L'impero invisibile
Mauro Bulgarelli - Umberto Zona
NdA press, pagg.252, Euro 16,00
 
Mauro Bulgarelli (deputato) e Umberto Zona (ricercatore) ricostruiscono in questo interessante saggio i caratteri costitutivi del progetto "imperiale" statunitense, facendo luce su quei laboratori di riproduzione del potere che alimentano l'ideologia e la prassi dell'impero.
L'analisi mette a fuoco il ruolo dei "think tank" americani, con particolare attenzione a quelli che "hanno veicolato l'ideologia liberista e contribuito in maniera decisiva all'affermazione del pensiero dell'impero americano".
"Oggi - scrivono Bulgarelli e Zona - sono di stanza nella sola Washington circa un centinaio di think tank, che muovono uno sbalorditivo giro di danaro, prossimo al miliardo di dollari, derivante in massima parte dalle fondazioni che li finanziano ma anche dall'imponente mole di attività che essi organizzano: pubblicazioni di libri, riviste, seminari, corsi ecc.".
Il Council on Foreign Relations (CFR) costituisce indubbiamente "il laboratorio, la traccia invisibile, di un impero globale che solo incidentalmente coincide con i confini di quello americano". Esso è organizzato "al proprio interno come un vero e proprio governo informale (o, se si preferisce, "ombra") con vari dipartimenti e gruppi di studio". Tra i suoi 4000 membri sono equamente presenti esponenti democratici e repubblicani. Dal 1921 in poi, "tutti i 14 segretari di Stato degli Stati uniti per gli Affari esteri sono usciti dalle fila del Cfr, così come 7 presidenti (tra i quali anche Bush senior e Clinton), 14 segretari al Tesoro, 11 segretari alla Difesa e un gran numero di dirigenti dipartimentali federali, indipendentemente dal partito in quel momento al potere".
Il Council - si legge ancora nel testo - "rappresenta l'interesse generale di un'élite che si rapporta all'establishment americano nel suo complesso, nel suo dinamico ricombinarsi, e non a una singola fazione, sia essa politica o economica".
Un altro importante organismo paraistituzionale e sovranazionale è la Trilateral Commission, fondata a Pocantico nel 1973 da David Rockfeller, Zbigniew Brzezinski e altri membri di punta del CFR (tra i quali Samuel P. Huntington e Joseph Nye). "La struttura - scrivono Bulgarelli e Zona - si proponeva l'obiettivo di rilanciare i mercati internazionali promuovendo una globalizzazione degli scambi commerciali all'interno della quale non trovava più posto il contenimento militare dell'Urss, sostituito da una strategia di accerchiamento soprattutto di tipo economico".
Degno di nota è altresì il Center for Security Policy (CSP), l'organizzazione di Frank Gaffney (ex assistente del segretario alla Difesa durante la presidenza Reagan). Esso produce ogni anno centinaia di articoli e saggi a sostegno dell'utilità della Nmd (National Missilistic Defense). "Nel corso del 2003 il suo cavallo di battaglia è stato la minaccia coreana. Frank Gaffney è infatti un infaticabile costruttore di nemici: oltre alla Corea del Nord e l'Iraq, l'Iran, i paesi arabi in generale (recentemente ha definito la road map "road trap", perché consentirebbe ai terroristi arabi di riorganizzarsi), la Cina e, dulcis in fundo, la Russia di Vladimir Putin, il quale starebbe concentrando i propri sforzi per ricostituire un regime ostile all'Occidente al quale ben presto potrebbero fare riferimento i vari stati canaglia. L'11 settembre ha ovviamente fornito il pretesto a Gaffney per dimostrare "l'assoluta fondatezza" dei suoi timori e reclamare con forza ancora maggiore la costruzione di quello scudo spaziale che Clinton e Gore avrebbero colpevolmente trascurato".
Va, infine, ricordato il Project for the New American Century (PNAC), un organismo che "riceve la sua investitura ufficiale […] sulle macerie di Ground Zero". Dopo l'elezione di George W. Bush, gli uomini del PNAC hanno occupato le più alte cariche dello Stato, ma sarà l'attentato alle Torri Gemelle a perfezionarne "il programma politico contenuto in Rebuilding America's Defense, un documento che, se non fosse emerso un nuovo e terribile nemico da combattere sarebbe finito a impolverarsi sugli scaffali di qualche scuola di guerra. Dopo l'11 settembre, invece, il travaso delle teorie del "Nuovo secolo americano" nella politica dell'amministrazione Bush diviene totale e ininterrotto".
"L'impero invisibile" è pubblicato dall'Editrice NdA press di Massimo Roccaforte (tel.0541/709371. E-mail: ndapress@libero.it).