Corea del Nord | ||||
Pierre Rigoulot | ||||
Guerini e Associati, pagg.136, Euro 12,50 | ||||
Pierre Rigoulot, esperto della realtà politica e sociale del Sud-Est asiatico, considera il Regime nord-coreano di Kim Jong-Il "uno dei peggiori regimi che il mondo conosca, una delle peggiori piaghe politiche". La Corea del Nord si fonda sul "juche", una filosofia politica elaborata da Kim Il Sung e adottata ufficialmente dallo Stato nel novembre 1970. Tale ideologia - scrive l'Autore - "consiste, innanzitutto, nell'affermare il controllo di sé, l'indipendenza rispetto alle influenze esterne, addirittura l'autosufficienza [...]; esalta il carattere coreano e la volontà umana, ma aggiunge subito che tale volontà si esprime attraverso il leader". Edmond Jouve, professore della Sorbona, osserva che - grazie al "juche" - la Corea del Nord ha realizzato un equilibro "tra i tre aspetti della vita, politica, ideal-culturale e materiale". "Altro principale punto di riferimento dell'ideologia nordcoreana: il movimento "Chollima", dal nome di un cavallo alato della mitologia locale, capace di percorrere in un lampo distanze fantastiche. Questo è il modello volontaristico di sviluppo proposto alla popolazione". Sul piano delle relazioni internazionali, la Corea del Nord ha sempre preferito instaurare buoni rapporti con i "leader comunisti più nazionalisti. Nell'agosto 1977, Tito, la cui Lega dei comunisti non è più una "cricca" ma una "organizzazione che dà prova di indipendenza", va in visita da Kim Il Sung. Nell'ottobre 1978, Pol Pot trova lì uno dei rari sostegni nella lotta contro il Vietnam: l'ingresso delle truppe vietnamite in Cambogia "è un attacco aperto contro l'indipendenza nazionale della Cambogia". I nordcoreani, che si riconoscono nel rispetto della legalità, aggiungono: "Questa è una palese violazione della legge internazionale". Ceausescu arriva a Pyongyang nel maggio dello stesso anno". Sekou Touré e Robert Mugabe "assistono al VI Congresso del Partito del lavoro nell'ottobre 1980 e firmano [...] proclami di amicizia e di cooperazione. Si vede arrivare anche Eduardo Dos Santos, l'angolano (1981), Georges Marchais nell'ottobre 1982, alcuni dirigenti del partito laburista di Malta, tra il 1982 e il 1984. [...] Nel marzo 1986, è Fidel Castro a firmare un trattato d'amicizia con la Corea del Nord". Anche Mitterand nel febbraio 1984 si reca a Pyongyang, "accompagnato dalla moglie e dal figlio Jean-Christophe. Definisce Kim Il Sung "un uomo di buon senso e realismo e dal sorriso sincero... In ogni caso, non è assolutamente il personaggio rigido che lascia intendere la propaganda sui nostri giornali"". Anche l'attuale Leader nordcoreano, Kim Jong Il, viene abitualmente presentato dalla stampa europea come un uomo paranoico, recluso nei suoi palazzi e refrattario ai contatti col mondo esterno. Giancarlo Elia Valori, presidente degli industriali romani, che ha avuto modo di conoscerlo, ne offre invece un'immagine assai diversa: "Kim - ha affermato al "Corriere" - è un personaggio molto intelligente, operativo: guida il Paese in prima persona, è molto pratico e diretto, informatissimo sul mondo esterno, grazie anche a consiglieri di prim'ordine che conoscono l'Europa come nessuno". Il Caro Leader, inoltre, "comprende benissimo l'inglese", "si interessa del Mediterraneo e del Medio Oriente, con cui ha rapporti privilegiati, e ha un'idea ben chiara: il loro futuro è in Europa" (cfr. "Corriere della sera", 28 agosto 2002). |