda edizione fu pubblicata dall'editore francofortese Klostermann nel 1938). Nel saggio "L'operaio" (1932) polemizzò con il romanticismo politico e identificò nel lavoratore-soldato il rappresentante dell'epoca moderna che ha distrutto in sé ogni individualità. Del 1934 è la raccolta di scritti Foglie e pietre (Blätter und Steine; edito da Hanseatische Verlags-Anstalt di Amburgo) in cui rientrarono anche scritti precedenti: Fuoco e movimento (Feuer und Bewegung, 1930), I demoni della polvere (Die Staubdämonen, 1931) breve saggio sull'opera di Alfred Kubin, Lettera dalla Sicilia all'uomo nella luna (Sizilischer Brief an den mann im Mond, 1930), La mobilitazione totale (Die totale Mobilmachung, 1930) questi ultimi due scritti teorizzazioni sull'Operaio che è tema di un altro libro di Jünger, Il lavoratore (Der Arbeiter, 1932). E ancora: il diario di Soggiorno in Dalmazia (Dalmatinischer Aufenthalt), un Elogio delle vocali (Lob der Vokale), degli Epigrammi (Epigramme) di carattere filosofico-schopenhaueriano. Jünger è stato un nazista non integrato nel regime nazista. Già nel romanzo Sulle scogliere di marmo (Auf den Marmorklippen, 1939) si avverte un certo distacco dall'ideologia nazista. Condannò l'attacco alla Francia nel diario Giardini e strade (Gärten und Strassen, 1942) che fu proibito. Mentre altri intellettuali in Germania si schieravano apertamente con il Nazionalsocialismo (il giurista Carl Schmitt, il filosofo Martin Heidegger ecc.) Jünger se ne distanziò ponendosi su posizioni di aristocratica distanza; solo l'interesse personale di Hitler gli evitò l'eliminazione (come poi farà Stalin con Bulgakov). Tra gli scritti successivi sono: il diario della seconda guerra "Irradiazioni" (Strahlungen, 1949), e i romanzi allegorici "Heliopolis" (1949) e "Le api di vetro" (Gläserne Bienen, 1957), "Un incontro pericoloso" (1985, ma iniziato nel 1960). La sua prosa, limpida fino alla freddezza, tende a trasfigurare la realtà in allegoria. Sopravvissuto a due guerre, vissuto centenario, Jünger ha acquisito negli anni il ruolo del sopravvissuto e del testimone di ambienti e nicchie culturali del passato. Rivendicando sempre il titanismo quale poetica e ideologia fondamentale.
  Le sue Opere nel catalogo Guanda: "Il contemplatore solitario", "Irradiazioni. Diario 1941-1945", "Nelle tempeste d'acciaio", "La forbice", "L'operaio", "Cacce sottili", "Il cuore avventuroso", "Ludi africani", "Rivarol", "Massime di un conservatore", "La pace", "Le api di vetro", "Due volte la cometa", "Sulle scogliere di marmo", "Lo stato mondiale", "Boschetto 125", "Il tenente Sturm", "Eumeswil" e "Avvicinamenti. Droghe ed ebbrezza". 

  INDICE DELL’OPERA – Ingresso – Europa – Oriente – Passaggi – Messico – Appendici ad avvicinamenti